Il governo spagnolo affronta il ricatto di Rabat con respingimenti di massa
LA TRAGEDIA DI CEUTA Il governo spagnolo affronta il ricatto di Rabat con respingimenti di massa Rajoy Sotto il suo governo a 15 migranti non fu prestato alcun soccorso ELENA MARISOL BRANOOLINI BARCELLONA Sono arrivati in 8.000 a nuoto sulla costa del sud della Spagna, approfittando della passività delle autorità di controllo marocchine, costeggiando a rischio della vita i frangiflutti per approdare nella città autonoma di Ceuta. Non si era mai verificato prima un ingresso così massiccio di migranti sul territorio spagnolo provenienti dal Marocco in uno spazio così breve di tempo, appena due giorni. Molti giovani, famiglie intere e almeno 1.500 minori, alcuni molto giovani, in fuga dalla miseria chela pandemia ha approfondito. Lasciati fuggire dalla frontiera marocchina come atto di ritorsione, non dichiarato ma implicito, del regno del Marocco nei confronti dello stato spagnolo. Per avere lasciato entrare nel paese, nell'aprile scorso, il leader del Fronte Polisario e presidente della Repubblica democratica araba dei Sahrawi, Brahim Gali, malato di Covid-19 e avergli offerto cure in un ospedale di Logroño, nella comunità della Rioja Così, una crisi diplomatica covata da mesi si è trasformata in poche ore in una crisi umanitaria.
I fatti «Quello che sta succedendo a Ceuta è ciò che normalmente accade da anni nelle relazioni bilaterali che l'Europa ha stabilito con paesi terzi, basate non sulla cooperazione ma sul controllo migratorio. Quando ii Marocco vuole ottenere qualcosa fa leva su questa minaccia, come Gheddafi a suo tempo fece con l'Italia», spiega Helena Maleno, fondatrice della ong Caminando Fronteras, un collettivo di difesa dei diritti umani presente nei differenti territori della frontiera occidentale euro-africana. «Già sabato venivamo a sapere che il Marocco avrebbe aperto la frontiera, facendo uso di quella pratica che i migranti chiamano "promozione", come si trattasse di saldi di fine stagione. Ia domenica già non c'era più alcun controllo. Eravamo preoccupati per le piccole imbarcazioni che si erano messe in mare per raggiungere Cadice attraverso lo stretto di Gibilterra, circa 200 persone perla maggioranza subsahariane. Perché non controllare vuol dire anche non salvare». «L'arrivo di tanti marocchini a Ceuta a nuoto nei due giorni successivi è l'effetto di espulsione del Covid: la zona frontaliera della città marocchina di Castillejos vive della frontiera e questa è chiusa da mesi. Le persone che si sono buttate in mare soffrono la farne da tempo, sono i vicini di Ceuta che prima vi entravano per lavoro. Il Marocco, aprendo la frontiera, li ha usati: è un gioco molto sporco, non una crisi migratoria, perché si è utilizzata la fame, l'impoverimento e la miseria per fare pressioni politiche su un altro stato».-----SEGUE SULLA TESTATA----------
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