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venerdì 30 settembre 2022

--BRASILE. DOMENICA LE ELEZIONI, LULA GUIDA NEI SONDAGGI: LA SCHEDA /FOTO

 

VENERDÌ 30 SETTEMBRE 2022 18.47.29

--BRASILE. DOMENICA LE ELEZIONI, LULA GUIDA NEI SONDAGGI: LA SCHEDA /FOTO

DIR2754 2 POL 0 RR1 N/POL / DIR MPHMPH/TXT --BRASILE. DOMENICA LE ELEZIONI, LULA GUIDA NEI SONDAGGI: LA SCHEDA /FOTO PRESIDENTE BOLSONARO CERCA DIFFICILE RICONFERMA, E SI TEME VIOLENZA (DIRE) San Paolo (Brasile), 30 set. - Domenica 2 ottobre si tengono in Brasile le elezioni per decidere il nuovo presidente della Repubblica, i governatori statali, i senatori e i deputati statali e federali. Un sondaggio della società Datafolha rilanciato dal media Globo e dal quotidiano Folha de S.Paulo mostra le attuali proiezioni dei voti. L'ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, leader del Partido dos Trabalhadores (Pt), guida la rilevazione con il 50 per cento dei consensi. Il capo dello Stato Jair Bolsonaro, del Partido Liberal (Pl), si presenta secondo con il 36 per cento dei voti, Ciro Gomes del Partido Democrático Trabalhista (Pdt) è al sei per cento mentre Simone Tebet del Movimento Democrático Brasileiro (Mdb) è fermo al cinque per cento. Gli autori della ricerca realizzata da Datafolha, che ha un margine di errore stimato di circa il due per cento, hanno interpellato in settimana 6.800 cittadini brasiliani da 332 comuni di tutte le regioni del Paese. Davanti allo scenario emerso dall'indagine, non è possibile affermare che le elezioni saranno decise al primo turno, sempre secondo Datafolha. Per determinare i voti validi poi, si dovranno escludere le schede bianche, quelle nulle e considerare gli elettori che al momento si dichiarano indecisi. Il candidato che vuole farcela al primo turno deve ottenere il 50 per cento più un voto delle preferenze. I risultati della ricerca di Datafolha non sono molto diversi da quelli di altre rilevazioni pubblicate sempre in settimana. Secondo un sondaggio realizzato dall'Instituto Idea e rilanciato dalla rivista Exame, Lula guida la corsa al Palazzo del Planalto di Brasilia con il 47 per cento delle intenzioni di voto mentre Bolsonaro, che è a caccia di un secondo mandato, si ferma al secondo posto con il 37 per cento. Rispetto a indagini rese note nelle scorse settimane Lula ha guadagnato tre punti, mentre il presidente in carica uno. I punti percentuali che separano i due leader sono passati da otto a dieci. Rispetto ai programmi, tutti i principali candidati alla presidenza hanno riaffermato l'importanza della tutela dell'Amazzonia e del contrasto alla deforestazione. Le differenze chiave risiedono nell'enfasi che viene dedicata alle politiche scelte per raggiungere questo obiettivo, ma anche nella postura storica dei candidati rispetto a questo tema. Nel mondo il Brasile ricopre un ruolo di primo piano grazie alle sue risorse naturali e al sua potenziale energetico e la comunità internazionale fa pressione affinché il Paese assuma una posizione di leadership in questi ambiti. Rispetto a questo tema, fra i punti più cari a Lula c'è il recupero degli organismi di indagine ambientale del governo, come il Funai e il Sistema Nacional de Meio Ambiente, e poi l'impegno a ridurre le emissioni di gas inquinanti in linea con gli obiettivi della conferenza di Parigi del 2015. Ci sono poi il raggiungimento del tasso zero di deforestazione, da ottenere anche tramite il recupero dei territori degradati e la riforestazione, e il contrasto all'esplorazione mineraria e alla deforestazione illegali. Anche aspetti propositivi però, come la valorizzazione della biodiversità dell'Amazzonia come leva di sviluppo industriale e commerciale e la creazione di un ministero dedicato ai popoli originari. Bolsonaro dal canto suo, promette politiche di regolarizzazione fondiaria e concessioni dei territori della foresta all'iniziativa privata, nell'ottica di condurre un'"esplorazione razionale e sostenibile" dell'Amazzonia. Fra le strade che vuole battere il presidente ci sono anche le soluzioni offerte dal mondo della finanza, come i titoli verdi, il mercato del carbonio e il pagamento dei servizi ambientali. Il capo dello Stato vuole inoltre incentivare l'utilizzo dei satelliti militari del progetto Lessonia nel monitoraggio e l'assistenza tecnica. Si punta poi sulla promozione dei prodotti regionali e sul il sostegno alla pesca sportiva e al turismo nei parchi ambientali e nelle terre indigene. Gomes invece, prevede nei suoi piani di governo, che difficilmente sarà nelle condizioni di mettere in pratica stando ai sondaggi, l'abbattimento delle emissioni di gas inquinanti e la creazione di zone economiche ed ecologiche speciali, in modo particolare nel territorio della foresta, per far sì che l'Amazzonia integra acquisisca un valore economico superiore a quello che avrebbe una volta disboscata. Il candidato del Pd pensa inoltre all'utilizzo di impianti termoelettrici, con l'obiettivo di raggiungere una matrice di energia pulita al 100 per cento. Gli aspiranti alla presidenza si sono confrontati uno contro l'altro ieri sera in un dibattito televisivo. Presenti all'incontro Lula, Bolsonaro, Gomes, Tebet e poi gli altri candidati Soraya Thronicke, Felipe D'Avila e Padre Kelmon. Il dibattito è stato segnato da una serie di attacchi personali e offese, in modo particolare fra l'ex e l'attuale presidente, Padre Kelmon e Gomes. Nello Stato di San Paolo invece la corsa per chi diventerà governatore è in bilico. Sondaggi di Datafolha pubblicati in settimana indicano che a essere in vantaggio è l'ex candidato alla presidenza nel 2018 Fernando Haddad (Pt), al 35 per cento. Seguono Tarcisio de Freitas dei Repubblicani, appoggiato da Bolsonaro, che si attesta al 26 per cento, e l'attuale governatore Rodrigo Garcia (Psdb), che tenta la rielezione ma che al momento è dato al 18 per cento delle proiezioni di voto. Nello Stato che ha per capitale la seconda città più popolosa del Brasile proprio dopo San Paolo, Rio de Janeiro, il governatore in carica Claudio Castro (Pl) guida la tornata col 38 per cento delle intenzioni di voti, seguito dal deputato federale Marcelo Freixo, del Partido Socialista Brasileiro (Psb), che è al 25 per cento delle preferenze. Per prevenire la violenza e garantire maggiore tranquillità durante i giorni del voto, i giudici del Tribunale Superior Eleitoral (Tse) hanno deciso all'unanimità di imporre un divieto al trasporto di armi e munizioni in tutto il Paese per un periodo che va da domani, vigilia del voto, fino a lunedì. La risoluzione del massimo organismo della giustizia brasiliana accoglie una richiesta dei vertici della polizia civile dei vari Stati, che hanno messo in guardia su rischi che presenta l'attuale scenario politico, fortemetne polarizzato. La misura voluta dal Tse impedisce di circolare armati a coloro che di solito hanno diritto di portare armi - i cosiddetti Cacs: cacciatori, cecchini sportivi e collezionisti -. Qualsiasi persona che dovesse essere trovata a violare questa regola va in corso all'arresto in flagranza di reato. (Jom/ Dire) 18:46 30-09-22 NNNN

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