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lunedì 31 ottobre 2022

Fondazione Gimbe: no a "sanatorie" in materia di salute pubblica

 

LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2022 08.01.55

Fondazione Gimbe: no a "sanatorie" in mnateria di salute pubblica

Fondazione Gimbe: no a "sanatorie" in mnateria di salute pubblica Fondazione Gimbe: no a "sanatorie" in mnateria di salute pubblica Discontinuità legittima, ma serva per migliorare quanto fatto Milano, 31 ott. (askanews) - In relazione allo stop dell'obbligo vaccinale per il personale sanitario e sul reintegro dei sanitari no-vax sospesi dal 1 novembre la Fondazione Gimbe ritiene che il potenziale impatto in termini di sanità pubblica sarebbe modesto, sia perché la misura viene anticipata di soli due mesi rispetto alla scadenza fissata, sia perché riguarda un numero esiguo di professionisti. "Ben diverso - ha rilevato il presidente Cartabellotta - l'impatto in termini di percezione pubblica di questa 'sanatoria' e delle relazioni con la stragrande maggioranza dei colleghi che si sono vaccinati per tutelare la salute dei pazienti e la propria, anche al fine di garantire la continuità di servizio. Peraltro, al di là di una scelta individuale incompatibile con l'esercizio di una professione sanitaria, si tratta di persone che hanno spesso seminato disinformazione pubblica sui vaccini, elevandosi a 'paladini' del popolo no-vax, a volte con evidenti obiettivi di affermazione politica individuale". Se da un lato il loro reintegro lancia un messaggio profondamente antiscientifico, va ricordato che a livello locale possono essere stabilite disposizioni per affidare ai professionisti no-vax reintegrati attività diverse da quelle clinico-assistenziali, senza configurare demansionamento. Per quanto concerne lo stop alle multe per i no-vax over 50 che non hanno ottemperato all'obbligo vaccinale perCartabellotta si tratta di una "proposta irrilevante dal punto di vista sanitario, ma antiscientifica e fortemente diseducativa, visto che estende la 'cultura della sanatoria' anche alle disposizioni che hanno l'obiettivo di tutelare la salute pubblica". "La parola d'ordine 'discontinuità' è assolutamente legittima in una repubblica democratica - ha concluso Cartabellotta - ma deve essere utilizzata anche per migliorare tutto quello che il Governo precedente non è riuscito a fare. Dalla raccolta più analitica dei dati sui pazienti ricoverati agli investimenti sugli impianti di aerazione e ventilazione dei locali chiusi; dall'accelerazione della copertura con i richiami vaccinali, all'implementazione di rigorosi protocolli terapeutici per le persone al rischio. Al momento, invece, la discontinuità sembra ridursi ad uno un mero smantellamento delle misure in atto e ad una vera e propria 'amnistia' nell'illusorio tentativo di consegnare la pandemia all'oblio, ignorando le raccomandazioni delle autorità internazionali di sanità pubblica". Lme 20221031T080145Z

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