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sabato 17 settembre 2022

COVID: INFERMIERI, PANDEMIA HA ACUITO CARENZA, NE MANCANO OLTRE 65MILA

 

SABATO 17 SETTEMBRE 2022 18.19.56

**COVID: INFERMIERI, PANDEMIA HA ACUITO CARENZA, NE MANCANO OLTRE 65MILA** =

ADN0853 7 CRO 0 ADN CRO NAZ **COVID: INFERMIERI, PANDEMIA HA ACUITO CARENZA, NE MANCANO OLTRE 65MILA** = Potenziare organici sul territorio, allarme Rsa Roma, 17 set. (Adnkronos Salute) - L'Italia sconta da anni una cronica carenza di infermieri, che si è acuita con la pandemia di Covid, soprattutto sul territorio, dove a farne le spese sono soprattutto le Rsa. Lo evidenzia all'Adnkronos Salute Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi). La situazione dei contagi Covid-19 è al momento sotto controllo, ma resta l'incognita dell'autunno-inverno. La Federazione lancia "ormai da tempo l'allarme che la professione non è più attrattiva. L'Italia non è più un Paese per infermieri". All'appello ne mancano oltre 65mila, secondo le stime della Fnopi. Gli standard fissati dal Pnrr sul territorio equivalgono a un fabbisogno di 39-40mila infermieri, a cui si aggiungono i circa 17mila in più che servirebbero nelle terapie intensive e semintensive - reparti aumentati in era Covid - e altri 10mila per i triage nei pronto soccorso. "Quest'anno si laureeranno meno di 10mila infermieri - afferma Mangiacavalli - I test che si sono svolti nei giorni scorsi per l'accesso ai corsi di laurea in infermieristica 2022-2023 hanno avuto un'affluenza ridotta di circa il 15% rispetto allo scorso anno. I posti all'università quest'anno sono stati aumentati (+11,4% rispetto al 2021) e per la prima volta si è superato il muro dei 19mila posti (19.375). Ma i ragazzi non si sono iscritti e non si sono candidati a sostenere il test: non è solo un problema di numeri, la professione ha preso attrattiva perché non ha sviluppo di carriera, non ha valorizzazione delle competenze né un riconoscimento contrattuale adeguato. Non servono palliativi, ma è necessario che si affronti la questione infermieristica perché gli infermieri e l'assistenza che prestano sono uno dei pilastri del Ssn". (segue) (Mad/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 17-SET-22 18:20 NNNN

SABATO 17 SETTEMBRE 2022 18.19.56

COVID: INFERMIERI, PANDEMIA HA ACUITO CARENZA, NE MANCANO OLTRE 65MILA (2) =

ADN0854 7 CRO 0 ADN CRO NAZ COVID: INFERMIERI, PANDEMIA HA ACUITO CARENZA, NE MANCANO OLTRE 65MILA (2) = (Adnkronos Salute) - Già nel 2021 la Commissione Ue sottolineava che "l'Italia impiega meno infermieri rispetto a quasi tutti i paesi dell'Europa occidentale e il loro numero (6,2 per 1.000 abitanti) è inferiore del 25% alla media Ue. Vista la diminuzione del numero di infermieri laureati dal 2014, le carenze di personale in questo settore sono destinate ad aggravarsi in futuro". Le carenze già note sono aumentate, in questi ultimi 2 anni, con i contagi che hanno allontanato una parte di operatori dalle corsie e soprattutto dal territorio: i casi di Covid-19 fra gli operatori hanno ridotto di un ulteriore 20% la forza lavoro presente nelle strutture. A farne le spese maggiori sul territorio, oltre all'assistenza domiciliare, sono le strutture per i più fragili come le Rsa. Da una rilevazione dell'Istituto superiore di sanità è emerso che prima della pandemia c'erano in media 2,5 medici, 8,5 infermieri e 31,7 operatori sociosanitari (che sono coordinati dagli infermieri) per struttura. In pratica, nelle circa 3.400 Rsa censite dall'Iss (convenzionate nell'80% dei casi) operano in media circa 29.700 infermieri, spesso però non strutturati - rileva la Fnopi - e frequentemente anche volontari come lo sono stati i numerosi liberi professionisti intervenuti di loro iniziativa nelle Rsa nei momenti peggiori della pandemia. Anche questo dato "conferma la necessità di potenziare gli organici del territorio", rimarca Mangiacavalli. Una delle principali emergenze riguarda, dunque, le Rsa. Con la 'chiamata' di infermieri per gli ospedali durante l'emergenza, queste strutture si sono svuotate anche perché "nelle Rsa il modello organizzativo è obsoleto, poco professionalizzante, in un ambito in cui l'infermiere potrebbe esprimersi al 100%, ma che viene relegato ad attività tecnico-esecutive". (Mad/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 17-SET-22 18:20 NNNN

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