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lunedì 26 ottobre 2020

Usa 2020, un voto da incubo: tutto quel che potrebbe andare storto

 

LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2020 16.57.42


Usa 2020, un voto da incubo: tutto quel che potrebbe andare storto

Usa 2020, un voto da incubo: tutto quel che potrebbe andare storto Dalle milizie ai seggi agli hacker russi, le minacce sul 3 novembre Roma, 26 ott. (askanews) - Che la pandemia di coronavirus avrebbe complicato il voto americano del 3 novembre era chiaro a tutti, che lo stile fuori dagli schemi di Donald Trump avrebbe innalzato le tensioni pure, ma i titoli dei media americani degli ultimi giorni più che un voto descrivono un thriller politico. Ci sono interferenze iraniane e cinesi, urne elettorali finte, misteriose mail minacciose. I democratici del Congresso chiedono alle forze armate di rispettare una transizione dei poteri pacifica, un sondaggio mostra che solo un quinto degli americani ritiene che l'elezione di quest'anno sarà 'libera ed equa'. Ci sono timori di violenze, soprattutto da parte delle milizie dei suprematisti bianchi e qualcuno ha cominciato a fare scorta di cibo e acqua. Gli americani hanno scarsa esperienza di elezioni contestate a livelli estremi e nessuna di un presidente che continua a indicare che potrebbe non lasciare la Casa Bianca se perderà il voto. Cosa potrebbe accadere veramente dopo la giornata elettorale del 3 novembre? Cosa potrebbe davvero andare storto? Ha cercato di rispondere alla domanda il sito Politico.com che ha intervistato vari esperti: i timori vanno da una vittoria di misura di Trump in Arizona al rischio di violenze post-elettorali. 'Ci saranno vari momenti nei quali potremo capire in quale mondo ci troveremo' ha detto l'esperto elettorale della Stanford Law School Nathaniel Persily. 'Tutti gli scenari da incubo cominciano con il fatto che i primi stati non saranno decisivi e il voto postale di Pennsylvania, Michigan e Wisconsin diventerà determinante. Sapremo se viviamo in quel mondo quattro ore dopo la chiusura dei seggi'. 'Se Biden vince con un margine di 2, 3, 4 punti, saremo in quel mondo' ha detto uno stratega democratico coinvolto nella preparazione allo scenario di un voto contestato. "L'intervallo da 4 a 6 punti è ancora piuttosto significativo. Anche se non ci saranno intoppi e ci sarà uno spoglio pulito, lo squilibrio nella composizione del Collegio elettorale probabilmente richiederà un margine di vittoria di 3 o 4 punti di un democratico per ottenere la vittoria nel Collegio elettorale'. Ma quali sono i segnali che le cose stanno precipitando e quando si potrebbero manifestare? Di seguito una guida cronologica.(Segue) Bea 20201026T165742Z

LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2020 16.57.48


Usa 2020, un voto da incubo: tutto quel che potrebbe andare storto -2-

Usa 2020, un voto da incubo: tutto quel che potrebbe andare storto -2- Roma, 26 ott. (askanews) - Pochi minuti dopo la chiusura dei seggi Attorno alle 19:00 sulla East Coast del 3 novembre, gli Stati Uniti capiranno abbastanza chiaramente quanto sarà accidentato il percorso. Il voto quel giorno si è svolto regolarmente e pacificamente? Ci sono stati problemi negli stati chiave? La chiusura dei seggi è ritardata Ogni elezione ha problemi. Gli scrutatori arrivano in ritardo, manca la corrente, le macchine elettroniche si guastano, incidenti che convincono i tribunali a rinviare di routine la chiusura dei seggi. Inoltre, gli elettori già in fila al momento della chiusura dei seggi hanno il diritto di votare, quindi in caso di presumibili lunghe code il giorno delle elezioni, potremmo vedere i seggi chiusi solo a tarda serata. Tutto normale in un'elezione normale. Ma in un anno in cui nulla è normale, questi problemi avranno ripercussioni, alimentando rivendicazioni e accuse da destra e sinistra. Inoltre i media non fanno 'proiezioni' sui vincitori in un certo stato prima della chiusura delle urne (e quest'anno ci andranno particolarmente cauti), quindi anche i conteggi non ufficiali potrebbero essere ritardati. Dichiarazioni di vittoria false o premature E' uno degli scenari più probabili e più pericolosi: un candidato dichiara vittoria prima del conteggio completo dei voti. Le variazioni nei comportamenti e nelle rendicontazioni negli ultimi anni hanno portato a quello che i politologi hanno chiamato il 'passaggio blu' o 'miraggio rosso': un'ondata di voti repubblicani segnalata nell'immediato dopo la chiusra del lurne lascia il posto una crescita dei voti democratici man mano che lo spoglio procede. Stati come l'Arizona, ad esempio, hanno costantemente visto un vantaggio democratico nel conteggio finale. Quando Trump salì sul palco per dichiarare vittoria alle 2:49 di notte nel 2016, era avanti a Hillary Clinton con un milione di voti, ma nel conteggio finale Clinton lo battè nel voto popolare di quasi 3 milioni. Il modo in cui questi spostamenti di voti avvengono stato per stato può avere importanza nel prevedere i trend. 'Se Donald Trump è avanti di due punti a mezzanotte in Arizona, potrebbe creare un reale problema perchè i suoi sostenitori penserebbero che ha vinto' spiega un esperto democratico. Perciò molti sono preoccupati che Trump possa sfruttare un eventuale vantaggio iniziale per dichiarare vittoria troppo presto e poi puntare il dito su eventuali brogli se il risultato finale cambia. I grandi social media hanno già preso misure per bloccare al diffusione di dichiarazioni di vittoria false: Facebook proibirà le pubblicità di vittoria nella notte elettorale non sostenute da valutazioni indipendenti e Twitter si prepara a segnalare i tweet che 'dichiarano vittoria prima che venga sancita in modo autorevole'. La North Carolina e la Florida, due stati chiave, probabilmente pubblicheranno i loro risultati in tempi relativamente brevi la notte elettorale. Se in base ai primi dati Biden ha vinto uno o entrambi gli stati, l'ex vicepresidente emergerebbe come il chiaro vincitore del voto. Se una vittoria di Trump in uno o entrambi gli stati non precluderebbe necessariamente un'eventuale vittoria di Biden, probabilmente significherebbe che la nazione si troverebbe per un lungo periodo di incertezza. E più lunga è l'incertezza, maggiore è il rischio che si presentino altri problemi. (Segue) Bea 20201026T165749Z

LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2020 16.57.54


Usa 2020, un voto da incubo: tutto quel che potrebbe andare storto -3-

Usa 2020, un voto da incubo: tutto quel che potrebbe andare storto -3- Roma, 26 ott. (askanews) - Poche ore dopo la chiusura dei seggi E' molto difficile che il perdente dichiari sconfitta all'inizio della notte elettorale, quindi probabilmente i team dei due sfidanti passeranno la notte e forse il giorno dopo a valutare i risultati e a stabilire i passi successivi. I pericolo per le prima 24 ore dopo il voto sono online e nelle strade. Si mobilitano gruppi armati La pandemia ha sollevato molte preoccupazioni quest'anno per la minaccia delle milizie armate di destra, pronte a vedere complotti dei democratici in qualunque risultato che non le soddisfi. Se e come questa minaccia si manifesterà durante o dopo le elezioni dipende, in parte, da dove scoppierà la controversia. In Michigan e Arizona tali gruppi sono molto attivi, meno in North Carolina o in Pennsylvania. Gli attivisti di sinistra hanno una guida 'Fermare il colpo di stato' online, che sollecita un'azione rapida se Trump cerca di rivendicare una falsa vittoria o interrompere lo spoglio dei voti. Se le proteste di piazza per l'esito delle elezioni iniziano, potrebbe essere difficile soffocarle, soprattutto se Trump coglie l'occasione dei disordini civili per una pesante repressione. Interviene il Dipartimento della Giustizia E' palese che Trump ha cercato di fare pressioni sul procuratore generale Bill Barr e sul dipartimento di giustizia per premere l'acceleratore su varie indagini potenzialmente dannose per Biden e i democratici. Gira voce che potrebbe licenziare il direttore dell'FBI Christopher Wray dopo le elezioni semplicemente perchè non è stato disposto ad aiutare la rielezione del presidente. Il periodo post-elettorale offrirà una nuova opportunità per Barr, che ha spesso lanciato falsi allarmi di frodi elettorali e ventilato dubbi sulla legittimità delle elezioni. Nelle prime ore dopo la chiusura dei seggi, Barr potrebbe trovare spunto in voci di brogli per lanciare indagini che Trump potrebbe sfruttare a suo favore. Non è un timore infondato: a settembre oltre mille ex dipendenti del Diaprtimento hanno firmato una lettera aperta esprimendo le loro preoccupazioni su quel che Barr potrebbe fare dopo il voto. Gli hacker sabotano il voto Se gli allarmi sulle interferenza sul voto, da parte di hacker, soprattutto iraniani e russi, si moltiplicano, sembra molto improbabile che i risultati delle urne possanno effettivamente essere modificati da un attacco informatico. Piuttosto gli hacker potrebbero intervenire sui media o sui siti web elettorali statali per far sembrare che un candidato perdente abbia effettivamente vinto - la Russia ha tentato proprio questo trucco in un'elezione in Ucraina, pubblicando risultati falsi sul sito web della Commissione elettorale centrale - o potrebbero diffondere disinformazione online facendo sembrare che siano state truccate le macchine per il voto. L'obiettivo di tali azioni non sarebbe di cambiare il risultato ufficiale delle elezioni, ma di minare la fiducia degli elettori nella legittimità del risultato. I problemi potrebbero sorgere se Trump, Barr o le commissioni elettorali statali utilizzassero tale disinformazione per mettere in dubbio le elezioni, avviare indagini e ricorsi in tribunale, o addirittura rifiutarsi di certificare i risultati delle elezioni.(Segue) Bea 20201026T165756Z

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