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martedì 11 aprile 2023

Scienza: piscine e giardini ricchi responsabili crisi idriche =

 

MARTEDÌ 11 APRILE 2023 17.25.44

Scienza: piscine e giardini ricchi responsabili crisi idriche =

Scienza: piscine e giardini ricchi responsabili crisi idriche = (AGI) - Roma, 11 apr. - Le discrepanze nell'uso delle riserve d'acqua tra cittadini appartenenti a diversi ceti sociali possono guidare le crisi idriche nelle citta' al pari dell'emergenza climatica e della crescita della popolazione. Questo, almeno, e' quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Sustainability, condotto dagli scienziati dell'Universita' di Reading e dell'University College di Londra, nel Regno Unito. Il team, guidato da Hannah Cloke, ha considerato Citta' del Capo in Sud Africa come caso di studio, esaminando il consumo d'acqua nell'area urbana. Stando a quanto emerge dall'indagine, le famiglie piu' benestanti erano associate a un utilizzo dell'acqua 50 volte superiore rispetto alle persone con meno disponibilita' economica. Dal 2000, osservano gli esperti, oltre 80 grandi citta', tra cui Miami, Melbourne, Londra, Barcellona, San Paolo, Pechino, Bangalore e Harare, hanno sperimentato estrema siccita' e scarsita' di risorse idriche. Nel prossimo futuro, a causa delle difficolta' climatiche, le carenze idriche potrebbero diventare sempre piu' frequenti e diffuse, tanto che le stime attuali indicano che entro il 2030 la domanda idrica potrebbe superare l'offerta del 40 per cento. "Il cambiamento climatico e la crescita della popolazione - osserva Cloke - contribuiscono a rendere l'acqua una risorsa preziosa nelle grandi citta'. Il nostro lavoro dimostra che la disuguaglianza sociale rappresenta tuttavia il problema piu' grande per le famiglie meno abbienti. Le proiezioni suggeriscono che la crisi idrica potrebbe peggiorare con l'accentuarsi del divario economico sociale. Alla fine, la popolazione mondiale potrebbe subire le conseguenze di queste difficolta'. E' pertanto necessario sviluppare strategie mirate per condividere le risorse idriche in modo piu' equo". A Citta' del Capo, riportano gli autori, il 14 per cento dei residenti era associato al consumo del 51 per cento dell'acqua, la maggior parte della quale veniva utilizzava per bisogni non primari. Il modello, spiegano gli scienziati, mostra che i cambiamenti nell'uso dell'acqua da parte della fascia di popolazione piu' benestante aveva un impatto maggiore sulla disponibilita' complessiva di risorse idriche rispetto ai cambiamenti nella popolazione e ai livelli di siccita'. "Abbiamo bisogno di un approccio piu' proattivo per garantire la distribuzione equa delle risorse d'acqua - commenta Mariana Mazzucato, che ha collaborato al rapporto elaborato dalla Global Commission on the Economics of Water - dobbiamo mettere al centro giustizia ed equita'. La necessita' di acqua non costituisce solo un problema tecnologico o finanziario. Dobbiamo concordare su come possiamo condividere la risorsa naturale piu' importante". (AGI)Sci/Pgi 111725 APR 23 NNNN

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