MARTEDÌ 18 OTTOBRE 2022 14.04.42
Ucraina, Landini: il 5 novembre in piazza per fermare la guerra
Ucraina, Landini: il 5 novembre in piazza per fermare la guerra Ucraina, Landini: il 5 novembre in piazza per fermare la guerra Aprire un negoziato di pace Roma, 18 ott. (askanews) - La Cgil, insieme con altre associazioni, promuove e sostiene la manifestazione per la pace che si terrà sabato 5 novembre a Roma e invita cittadinanza, lavoratori, studenti e pensionati a "scendere in piazza per chiedere il cessate il fuoco e porre fine al sanguinoso conflitto armato in corso in Ucraina". E' questo l'appello lanciato dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in vista della mobilitazione nazionale "Europe for peace". "La sofferenza della popolazione e le vittime civili aumentano di giorno in giorno, la minaccia nucleare è sempre più concreta. E' tempo - afferma il leader della Cgil - che chi detiene il potere comprenda che le guerre sono insostenibili dal punto di vista sociale, umano e climatico: è messa a repentaglio l'esistenza stessa del pianeta. Abbiamo da subito condannato l'aggressione russa e l'inaccettabile invasione dell'Ucraina, ci siamo fatti parte attiva - aggiunge - per sostenere e soccorrere il popolo ucraino attraverso progetti di solidarietà realizzati anche con il sindacato locale. Continueremo ad essere concretamente solidali nei confronti dei rifugiati costretti ad abbandonare il proprio Paese e la propria occupazione, e in particolare nei confronti delle rifugiate, spesso vittime di violenze, discriminazioni, stupri e torture". Secondo Landini "il mondo del lavoro sta pagando un prezzo altissimo: l'inflazione ha raggiunto livelli insostenibili con conseguenze drammatiche sulle fasce sociali più povere, interi settori economici rischiano il collasso per mancanza di materie prime e per il caro energia, le crisi alimentari mondiali mettono a rischio Paesi già instabili. Chiediamo quindi l'immediato cessate il fuoco in Ucraina e l'apertura immediata di un reale negoziato. La diplomazia, con il pieno coinvolgimento delle Nazioni Unite, deve condurre ad una rapida soluzione politica del conflitto. La Cgil ripudia la guerra e continuerà a richiedere con convinzione una conferenza internazionale per la pace che impegni tutti gli Stati al rispetto del diritto internazionale, alla riduzione delle spese militari, all'eliminazione delle armi nucleari a favore di investimenti per combattere le povertà, per favorire la transizione ecologica e per garantire un lavoro dignitoso, facendo proprio l'appello di Papa Francesco che ha definito in più occasioni la guerra una scelta scellerata. La guerra non si può fermare con la guerra, per questa ragione - conclude Landini - invitiamo tutte e tutti a partecipare alla manifestazione del 5 novembre a Roma". Vis 20221018T140430Z
Ucraina, Landini: il 5 novembre in piazza per fermare la guerra
Ucraina, Landini: il 5 novembre in piazza per fermare la guerra Ucraina, Landini: il 5 novembre in piazza per fermare la guerra Aprire un negoziato di pace Roma, 18 ott. (askanews) - La Cgil, insieme con altre associazioni, promuove e sostiene la manifestazione per la pace che si terrà sabato 5 novembre a Roma e invita cittadinanza, lavoratori, studenti e pensionati a "scendere in piazza per chiedere il cessate il fuoco e porre fine al sanguinoso conflitto armato in corso in Ucraina". E' questo l'appello lanciato dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in vista della mobilitazione nazionale "Europe for peace". "La sofferenza della popolazione e le vittime civili aumentano di giorno in giorno, la minaccia nucleare è sempre più concreta. E' tempo - afferma il leader della Cgil - che chi detiene il potere comprenda che le guerre sono insostenibili dal punto di vista sociale, umano e climatico: è messa a repentaglio l'esistenza stessa del pianeta. Abbiamo da subito condannato l'aggressione russa e l'inaccettabile invasione dell'Ucraina, ci siamo fatti parte attiva - aggiunge - per sostenere e soccorrere il popolo ucraino attraverso progetti di solidarietà realizzati anche con il sindacato locale. Continueremo ad essere concretamente solidali nei confronti dei rifugiati costretti ad abbandonare il proprio Paese e la propria occupazione, e in particolare nei confronti delle rifugiate, spesso vittime di violenze, discriminazioni, stupri e torture". Secondo Landini "il mondo del lavoro sta pagando un prezzo altissimo: l'inflazione ha raggiunto livelli insostenibili con conseguenze drammatiche sulle fasce sociali più povere, interi settori economici rischiano il collasso per mancanza di materie prime e per il caro energia, le crisi alimentari mondiali mettono a rischio Paesi già instabili. Chiediamo quindi l'immediato cessate il fuoco in Ucraina e l'apertura immediata di un reale negoziato. La diplomazia, con il pieno coinvolgimento delle Nazioni Unite, deve condurre ad una rapida soluzione politica del conflitto. La Cgil ripudia la guerra e continuerà a richiedere con convinzione una conferenza internazionale per la pace che impegni tutti gli Stati al rispetto del diritto internazionale, alla riduzione delle spese militari, all'eliminazione delle armi nucleari a favore di investimenti per combattere le povertà, per favorire la transizione ecologica e per garantire un lavoro dignitoso, facendo proprio l'appello di Papa Francesco che ha definito in più occasioni la guerra una scelta scellerata. La guerra non si può fermare con la guerra, per questa ragione - conclude Landini - invitiamo tutte e tutti a partecipare alla manifestazione del 5 novembre a Roma". Vis 20221018T140430Z
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