Martedì 18 dicembre 2023, alla TV La7 il simpatico e godibile compagno Pierluigi Bersani si è orgogliosamente autodefinito un “liberale“; cioè ha confuso la libertà per che sta sotto con la liberalità di chi sta sopra e domina la finanza; l’economia e la politica attraverso la dottrina di mercato.
Poteva ricordarsi comunista; o dichiararsi per lo Stato Sociale senza per carità nominare l’attuale blasfema parola socialismo; si è messo nella parte di un moderno Cavour avversario di Garibaldi; allora il compromesso tra i due favorì la monarchia; oggi è in funzione dell’inciucio tattico; la “real politic liberal”.
Ecco perché il 46% dei lavoratori non va più a votare: la sinistra è in crisi e Giorgia Meloni, grazie al sistema maggioritario che ha interpretato il dovere della governabilità come diritto al mero potere, vanta una falsa maggioranza, avendo la sua lista ottenuto nel 2022 solo il 14% in rapporto agli eventi diritto al voto, sentendosi così autorizzata ad abbracciare platealmente l’idealmente pari camerata Elon Musk; l’uomo più ricco al mondo con un patrimonio di 256,6 miliardi di dollari; è colui che definì “stupidi i vaccini anti COVID“; per lei è stato come abbracciare un bracciante; meglio ancora se immigrato.
Quand’è che i moderni neo liberal comprenderanno che se vuoi mandare a casa la destra si deve scegliere, senza se e senza ma come modernamente si usa dire, da che parte stare? E che i primi voti da recuperare non sono quelli dei moderati (sempre secondi in tutto) ma quelli di chi lavora onestamente e che per aggiunta campa male?
Su di un pianeta strutturalmente invaso da conflitti economici e da guerre, a chi si devono dare i soldi? A chi spara uccidendo (siamo al punto che la vita non è più un valore, vedi i civili a Gaza), o a chi usa le sole mani e “l’intelligenza naturale“ per campare e far campare onestamente? In un paese recordman delle evasioni, come testimonia il Direttore delle Agenzie dell’Entrate Ernesto Maria Ruffini l’IRPEF allo Stato italiano per il 90% lo pagano i dipendenti e i pensionati.
Il tempo dell’attesa è finito; o ci si dà fare per cambiare; oppure ci si affoga collettivamente.
Enrico Corti
21 dicembre 2023
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