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venerdì 8 luglio 2022

= Onu: sopravvivenza del 70% umanita' dipende da 50 mila specie =

 

VENERDÌ 08 LUGLIO 2022 17.20.53

= Onu: sopravvivenza del 70% umanita' dipende da 50 mila specie =

= Onu: sopravvivenza del 70% umanita' dipende da 50 mila specie = (AGI) - Bonn, 8 lug. - E' a rischio la sopravvivenza del 70% della popolazione mondiale che dipende da 50 mila specie selvatiche, quali animali terrestri, peschi, alghe, fungi e alberi, sempre piu' sfruttate quindi in pericolo. A lanciare l'allarme e' la Piattaforma intergovernativa scientifica et politica sulla biodiversita' e i servizi ecosistemici (Ipbes) dell'Onu in un nuovo rapporto sullo stato di salute della fauna e della flora, indicando un declino della biodiversita', e sottolineando l'urgenza di un suo utilizzo maggiormente sostenibile. "Nel mondo, sia nei Paesi sviluppati che in via di sviluppo, miliardi di persone dipendono e usufruiscono dell'utilizzo di specie selvatiche per la loro alimentazione, per la medicina, l'energia, i propri redditi e molte altre finalita'" hanno riferito 85 esperti delle Nazioni Unite in scienze sociali e naturali, in comunita' indigene. Queste specie sono "una posta in gioco primordiale per la sicurezza alimentare. Questa dipendenza e' ancora piu' marcata per le popolazioni povere oltre a rappresentare fonti significative di reddito e di impiego" ha detto Jean-Marc Fromentin, uno dei co-autori dello studio. Queste 50 mila specie vengono catturate e utilizzate nella pesca, la caccia, il taglio della legna, la raccolta di animali terrestri e di piante. In effetti lo sfruttamento eccessivo riguarda il 34% delle riserve di pesce, con squali e razze tra le specie piu' colpite negli ultimi 50 anni, e in tutto almeno 449 specie minacciate su 1.200. Messi in pericolo dalla caccia 1.341 mammiferi selvatici e dalla raccolta il 12% di specie di alberi e piante selvatici, tra cui cactus e orchidee. Di fatto, una persona su cinque dipende da piante selvatiche, da alghe e funghi per la propria alimentazione e per i redditi, mentre 2,4 miliardi di esseri umani necessitano di legno per cucinare. Le specie di alberi selvatici rappresentano, ad esempio, i due terzi del legno utilizzato per l'industria. Fino alla pandemia di Covid-19, le aree protette accoglievano ogni anno 8 miliardi di visitatori desiderosi di osservare la natura, con un fatturato globale di oltre 591 miliardi di euro. Il traffico illegale di queste specie e' il terzo al mondo dopo quelli di esseri umani e di droghe, per un valore tra 69 e 199 miliardi di dollari l'anno. "I Paesi del Sud del mondo non sono gli unici ad utilizzare in abbondanza le specie selvatiche. Del pesce ne consumiamo nei nostri medicinali, nei cosmetici, negli hobby e nelle decorazioni. E' un uso molto piu' diffuso rispetto a quanto la gente crede" ha precisato Marla Emery, co-direttrice del rapporto e specialista delle foreste. (AGI)Vqv/Tig (Segue) 081720 LUG 22 NNNN

VENERDÌ 08 LUGLIO 2022 17.20.57

= Onu: sopravvivenza del 70% umanita' dipende da 50 mila specie (2)=

= Onu: sopravvivenza del 70% umanita' dipende da 50 mila specie (2)= (AGI) - Bonn, 8 Lug. - Nel suo ultimo rapporto 2019, l'Ipbes aveva gia' avvertito che nel mondo un milione di specie e' a rischio estinzione - pari a una su otto - principalmente per il loro sfruttamento eccessivo da parte dell'uomo. Cosi' l'umanita' sarebbe sul punto di vivere la sesta estinzione di massa piu' importante della sua esistenza: l'attuale tasso di estinzione delle specie risulta essere decine o centinaia di volte superiore a quello registrato negli ultimi dieci ultimi milioni di anni. Se oggi lo stato di salute di queste specie, e di conseguenza il benessere dell'umanita', e' cupo, gli esperti hanno anche veicolato un messaggio di speranza e proposto soluzioni concrete. La prima da percorrere e' sicuramente quella di un uso delle specie selvagge che sia "sostenibile e durevole nel tempo, per le generazioni future" hanno suggerito gli studiosi, auspicando un maggior coinvolgimento dei popoli autoctoni, "piu' atti a gestirle". Cio' presuppone "il rispetto di regole piuttosto semplici di reciprocita', il rispetto della natura e degli animali, ma anche delle zone sacre che da noi equivalgono alle aree protette" ha spiegato Fromentin. Tra le proposte avanzate dagli esperti Onu c'e' la lotta alla pesca illegale, la soppressione delle sovvenzioni pubbliche dannose per le specie, il sostegno alla piccola pesca, la creazione di certificazioni per lo sfruttamento delle foreste, una ridistribuzione piu' equa dei benefici e dei costi legati alle specie selvagge. Tra i "cambiamenti trasformatori da attuare" suggeriscono una serie di pratiche virtuose quali l'attuazione di politiche inclusive e partecipative, una maggiore sorveglianza e valutazione delle pratiche, nuove regolamentazioni per una distribuzione giusta ed equa dei costi e benefici di tale sfruttamento. "Dobbiamo arrivare a una visione piu' sistemica in base alla quale l'umanita' fa parte dell'ambiente" ha concluso il rapporto. Tra le raccomandazioni, l'Ipbes ha insistito in particolare sulla necessita' di riconoscere e sostenere diverse forme di conoscenza, in primis quella delle popolazioni indigene e delle comunita' locali, finora "troppo spesso sottoutilizzate e sottovalutate". (AGI)Vqv/Tig (Segue) 081720 LUG 22 NNNN

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