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mercoledì 27 luglio 2022

LE IMPRESE DEL GENIO ITALICO AGLI SGOCCIOLI (a cura di Enrico Corti)

 


LE IMPRESE DEL GENIO ITALICO AGLI SGOCCIOLI

Nei comizi elettorali di coloro che da tempo tramestano per il voto forti dalla debolezza del Governo Draghi; dei sondaggi con regia; di una vigente legge elettorale sostanzialmente maggioritaria che nega la proporzionale rappresentatività; questi chiedono il voto per loro nell’interesse degli italiani; delle famiglie e delle imprese; senza mai citare l’aggettivo lavoratori.

Di seguito esempi chiarificatori per i non curiosi in buona fede;

            Famiglie dallo stampo cristiano; la loro difesa è caldeggiata da Berlusconi, Meloni e Salvini; notoriamente presunti cattolici esempi indiscussi nel giuoco dello sfasciafamiglie.

            Imprese italiane produttrici di motociclette; dagli anni 1950 al 2000 circa il parco nazionale motorizzato a due ruote era percorso da moto Aprilia, Benelli, Bianchi, Cagiva, Ducati, Garelli, Gilera, Innocenti, Laverda, Mondial, Moto Guzzi, Motom, MV Augusta, Piaggio, ecc.: per un totale di 48 aziende; di queste ne sono rimaste solo 13; per la maggior parte fallite e in parte cedute all’estero (in primis in Cina). Ora in Italia circolano innanzitutto moto BMW, Harley Davidson, Honda, Yamaha, Kawasaki, Suzuki; ecc.; solo in parte contrastati da Benelli, Ducati e Piaggio.

            Imprese italiane produttrici di automezzi; In Italia producevano automezzi; Abarth, Alfa Romeo, Ferrari, Fiat, Lancia, Lamborghini, Maserati, OM; dando lavoro a cica 200.00 dipendenti, con la dottrina del “libero mercato concorrenziale “, gli Agnelli si sono fagocitati quasi tutto portando poi l’usufrutto nelle speculazioni finanziarie e in Usa nel Michigan alla Crysler. Dei circa 200.00 occupati Fiat (RCA), sono rimaste le isolette italiane di Cassino, Melfi, Pomigliano d’Arco. Premessa la questione occupazionale, il mercato Italiano è ora invaso da Audi, Bmw, Citroen, Ford, Honda Lexus, Mazda, Nissan, Renault, Seat, Toyota, Suzuki, Volkswagen, ecc.  

            Imprese produttrici di vaccini;

L’azienda farmaceutica americana Pfizer ha lei stessa dichiarato che solo nel terzo trimestre del 2021 ha accumulato 14 miliardi di dollari di profitti dalla vendita dei vaccini contro il Covid-19. Stima pure di raggiungere i 36 miliardi complessivi di dollari di profitti entro il 2022. In Tanzania solo il 4,1% della popolazione ha ricevuto una dose del vaccino anti Covid19. Malgrado sottoposta all’embargo più lungo e feroce dell’era contemporanea (ora vergognosamente orchestrato dalle aziende farmaceutiche private), con 11 milioni di abitanti Cuba ha vaccinato Il 93% della popolazione con particolare attenzione verso i bambini. Quello cubano è un modello valido per tutti i paesi; legato al carro del libero mercato il Governo italiano non ha nemmeno risposto all’invito a parlarne.

            Ecco spiegato come Berlusconi, Meloni e Salvini (con Letta che si dice obbligato a concordare con qualcuno di questa specie) intendono difendere gli italiani; in particolar modo chi lavora; i quali, misteriosamente abituati a faticare; eviteranno almeno la fatica di portare un’altra croce indicandoli sulla scheda elettorale. Come sempre strutturalmente fanno, i padroni del vapore difendono loro stessi con i loro interessi; in gran parte aspiranti giocatori d’azzardo per danaro sul risico finanziario della borsa (famiglia Agnelli docet); bai passando attraverso la pratica dell’evasione fiscale. Anziché ironizzare scioccamente sulle aspirazioni imprenditoriali dei cinesi; i pennivendoli italiani della stampa e della TV provino a spiegarci neutralmente il fenomeno disfattista per gli italiani dell’imprenditoria italiana, dimostrato in questo Post ma già in altri precedenti.    

            Dedicato ai cultori del “si deve scegliere il minore dei mali“; sempre di male si tratta; è come la tortura cinese; goccia dopo goccia; il buco non è sarà rimarginabile.

Enrico Corti

27 luglio 2022

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