MARTEDÌ 16 GIUGNO 2020 09.16.20
LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (1)
9CO1077395 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (1) (9Colonne) Roma, 16 giu - Più di otto milioni di contagiati nel mondo dal virus della Sars Cov-2, comunemente noto come Covid-19. La soglia è stata ufficialmente oltrepassata nelle ultime ore portando il totale delle persone colpite dalla malattia dal momento della sua apparizione a 8.034.461, di cui 436.899 deceduti e 3.857.338 guariti. Ma il "diavolo dell'Hubei", come i cinesi definirono all'inizio dell'epidemia la patologia sconosciuta, potrebbe ancora colpire con gravi danni fino a 350 milioni di esseri umani nel globo: malati per i quali potrebbe essere necessario il ricovero in ospedali bene attrezzati, secondo uno studio britannico pubblicato questa mattina. Si tratta di una valutazione della prestigiosa rivista The Lancet Global Health, dove si calcola che almeno 1,7 milioni di persone, ovvero il 22% della popolazione del pianeta, avrebbero almeno un fattore di rischio che li renderebbe suscettibili di sviluppare una forma severa di Covid-19. Al di là delle proiezioni statistiche, ad oggi la maggior parte delle vittime si registrano in Europa e negli Stati Uniti, ma l'evoluzione della situazione pandemica potrebbe in un prossimo futuro portare a un totale capovolgimento della situazione. Il morbo, dati alla mano, si sta infatti propagando più velocemente che mai: il numero delle diagnosi di positività è raddoppiato dal 10 maggio a oggi, e più di un milione di nuove infezioni sono state rilevate negli ultimi otto giorni nei cinque continenti. (SEGUE) 160916 GIU 20
MARTEDÌ 16 GIUGNO 2020 09.18.21
LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (2)
9CO1077396 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (2) (9Colonne) Roma, 16 giu - Ma mentre il nuovo coronavirus sembra essere stato messo sotto controllo proprio in quei paesi, tra cui l'Italia, che ha maggiormente colpito nella sua prima espansione dalla Cina, l'agente patogeno si sta letteralmente scatenando in altre zone del pianeta, principalmente in America Latina, mentre è sul punto di esplodere in Asia meridionale con conseguenze difficilmente immaginabili. Si fa inoltre nuovamente preoccupante la situazione a Pechino, dopo che nella capitale cinese - finora risparmiata dall'epidemia - si è registrato un nuovo importante focolaio e dove poche ore fa la situazione è stata dichiarata "estremamente grave" da un portavoce dell'amministrazione locale, dopo che altri 27 contagi si sono andati ad aggiungere a quelli diagnosticati negli ultimi cinque giorni, portando il totale a 106. Pechino, ha detto il rappresentante del sindaco della megalopoli, Xu Hejian, è adesso impegnata "in una corsa contro la morte". La città ha innalzato la sua capacità di diagnosi a 90mila test al giorno. Cinque mercati alimentari sono stati chiusi, tra i quali il gigantesco mercato di Xinfadi, uno dei più grandi dell'Asia, dove il virus è stato rintracciato la scorsa settimana. Complessivamente, una trentina di zone residenziali adiacenti ai mercati ai quali è stata imposta la serrata sono state poste in quarantena per due settimane, coinvolgendo nel lockdown alcune migliaia di persone. Il sindaco ha inoltre annunciato la chiusura di tutte le attività sportive e culturali, che avevano da poco ripreso le attività dopo mesi di stop. (SEGUE) 160918 GIU 20
MARTEDÌ 16 GIUGNO 2020 09.19.40
LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (3)
9CO1077397 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (3) (9Colonne) Roma, 16 giu - I virologi del Center for Disease Control and Prevention (CDC) sostengono che quello scoperto nel mercato di Xinfadi corrisponderebbe a un ceppo comunemente trovato in Europa. Il virus è stato scoperto in particolare su una tavola utilizzata per tagliare il salmone importato, ma "ciò non è sufficiente per certificare che provenga da alimenti ittici importati", ha dichiarato in televisione il principale epidemiologo dal CDC, Wu Zunyou, per il quale è molto più probabile che il contagio sia partito da un essere umano, forse asintomatico. Di fronte all'aggravarsi della situazione, l'Oms si è detta pronta a inviare in Cina un team di esperti da affiancare agli specialisti locali nel tentativo di arginare sul nascere il rischio di una seconda ondata nell'ex celeste impero dove i numeri della pandemia, in rapporto alla popolazione, sono tra i più bassi al mondo nonostante proprio la provincia dell'Hubei sia stata la culla della malattia. Secondo i dati ufficialmente censiti infatti l'immenso paese asiatico ad oggi avrebbe avuto "appena" 84.378 contagi (di cui 79.489 guariti) e 4.638 morti. Rispetto a quanto si è visto nel resto del mondo, salta agli occhi l'incredibile differenza rispetto alla maggior parte delle nazioni di una certa dimensione, il che ha gettato pesanti dubbi sui dati dichiarati dall'establishment cinese. (SEGUE) 160919 GIU 20
MARTEDÌ 16 GIUGNO 2020 09.31.41
LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (4)
9CO1077401 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (4) (9Colonne) Roma, 16 giu - L'incertezza sulle cifre reali dell'impatto del nuovo coronavirus rappresenta comunque una costante a livello planetario. I dati ufficiali della malattia sono certamente di molto inferiori alla situazione reale, soprattutto in quei paesi in cui il sistema sanitario è più debole, e che hanno grosse difficoltà a intercettare la totalità dei casi. In questa situazione versano l'intera America Latina e i Caraibi, dove i decessi hanno da poche ore superato la soglia complessiva degli 80mila, di cui quasi 44mila nel solo Brasile, che fa registrare 888.271 contagi sugli 1,7 milioni dell'intero continente. Si tratta di numeri di per sé apocalittici, ma che secondo diversi scienziati locali indipendenti (alcune università hanno messo in attività dei propri osservatori sullo sviluppo dell'epidemia in Brasile) andrebbero moltiplicati dalle 11 alle 15 volte. Restando ai dati forniti dal ministero della Salute di Brasilia, ieri altri 627 decessi si sono registrati nelle 24 ore, portando il totale a 43.959, ovvero il bilancio più pesante al mondo (ancorché sottostimato) alle spalle degli Stati Uniti. In Cile, paese che al momento registra 179.436 casi e 3.362 decessi, lo "stato eccezionale di sospensione dei diritti costituzionali per catastrofe" è stato prolungato di tre mesi nel tentativo di arginare i contagi. "Si tratta di proteggere le vite dei cileni" si è giustificato il ministro della Difesa, Alberto Espina. La misura, decretata una prima volta il 18 marzo, permette il mantenimento del coprifuoco notturno e lo stretto confinamento di una popolazione ormai allo stremo delle forze a causa del collasso totale dell'economia, una popolazione che negli scorsi giorni è scesa più volte in strada, scontrandosi con le forze dell'ordine, per protestare contro la mancanza di sostegno da parte dello Stato a quanti sono stati ridotti sul lastrico dal Covid. In Cile larghi strati della cittadinanza, soprattutto nelle grandi città, lamentano da giorni la difficoltà nel reperimento di generi di prima necessità. (SEGUE) 160931 GIU 20
MARTEDÌ 16 GIUGNO 2020 09.34.24
LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (5)
9CO1077402 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (5) (9Colonne) Roma, 16 giu - Il collasso economico mette in seria difficoltà anche il Perù, dove nonostante la fortissima virulenza del morbo il governo sta per autorizzare la riapertura, verosimilmente entro giugno, delle attività commerciali. Il presidente Martin Vizcarra ha annunciato l'adozione di un decreto che ammorbidirà le restrizioni anti-Covid e che verrà pubblicato domani. Le riaperture saranno progressive, e prevedranno l'adozione delle misure di sicurezza tra cui la distanza di almeno un metro tra le persone e la mascherina obbligatoria. Dalla Bolivia giunge la notizia di un vero e proprio "attacco" a delle antenne di telefonia mobile da parte di un consistente gruppo di persone per paura del coronavirus. I fatti sarebbero accaduti, secondo la stampa locale, a Yapacani, non distante da Santa Cruz, dove numerosi abitanti, convinti che le antenne fossero di tecnologia 5G, associata da un filone complottista al Covid-19, sono riusciti a distruggere quattro installazioni prima che la polizia riuscisse a intervenire. (SEGUE) 160934 GIU 20
MARTEDÌ 16 GIUGNO 2020 09.35.43
LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (6)
9CO1077403 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / SINDACO PECHINO: CORSA CONTRO MORTE. 350 MILIONI A RISCHIO NEL MONDO (6) (9Colonne) Roma, 16 giu - Se l'America Latina rappresenta al momento il focolaio conclamato dell'epidemia sul pianeta, è nell'Asia del Sud che potrebbe scoppiare, entro breve, una "bomba biologica" di proporzioni addirittura maggiori. Tra i paesi la cui situazione risulta maggiormente precaria figura l'India, dove le malattie dei monsoni quasi certamente andranno a breve a sommarsi a quelle dell'attuale crisi sanitaria che di per sé fa contare ben 343.091 contagi accertati (il quarto quantitativo dopo Usa, Brasile e Russia) e 9.900 decessi. Anche in India è molto probabile che i numeri ufficiali non forniscano che una minima parte del problema, che ha già messo alle strette il sistema sanitario, ormai a corto di letti d'ospedale e personale infermieristico a causa della virulenza dell'epidemia di coronavirus, e che ora dovrà affrontare anche la consueta media annuale di mezzo milioni di infezioni causate dalle patologie portate dalle piogge, come la dengue e la malaria, durante il grande monsone che colpisce il paese dell'Asia meridionale a giugno a settembre. "Dovremo trattare tutti come se fossero pazienti Covid-19", ha dichiarato Vidya Thakur dell'ospedale pubblico Rajawadi di Bombay. Di fatto, si tratta di un'ammissione d'impotenza, dato che già adesso i nosocomi locali lamentano una gravissima carenza di materiali adatti ad affrontare questa "sfida impossibile". Situazione diametralmente opposta negli Stati Uniti, dove anche l'ultimo bollettino ha confermato il trend in calo dell'epidemia. Dopo i 382 decessi di domenica, ieri si sono infatti registrati "solo" 385 morti: un dato certamente drammatico, ma decisamente minore di quanto si era visto nelle scorse settimane e in assoluto tra i meno pesanti dalla fine di marzo. Il totale dei morti è salito a 116.127 mentre i contagi sono 2,11 milioni. A conferma della normalizzazione, anche psicologica, in atto negli States, la notizia che il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha autorizzato riunioni fino a 25 persone di fronte al miglioramento dei dati sui contagi da coronavirus. Finora il massimo consentito era di dieci persone. "New York è sulla strada giusta", ha detto Cuomo citato dalla Cnn. (deg) 160935 GIU 20
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