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martedì 16 marzo 2021

VITERBO. 'VENDUTA' PER 10MILA EURO E AVVIATA A PROSTITUZIONE, ARRESTATI

 


MARTEDÌ 16 MARZO 2021 09.37.37


VITERBO. 'VENDUTA' PER 10MILA EURO E AVVIATA A PROSTITUZIONE, ARRESTATI

DIR0196 3 CRO 0 RR1 N/POL / DIR /TXT VITERBO. 'VENDUTA' PER 10MILA EURO E AVVIATA A PROSTITUZIONE, ARRESTATI (DIRE) Roma, 16 mar. - Nella giornata di ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Viterbo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma nei confronti di quattro cittadini stranieri, gravemente indiziati, a vario titolo, dei delitti di riduzione in schiavitu', tentata alienazione di schiavi, tentata estorsione aggravata, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, cessione di sostanze stupefacenti. Le indagini venivano avviate nell'estate del 2019, allorquando una donna di origini rumene si presentava presso la Stazione Carabinieri di Tuscania (VT), denunciando la scomparsa della figlia ventenne, della quale non aveva notizie da diverso tempo. In seguito, precisava di aver appreso che la figlia era stata condotta dal fidanzato prima in Inghilterra e poi in Romania, da qui veniva portata in Italia, dove veniva fatta prostituire nella zona nord-est della Capitale. La Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, quindi, delegava le indagini al Nucleo Investigativo di Viterbo che, attraverso complesse attivita' investigative, anche con l'attivazione di canali di cooperazione internazionale delle Forze di Polizia, accertava che: la giovane della quale era stata denunciata la scomparsa, una volta condotta in Italia, era stata letteralmente venduta dal fidanzato, per la somma di 10.000 euro, ad una donna (T.D.) anch'ella di origini rumene che, a Roma, gestiva la prostituzione di diverse altre donne straniere; per farle riscattare la somma pagata, la ventenne, peraltro con un leggero deficit cognitivo, veniva costretta a prostituirsi in strada, durante le ore notturne, ogni giorno e sottoposta a continue vessazioni. Le venivano anche fatte assumere sostanze stupefacenti prima di essere condotta sul luogo del meretricio. Quando non era costretta ad esercitare tale attivita' veniva tenuta segregata in casa; un cliente della giovane donna, innamoratosi della stessa, aveva tentato di salvarla, ma la sfruttatrice e i suoi complici avevano preteso per "liberarla" la somma di 8.000 euro; al rifiuto dell'uomo di versare detto importo, gli indagati lo avevano minacciato per costringerlo a pagare, ma il predetto riusciva a scappare; la giovane donna, dopo diversi mesi, e' riuscita a sfuggire dal controllo degli aguzzini, facendo rientro, con l'aiuto di un connazionale, a Tuscania, presso l'abitazione della madre, dove i Carabinieri le hanno garantito sostegno e tutela. (SEGUE) (Red/ Dire) 09:36 16-03-21 NNNN

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