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lunedì 11 ottobre 2021

R. STAMPA / GREEN PASS, PRIMARIO UMBERTO I: MAI VISTA UNA FURIA COSÌ

 

LUNEDÌ 11 OTTOBRE 2021 08.57.11


R. STAMPA / GREEN PASS, PRIMARIO UMBERTO I: MAI VISTA UNA FURIA COSÌ

9CO1218691 4 CRO ITA R01 R. STAMPA / GREEN PASS, PRIMARIO UMBERTO I: MAI VISTA UNA FURIA COSÌ (9Colonne) Roma, 11 ott - "Avevamo questo paziente, arrivava dalla manifestazione, ma rifiutava i trattamenti, persino il tampone. Inveiva contro il personale. Dieci persone si erano radunate fuori dal pronto soccorso per lui, come fossero venuti a liberarlo. La tensione è salita quando sono diventati quaranta". Così Francesco Pugliese, direttore del pronto soccorso del Policlinico Umberto I, in una intervista al Corriere della Sera ricostruisce quanto accaduto sabato scorso. Chi erano? "Non saprei, parenti, amici, ma anche no vax e no green pass a sentire quello che urlavano", "insulti irripetibili, minacce. Mai i colleghi si erano sentiti addosso parole di tale violenza. Cieca. Pura. Eppure parliamo di personale formato, con anni di esperienza, sanno gestire tossici, ubriachi, pazienti psichiatrici. Queste persone hanno fatto irruzione nell'area accettazione, in pratica isolando la sala rossa, quella dei pazienti critici. Se fosse arrivata un'urgenza in quei minuti...". Poi "prima che arrivasse la polizia, nella zona sanitaria c'è stato l'assalto vero, con i medici, gli infermieri, le guardie che tentavano di respingere queste persone. Aggressioni, spintoni, bottigliette lanciate addosso. Hanno rotto la porta di ingresso del pronto soccorso, ci sono stati altri danni, ma soprattutto hanno costretto il personale a barricarsi dietro le porte blindate della sala gialla. Era piena di pazienti, anche loro terrorizzati. Una rabbia mai vista, in un luogo dove si curano malati, moribondi. Un pronto soccorso è come la Croce Rossa in zona di guerra: sacro, intoccabile". E conclude: "Abbiamo curato tre colleghi e due poliziotti feriti, non sono gravi. Siamo tutti sotto choc, ma anche demotivati. Vediamo questo atteggiamento estremista anche nei no vax che curiamo, ci chiedono 'che mi fate, che mi iniettate?'. Per un medico vedersi morire tra le mani queste persone che si potevano salvare, veder buttar via così delle vite... mi scusi non trovo le parole". (red) 110857 OTT 21 

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