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domenica 31 gennaio 2021

REGENI. PALAZZOTTO (LEU): STOP EXPORT ARMI A EGITTO E ARABIA

 

DOMENICA 31 GENNAIO 2021 16.07.04


REGENI. PALAZZOTTO (LEU): STOP EXPORT ARMI A EGITTO E ARABIA

DIR0241 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT REGENI. PALAZZOTTO (LEU): STOP EXPORT ARMI A EGITTO E ARABIA (DIRE) Roma, 31 gen. - "Io credo che la conseguenza logica della scelta che abbiamo fatto in ARABIA Saudita ci dovrebbe portare a rivedere la scelta autorizzativa che abbiamo fatto sull'Egitto, perche' questo Paese e' coinvolto come l'ARABIA Saudita nella guerra in Yemen, fa parte della stessa coalizione. Anche le armi che vendiamo agli egiziani vengono usate in quel conflitto, oltre che per la repressione dei civili" dichiara il deputato Erasmo Palazzotto (LeU), presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, in un'intervista a Fanpage in cui spiega perche' la revoca delle autorizzazioni per la vendita di missili e bombe all'ARABIA Saudita e agli Emirati Arabi e' un passo avanti storico ma nello stesso tempo sollecita il governo affinche' la stessa decisione venga presa tempestivamente anche nei confronti dell'Egitto, come peraltro chiesto dai genitori di Giulio Regeni. "Per molti anni l'Italia aveva sospeso la vendita di armamenti verso il Cairo. Ha ripreso dal 2018, fino ad arrivare alla vendita delle due fregate Fremm di Fincantieri. Se questa legge vale per l'ARABIA Saudita, deve valere a maggior ragione per l'Egitto. Li' c'e' una ferita aperta che non si puo' rimarginare, perche' viene costantemente provocata da parte egiziana. È imbarazzante e dissociato il comportamento dell'Italia nei confronti del Cairo. Da una parte si chiede collaborazione per ottenere verita' e giustizia per Giulio Regeni, si chiede che vengano dati gli indirizzi degli indagati, si protesta perche' le autorita' del Cairo oltraggiano il lavoro della nostra magistratura. Dall'altra si autorizza la vendita di armamenti. In questo modo si tratta l'Egitto non solo come un partner strategico, ma come un Paese amico. E' chiaro che nel momento in cui si fa questa scelta la richiesta di verita' e giustizia per Giulio diventa solo un 'pro forma'. Diventano parole vuote, hanno ragione i genitori di Regeni. Non siamo piu' credibili agli occhi degli egiziani. In questo momento vendiamo armi, pistole e fucili, alle stesse forze di sicurezza che hanno rapito, torturato e barbaramente ucciso Giulio Regeni. È una grande e grave contraddizione" conclude Palazzotto. (Com/Uct/ Dire) 16:06 31-01-21 NNNN

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