GIOVEDÌ 30 APRILE 2020 12.36.03
Ok arresto ladro dopo inseguimento, Corte boccia giudice
ZCZC4218/SXB SDK71432_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Ok arresto ladro dopo inseguimento, Corte boccia giudice (ANSA) - TORINO, 30 APR - Arrestare in flagranza un ladro che sia stato inseguito solo dalla vittima o da "terze persone" e' possibile: per questo motivo la Cassazione boccia l'ordinanza con cui un giudice di Torino, il 28 settembre 2019, non aveva convalidato la cattura di un polacco di 29 anni che, pochi giorni prima, aveva commesso un furto in un supermercato. Il problema, come si ricava dalla sentenza della Suprema Corte, e' stata una cattiva interpretazione del concetto di "quasi flagranza" del reato. Il polacco era stato notato da una dipendente del negozio, che poi, dopo avere dato l'allarme, lo aveva pedinato "senza perderlo di vista"; solo in seguito era intervenuta la polizia giudiziaria, acquisendo le informazioni necessarie direttamente dalla donna. Questa prassi, secondo il giudice torinese, non era valida perche' era necessaria, da parte di chi procedeva all'arresto, la "diretta percezione delle tracce del reato e del loro collegamento inequivocabile" con il sospettato. La procura di Torino ha presentato un ricorso e ha ottenuto ragione: la Cassazione ha annullato l'ordinanza senza rinvio. (ANSA). BRL 30-APR-20 12:35 NNNN
Ok arresto ladro dopo inseguimento, Corte boccia giudice
ZCZC4218/SXB SDK71432_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Ok arresto ladro dopo inseguimento, Corte boccia giudice (ANSA) - TORINO, 30 APR - Arrestare in flagranza un ladro che sia stato inseguito solo dalla vittima o da "terze persone" e' possibile: per questo motivo la Cassazione boccia l'ordinanza con cui un giudice di Torino, il 28 settembre 2019, non aveva convalidato la cattura di un polacco di 29 anni che, pochi giorni prima, aveva commesso un furto in un supermercato. Il problema, come si ricava dalla sentenza della Suprema Corte, e' stata una cattiva interpretazione del concetto di "quasi flagranza" del reato. Il polacco era stato notato da una dipendente del negozio, che poi, dopo avere dato l'allarme, lo aveva pedinato "senza perderlo di vista"; solo in seguito era intervenuta la polizia giudiziaria, acquisendo le informazioni necessarie direttamente dalla donna. Questa prassi, secondo il giudice torinese, non era valida perche' era necessaria, da parte di chi procedeva all'arresto, la "diretta percezione delle tracce del reato e del loro collegamento inequivocabile" con il sospettato. La procura di Torino ha presentato un ricorso e ha ottenuto ragione: la Cassazione ha annullato l'ordinanza senza rinvio. (ANSA). BRL 30-APR-20 12:35 NNNN
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