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martedì 25 febbraio 2020

>>>ANSA/ Parte il negoziato per la Brexit ma e' gia' scontro Ue-Gb


MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2020 19.55.48

>>>ANSA/ Parte il negoziato per la Brexit ma e' gia' scontro Ue-Gb

ZCZC1403/SXB OBX62964_SXB_QBXB R EST S0B QBXB >>>ANSA/ Parte il negoziato per la Brexit ma e' gia' scontro Ue-Gb Barnier avverte: 'Non avremo un accordo ad ogni costo' (di Giuseppe Maria Laudani) (ANSA) - BRUXELLES, 25 FEB - Londra e Bruxelles ai blocchi di partenza sui negoziati del dopo Brexit in un clima che appare gia' di scontro. Scattano lunedi' prossimo le trattative tra l'Ue e il Regno Unito sulle relazioni future, grazie al via libera formale dato oggi sia dai 27 ministri dell'Unione riuniti nel formato Consiglio Affari generali sia dal governo di Boris Johnson ai rispettivi mandati negoziali. Per Bruxelles e' imperativo che il nuovo legame sia "ambizioso, ad ampio raggio ed equilibrato". Ma, come ha avvertito il capo negoziatore Ue, Michel Barnier, con paletti precisi: perche' "non avremo un accordo a ogni costo", ha tagliato corto. Le linee rosse sottolineate da Bruxelles riguardano fra l'altro il settore della pesca, che non e' separabile dal resto dell'intesa secondo Barnier, e soprattutto la base di regole comuni per "evitare la concorrenza sleale" (level playing field) nell'ambito del futuro accordo di libero scambio cui aspira il Regno. "L'accordo sulla pesca fa parte del pacchetto sulle relazioni commerciali ed e' indivisibile", ha spiegato il francese, osservando che le trattative sono "complesse" e dovranno essere fatte in un tempo molto breve, prima della fase di transizione fissata per il 31 dicembre. Una scadenza strettissima imposta dalle "scelte dal governo britannico" e dal rifiuto di Johnson di ipotizzare qualsiasi rinvio ulteriore, ha sottolineato ancora Barnier: sempre che Londra "non cambi" idea. Dall'altra parte della Manica, segnali di ripensamento tuttavia non ve ne sono affatto. Dando l'ok alle linee del mandato del team negoziale guidato da David Frost, il governo Tory di Boris Johnson ha ribadito secco che il target resta chiudere la partita a fine 2020, senza proroghe di sorta. "L'obiettivo prioritario del Regno Unito nei negoziati e' quello di ripristinare la nostra indipendenza economica e politica dal primo gennaio 2021", ha tuonato un portavoce di Downing Street, dove oggi il primo ministro ha ricevuto il collega austriaco Sebastian Kurz, considerato a Londra uno dei leader europei piu' amici. "Alla fine dell'anno usciremo dal mercato unico e dall'unione doganale e riprenderemo il controllo delle nostre leggi e del nostro commercio", ha poi rincarato, insistendo che il riferimento al level playing field - sebbene presente nella dichiarazione congiunta sulle relazioni future gia' firmata a margine dell'accordo di divorzio - "non e' parte del nostro linguaggio". E comunque non puo' significare un allineamento post Brexit del Regno alle regole europee. Nel mandato Ue, viceversa, si martella sul fatto che il futuro partenariato debba essere sostenuto da solidi impegni per una concorrenza aperta ed equa, data la vicinanza geografica fra i 27 e la Gran Bretagna e la loro interdipendenza economica. Un partenariato in grado di garantire zero dazi e zero quote negli scambi delle merci, come auspica Londra; ma non alle identiche condizioni del lontano Canada indicate a modello da Johnson. "Siamo pronti a costruire una partnership stretta e ambiziosa con il Regno Unito. Questo fa bene alle persone, fa bene agli affari", ha twittato intanto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, cercando di dar voce all'ottimismo. Sempre a patto di trovare una quadra, e di trovarla in pochi mesi.(ANSA). LDN 25-FEB-20 19:55 NNNN 

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