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sabato 15 maggio 2021

VACCINO. RICHIAMO PFIZER, DEPOSITATO RICORSO AL TAR, AL VIA SCIOPERO DELLA FAME

 


SABATO 15 MAGGIO 2021 11.46.27


VACCINO. RICHIAMO PFIZER, DEPOSITATO RICORSO AL TAR, AL VIA SCIOPERO DELLA FAME

DIR0179 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT VACCINO. RICHIAMO PFIZER, DEPOSITATO RICORSO AL TAR, AL VIA SCIOPERO DELLA FAME (DIRE) Roma, 15 mag. - Depositato il ricorso al Tar contro la decisione della Regione Lazio di procastinare la seconda dose Pfizer. L'azione legale e' partita da un gruppo Facebook. Si tratta di 200 fragili e disabili che si oppongono alla decisione della Regione di posticipare i richiami a 35 giorni, invece dei 21 giorni approvati dagli enti regolatori. In attesa dell'esito del ricorso uno dei promotori della protesta comincia lo sciopero della fame ad oltranza. "Mentre gli avvocati Nicola Elmi e Vincenzina Salvatore, legali che stanno assistendo il gruppo di cittadini in attesa del richiamo vaccinale, mi comunicavano di essere al Tar per il deposito del ricorso, cominciavo lo sciopero della fame ad oltranza. - dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale - Perche' se qualcuno vuole minare la mia salute e' giusto che quel qualcuno sia io. Perche' se qualcuno vuole togliermi questo diritto costituzionale io rispondo con una protesta nonviolenta e determinata. Perche' quanto sta perpetrando la Regione Lazio e' una violenza inaccettabile sul bene piu' prezioso che ho". Iacovone ricorda che sua "madre se l'e' portata via il Covid il 21 marzo di quest'anno. Avrebbe compiuto 80anni ieri. Una malata oncologica con un tumore aggressivo ai polmoni che non ha avuto il vaccino in tempo - prosegue il rappresentante sindacale - mentre era costretta ad affrontare le radio e le chemio terapie in ospedale con i rischi di contagio connessi, tutto per i ritardi sui vaccini. E mentre i furbetti di tutta Italia saltavano la fila. E' stata buttata dentro un container per 2 mesi al cimitero, come una cassetta di frutta. Perche' questo non e' un paese civile neanche nella morte". "In questi giorni di casi come il mio ne ho ascoltati tanti, troppi. Migliaia di cittadini lasciati nell'indeterminatezza di una scelta tutta politica che sta esponendo i fragili, e quelli con comorbilita' come me, alla morte. Con l'arroganza del potere stanno violentando gli studi scientifici a loro piacimento. Attendero' con serenita' l'esito del ricorso, ma proseguiro' questo sciopero della fame fino a che i cittadini non vedranno riconosciuta l'inviolabilita' del diritto costituzionale alla salute", conclude Iacovone. (Rai/ Dire) 11:45 15-05-21 NNNN

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