SABATO 31 OTTOBRE 2020 12.00.45
= SCHEDA = Usa 2020: cosa succede se il voto finisce pari =
(AGI) - Washington, 31 ott. - I sondaggi danno ancora Joe Biden in netto vantaggio nella corsa alla Casa Bianca ma in molti Stati chiave i repubblicani che si stanno registrando per votare superano i democratici e in alcuni casi, come la Florida e la Pennsylvania, Donald Trump avrebbe recuperato lo svantaggio. I media Usa si stanno quindi interrogando in questi giorni sulla possibilita' che le presidenziali terminino con un pareggio nel Collegio elettorale: 269 a 269. Una riflessione che e' tanto piu' intensa a causa dei possibili disordini che potrebbero seguire a un risultato incerto. L'unico caso di pareggio nella storia degli Stati Uniti risale al 1800, quando sia i federalisti che i democratici-repubblicani presentarono per la prima volta un "ticket" con il candidato alla presidenza e quello alla vicepresidenza. Dato che i membri del collegio elettorale erano chiamati a esprimere due preferenze senza specificare il ruolo, l'idea era che, in vista dell'attesa valanga democratico-repubblicana, un grande elettore si astenesse da un voto affinche' Thomas Jefferson venisse eletto presidente e Aaron Burr suo vice, con una preferenza in meno. Le comunicazioni all'epoca non erano pero' cosi' semplici ed entrambi si ritrovarono con 73 voti ciascuno. (AGI)Rus (Segue) 311200 OCT 20 NNNN
SABATO 31 OTTOBRE 2020 12.00.45
= SCHEDA = Usa 2020: cosa succede se il voto finisce pari (2)=
(AGI) - Washington, 31 ott. - Nella Costituzione degli Stati Uniti fu cosi' introdotto il dodicesimo emendamento, il quale prevede che, in caso di parita', la Camera scelga il presidente e il Senato il vice presidente. Se al Senato ogni testa vale un voto, alla Camera a decidere non sarebbero i singoli rappresentanti bensi' le delegazioni dei singoli Stati che, in questo caso, hanno tutte il medesimo peso. Cio' significa che la California, con i suoi 40 milioni di abitanti, avrebbe la stessa voce in capitolo del Wyoming, che ne ha 580 mila, ovvero circa sette volte meno della citta' di Los Angeles. Questi due differenti sistemi aprono la prospettiva, improbabile ma non impossibile, di una coabitazione forzata tra un presidente e un vicepresidente di due partiti diversi. E' il trabocchetto del cosiddetto 'scenario 1824', che si concretizzo' per la prima e unica volta in occasione delle elezioni di quell'anno, quando il Congresso nomino' John Quincy Adams dopo che nessuno dei tre candidati piu' votati aveva conquistato la maggioranza assoluta del collegio. (AGI)Rus (Segue) 311200 OCT 20 NNNN
SABATO 31 OTTOBRE 2020 12.00.51
= SCHEDA = Usa 2020: cosa succede se il voto finisce pari (3)=
(AGI) - Washington, 31 ott. - In caso di pareggio a scegliere presidente e vice presidente non sarebbe il Congresso attuale ma quello che uscira' dal voto del 3 novembre. Se, in seguito al rinnovo dei due rami di Capitol Hill che coincide con le presidenziali (totale per la Camera, pari a un terzo per il Senato), i democratici conquistassero la maggioranza al Senato ma, pur vincendo anche alla Camera, lasciassero ai repubblicani l'attuale controllo delle delegazioni, in caso di parita' avremmo quindi Donald Trump presidente con Kamala Harris come numero due. Viceversa, se i repubblicani mantenessero il Senato e i democratici strappassero loro il controllo delle delegazioni alla Camera, avremmo Joe Biden presidente con Mike Pence come vice. Qualora la camera dei Rappresentanti non riuscisse a eleggere un vincitore entro il 20 gennaio 2021, il vicepresidente diventerebbe presidente facente funzioni. Se, nel frattempo, nemmeno il Senato fosse riuscito ad eleggere il vicepresidente, le funzioni di presidente passerebbero alla speaker della Camera, Nancy Pelosi, in attesa che si sblocchi lo stallo nei due rami del Congresso. (AGI)Rus (Segue) 311200 OCT 20 NNNN
SABATO 31 OTTOBRE 2020 12.00.51
= SCHEDA = Usa 2020: cosa succede se il voto finisce pari (4)=
(AGI) - Washington, 31 ott. - Ancora piu' remoto, ma non impossibile, e' uno scenario nel quale il voto popolare in uno Stato finisca pari e non sia quindi chiaro a quale partito vadano i voti del Collegio elettorale che tale Stato esprime. In questo caso si procederebbe a un nuovo conteggio. Qualora anche quest'ultimo finisse pari, spetterebbe alle leggi dei singoli Stati stabilire come superare l'impasse. Le vie d'uscita sarebbero diverse, da una ripetizione delle elezioni all'apertura di una controversia legale destinata a giungere alla Corte Suprema. Ma quante possibilita' ci sono che le elezioni del 3 novembre finiscano pari? A fare i calcoli e' la Cnn, che sottolinea come il 40% delle elezioni della storia degli Usa siano state decise da un margine di 30 mila voti o minore e il 20% da un distacco inferiore ai 10 mila voti. Il rischio di pareggio e' quindi la norma, sottolinea l'emittente Usa, che delinea due diverse combinazioni che farebbero finire Trump e Biden con 269 grandi elettori a testa. La prima e' quella che vedrebbe Michigan, Wisconsin e Arizona passare ai democratici con un risultato, per il resto, analogo al 2016. La seconda disegna invece uno scenario dove le uniche differenze rispetto al 2016 sarebbero il Michigan, la Pennsylvania e il secondo distretto del Nebraska in mano all'Asinello. Proprio in Wisconsin e Pennsylvania, a causa delle macchinose norme sul voto postale, la possibilita' di un risultato controverso e' particolarmente elevata. Significativo l'appello lanciato a fine settembre da Pelosi perche' i democratici intensifichino la campagna in quegli Stati tradizionalmente repubblicani, come l'Alaska o il Montana, che potrebbero decidere i nuovi equilibri tra le delegazioni alla Camera. Il motivo e' proprio evitare che, in caso di pareggio, il Congresso confermi Trump presidente. Se a preoccuparsene tanto e' la terza carica dello Stato, lo 'Scenario 1824' non appare quindi una prospettiva cosi' remota (AGI)Rus 311200 OCT 20 NNNN
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