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lunedì 24 aprile 2023

Socialismo e capitalismo in pillole.

 







Socialismo e capitalismo in pillole.



Il 22 del corrente mese è stata le ricorrenze del 153° anno di nascita di Vladimir Il’ic Lenin, fondatore materiale del primo socialismo, presieduto poi in Urss da Iosif Stalin per lunghi 31 anni.

In tutto quel che dicono del socialismo i retrattori “democratici del libero mercato“, rimuovono anche ciò che liberamente e disinteressatamente scrisse persino il sacerdote Don Lorenzo Milani: “il sistema socialista rappresenta il più alto tentativo dell’umanità di dare, anche su questa terra, giustizia e eguaglianza ai poveri“.

Colgo pertanto l’occasione per aprire una riflessione sulla storia dei rapporti tra Unione Sovietica e Germania durante il mandato al discusso Stalin; quando nel giugno del 1941 la Germania aggredì e invase l’Urss, i Governi di Polonia, Romenia, Ungheria e Ucraina erano alleati con Hitler, tant’è che furono a centinaia di migliaia gli abitanti di questi paesi che si arruolarono volontariamente nelle famigerate SS (nella sola Ucraina 25.000, molti dei quali persistono pubblicamente tutt’ora nei raggruppamenti Azov ); solo l’Austria si dichiarò tardivamente neutrale nel 1955.

Preso preventivamente atto del pericolo, il 23 agosto 1939 Stalin chiese a Hitler un Patto di non aggressione; che i nazisti sottoscrissero ma tradirono con l’aggressione e l’invasione dell’Unione Sovietica del 1941; con la conseguente espansione poi della II° guerra mondiale che costò al popolo sovietico 25 milioni di morti; 30 milioni nel mondo intero.

Con il chiaro intento propagandistico pro capitalismo; il primo falso storico commesso dai media e dai politici occidentali, italiani compresi, è l’aver presentato il patto di non aggressione tra Stalin e Hitler come un diabolico accordo tra nazisti e comunisti; stimolando un giudizio su Stalin fuori dal contesto storico in cui lo stesso è stato costretto a difendere il socialismo dalle brame del capitalismo occidentale, del quale ne faceva parte anche Hitler in quanto esso stesso occidentale.

 Ciò non vuol dire giustificare le repressioni di Stalin contrari agli insegnamenti di Marx e Lenin; ma intende puntualizzare che questi sono errori dell’uomo: mentre le attuali ingiustizie e le disuguaglianze sono causate dal libero mercato e non sono errori; ma conseguenze strutturali del sistema.

A prescindere, solo le battaglie dell’Armata Rossa che sconfissero i nazisti, prima nell’ assedio di Mosca nell’inverno del 1942 poi di Leningrado dal settembre 1941 al gennaio 1944, diedero inizio alla sconfitta del nazi-fascismo.

Il Governo Usa è entrato formalmente nella seconda guerra mondiale nel dicembre 1941 contro il Giappone dopo “l’attacco“ aereo subito alla base di Pearl Harbor nel Pacifico (che ci facevano alle Hawaii?); quindi conseguentemente anche contro Germania e Italia in quanto alleati nella “triplice“.

Sta di fatto che le ostilità degli Usa contro Germania e Italia sono iniziate nel luglio 1943 con lo sbarco in Sicilia; quindi un anno e sei mesi dopo la già avvenuta liberazione di Mosca.

A guerra oramai conclusa, nell’agosto del 1945 gli Usa sganciarono due bombe atomiche sul Giappone che, nel tempo, causarono più di 200.000 vittime. Il criminale atto è stato compiuto quale messaggio preventivo inviato all’Unione Sovietica sul come dovevano essere spartite nel mondo le aree di influenza; in proposito, quanti italiani sanno che attualmente nelle basi militare americana di stanza in Italia sono depositate 52 bombe nucleari gestibili, solo dagli Usa?

Dal Vietnam del 1954 in poi, gli Usa hanno ingerito le loro azioni, economiche in una ottantina di paesi esteri; in 63 dei quali con invasioni militari; ma a nessuno dei 15 presidenti Usa succedutesi da Roosevelt a Biden è stato riservato il trattamento Stalin.

Enrico Corti

24 aprile 2023

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