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venerdì 25 settembre 2020

ANSA/ Senato frena Trump, 'volonta' popolo sara' rispettata'

 


VENERDÌ 25 SETTEMBRE 2020 19.25.34

>>ANSA/ Senato frena Trump, 'volonta' popolo sara' rispettata'

ZCZC8939/SXA XAI20269002266_SXA_QBXB R EST S0A QBXB >>ANSA/ Senato frena Trump, 'volonta' popolo sara' rispettata' Al Pentagono si teme uso militari per sedare proteste elettorali (di Claudio Salvalaggio) (ANSA) - WASHINGTON, 25 SET - In Usa ormai si teme apertamente che le elezioni del 3 novembre si trasformino in una crisi istituzionale, con caos e proteste di piazza, dopo che Donald Trump si e' rifiutato di impegnarsi ad una transizione pacifica in caso di sconfitta. Anche le rassicurazioni della Casa Bianca sembrano fuorvianti perche' la portavoce ha dichiarato che "il presidente accettera' i risultati di elezioni libere e giuste". Ma e' proprio questo il punto: Trump continua a seminare dubbi sulla legittimita' delle elezioni, tanto che poco dopo ha ribadito di non essere sicuro che le elezioni possano essere "oneste" a causa del voto per posta. Un voto che tende a favorire i dem e che probabilmente ritardera' di giorni la proclamazione del vincitore. Le preoccupazioni sono cosi' forti che il Senato ha approvato all'unanimita' una risoluzione (non vincolante) che riafferma "il suo impegno per il trasferimento ordinato e pacifico del potere richiesto dalla Costituzione degli Stati Uniti". Nel documento si appoggia inoltre l'idea che "non ci devono essere ostruzioni da parte del presidente o di qualsiasi persona al potere per rovesciare la volonta' del popolo degli Stati Uniti". "Credo che sentire parlare il leader del mondo libero come se fossimo un regime autocratico o autoritario sia qualcosa che ha allarmato me e un sacco di altri colleghi di entrambi i partiti. So che sono allarmati persino quelli calmi", ha commentato il senatore dem Joe Manchin, che ha proposto la risoluzione. Poco prima era intervenuto il leader repubblicano al Senato Mitch McConnell per prendere le distanze da Trump e assicurare una "transizione ordinata". Ma anche il Pentagono e' inquieto, nel timore che il Commander in chief possa invocare l'Insurrection Act per usare le truppe contro eventuali proteste, come voleva fare con quelle per l'uccisione di George Floyd da parte della polizia. Secondo il New York Times, pero', diversi ufficiali della difesa ritengono che una mossa del genere porterebbe alle dimissioni di molti dei piu' alti generali in carica, a partire da Mark Milley, il capo di stato maggiore. Milley ha gia' dato la sua risposta scritta rispondendo ad alcuni deputati lo scorso mese: "Credo profondamente nel principio di un esercito Usa apolitico. Nel caso di una disputa su alcuni aspetti delle elezioni, per legge spetta ai tribunali americani e al Congresso risolvere ogni controversia, non all'esercito. Non prevedo alcun ruolo per le forze armate americane in questo processo". Il capo del Pentagono Marc Esper e lo stesso Milley erano stati criticati per aver partecipato alla foto di Trump con la bibbia davanti alla chiesa antistante la Casa Bianca dopo che la polizia aveva sgomberato brutalmente la folla che manifestava per la morte di Floyd ma entrambi poi si erano scusati e avevano preso le distanze dall'evento, attirandosi le ire del presidente. Il clima resta teso, anche a causa della nuova ondata di proteste per la mancata incriminazione dei poliziotti nella morte dell'afroamericana Breonna Taylor. Il governatore repubblicano dell'Ohio Mike Dewine ha gia' mobilitato 300 uomini della guardia nazionale in vista del primo duello tv martedi' prossimo a Cleveland fra Trump e Biden. Intanto il presidente affronta un tour de force di quattro Stati in un giorno per recuperare terreno nei sondaggi accusando il rivale di aver sospeso la campagna per riposarsi e il figlio Hunter di aver ricevuto - come rivela un'inchiesta del Senato - 3,5 milioni di dollari da Elena Baturina, la piu' ricca donna di Russia, vedova dell'ex potente sindaco di Mosca Iuri Luzhkov. Sabato invece annuncera' alla Casa Bianca la sua candidata alla Corte Suprema al posto di Ruth Bader Ginsburg, per blindare con una maggioranza conservatrice (6 a 3) il massimo organo giudiziario Usa, che gia' prevede dirimera' le controversie legali dell'Election day. (ANSA). SAV 25-SET-20 19:24 NNNN

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