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mercoledì 31 luglio 2024

La libertà di perdere il lavoro o la vita. (a cura di Enrico Corti)

 

da Enrico Corti

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Corti - Pirola

11:17 (5 ore fa)
a Ccn: me

La libertà di perdere il lavoro o la vita.

Storicamente, il marchio Rai è quello di arruolare; di punire o di allontanare per ragioni di bandiera a prescindere dalla meritocrazia; nel tempo, i casi più clamorosi hanno riguardato Enzo Biagi; Michele Santoro; Daniele Luttazzi; Gad Lerner; Corrado Formigli; Giovanni Floris; Gianluigi Paragone; Myrta Merlino; ecc.

Con il Governo Meloni, le piaghe del marchio si sono approfondite ferendo Lilli Gruber; Lucia Annunziata; Marinella Soldi; Salvo Sottile; Serena Bortone; ecc.; contestualmente e scavalcando la lista dei precari in attesa, la ciurma dei pirati del vascello Meloni si è potenziata con Gianmarco Chiocci; Roberto Sergio; Francesco Pionati; Jacopo Volpi; Simona Sala; Francesco Giorgino: Mario Orfeo; ecc.

Il colpo di genio è stato Mario Sechi, neo reclutato Rai per condurre il programma “che magnifica impresa“; eureka; così il sol dell’avvenire è sorto; dal 1994 in poi Mario Sechi ha scritto per giornali notoriamente rivoluzionari sostenitori della causa degli sfruttati contro gli sfruttatori quali; Il Giornale; Libero; Il Tempo; nel 2012 Sechi ha scritto il saggio “Tutte le volte che ce l'abbiamo fatta“ (quelli di “A NOI“). Nel 2023 la camerata rivoluzionaria Giorgia Meloni (compagna del proletario Elon Musk dal patrimonio personale di 195 miliardi di dollari) lo ha arruolato in veste di responsabile del suo ufficio stampa.

Pochi giorni dopo 21 luglio 2024 con l’aggressione fascista al giornalista Andrea Joly, memore anche delle innumerevoli gratuite polemiche personali di Giorgia Meloni contro i giornalisti italiani il Consiglio Europeo ha richiamato la Presidente del Governo italiano con lettera dove nota; <nessun progresso è registrato in Italia sulla protezione dei giornalisti; al contrario si limita l’attività giornalistica con eccessivi ricorsi alla diffamazione che colpiscono la libera attività di stampa, con un indebolimento della stessa qualità della democrazia; in Italia aggravata per l’ingerimento del Governo nella gestione dei mezzi pubblici d’informazione.> (la Rai).

Anziché affrontare il merito delle osservazioni poste dalla UE; Giorgia Meloni aggrava la denuncia a lei fatta rispondendo con una lettera che di fatto conferma l’accusa mossegli; ancora una volta se la prende con la stampa accusata di strumentalizzare i fatti ispirata da alcuni portatori di interesse come i giornali Domani, il Fatto Quotidiano e Repubblica.

In merito a giornalisti e dirigenti “dimessisi volontariamente dalla nuova Rai“; la Meloni ha fatto intendere che ciò è la conseguenza di un mercato “liberatosi dalla cultura sinistroide“ (Musk docet).

Ha ragione; perché anche i 61 detenuti suicidatisi in carcere nel 2024, (più 4 agenti di Polizia Penitenziaria che dall’anno 2000 in poi mediamente  registrano 7  A.P.P. suicidi all’anno); tutti hanno fatto tutto volontariamente di testa loro; non per sovraffollamento e trattamenti inumani, ma perché stanchi di un soggiorno particolarmente noioso e psicologicamente depressivo; come i giornalisti Rai dimessisi dal lavoro,  loro hanno deciso di dimettersi dalla vita terrena per salire in alto e coabitare con la divinità venerata da Giorgia Meloni assieme a patria e famiglia.

L’estrema soluzione adottata dai reclusi è caldeggiata dal Governo, con Il Ministro Carlo Nordio che promette un decreto-sovraffollamento per poi rinviarlo perennemente sine-die. Così, senza il bisogno di una decisione legislativa, il Governo ha sancito una nuova pena di morte. Anche questa è una sua coerenza; compatibile con lo schema repressivo che è radice ideologica di questa maggioranza. Giorgia va capita; sempre in guerra contro tanti nemici; per Lei l’odio verso di loro è la terapia per curare l’invalidità della sua coscienza.

Enrico Corti

31 luglio 2024

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