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giovedì 31 ottobre 2024

FARMACI: DA UN ANTI-GLAUCOMA NUOVE SPERANZE CONTRO L'ALZHEIMER, LO STUDIO =

 

GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2024 12.16.20

FARMACI: DA UN ANTI-GLAUCOMA NUOVE SPERANZE CONTRO L'ALZHEIMER, LO STUDIO =

AKS0008 7 MED 0 AKS FARMACI: DA UN ANTI-GLAUCOMA NUOVE SPERANZE CONTRO L'ALZHEIMER, LO STUDIO = Scienziati Uk pubblicano risultati positivi nello zebrafish e nei topi e contano di passare presto ai test sull'uomo Milano, 31 ott. (Adnkronos Salute) - Dal 'ladro della vista' a quello della memoria. Un comune farmaco anti-glaucoma potrebbe combattere l'Alzheimer, ma anche altre malattie causate dall'accumulo di proteine nel cervello, dal Parkinson alla corea di Huntington. E' quanto prospetta uno studio pubblicato su 'Nature Chemical Biology' da un gruppo di scienziati dello Uk Dementia Research Institute basato all'università di Cambridge, finanziato dallo stesso istituto, dal Tau Consortium e dal Wellcome Trust. Utilizzando modelli animali di zebrafish e di topo, portatori delle forme mutate di proteina Tau responsabili di demenza nell'uomo, i ricercatori hanno dimostrato che i medicinali inibitori dell'anidrasi carbonica - nello specifico la metazolamide per la terapia del glaucoma - contrastano l'accumulo cerebrale di Tau e riducono i segni di malattia. Trattandosi di un principio attivo già in uso e con un profilo di sicurezza noto, e non di un composto farmacologico nuovo, gli autori sperano di poter passare "molto più rapidamente" ai test clinici. Le tauopatie - ricordano gli scienziati - sono patologie neurodegenerative caratterizzate dall'accumulo nel cervello di aggregati di proteine ​​Tau all'interno delle cellule nervose. Fra le altre ci sono forme di demenza come appunto l'Alzheimer, e poi la malattia di Pick, la paralisi sopranucleare progressiva e l'encefalopatia traumatica cronica. Finora pochi progressi sono stati compiuti nella ricerca di nuovi farmaci efficaci contro queste condizioni. Un'opzione è provare con medicinali già utilizzati, ma per screenarli in genere si ricorre a colture cellulari che poco somigliano a un organismo vivente e mal riproducono gli effetti reali dell'accumulo di Tau. Per bypassare questo ostacolo, David Rubinsztein, Angeleen Fleming e colleghi hanno sviluppato modelli animali ad hoc, in particolare zebrafish geneticamente modificati in modo da mimare una taupatia. Questi pesci, in grado di riprodursi entro 2-3 mesi dando vita a una prole numerosa, sono molto utilizzati nei laboratori di ricerca e anche a Cambridge hanno fatto la loro parte. Il team Uk ha valutato sugli zebrafish con taupatia 1.437 principi attivi già approvati per il trattamento di altre malattie, osservando che l'inibizione dell'anidrasi carbonica - un enzima importante per la regolazione dei livelli cellulari di acidità - aiuta la cellula a liberarsi dall'accumulo di proteine ​​Tau. Bloccando l'attività dell'anidrasi carbonica accade infatti che i lisosomi, organelli che lavorano come 'inceneritori cellulari', si spostano sulla superficie della cellula, si fondono con la membrana che la riveste ed espellono Tau. Quando poi il farmaco anti-glaucoma metazolamide è stato testato su topi geneticamente modificati per imitare una taupatia umana, si è visto che quelli trattati mostravano prestazioni migliori in termini di memoria e performance cognitive. E analizzandone il cervello, risultavano meno aggregati Tau e una minor riduzione di neuroni. (segue) (Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2499 - 3492 31-OTT-24 12:15 NNNN

GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2024 12.16.26

FARMACI: DA UN ANTI-GLAUCOMA NUOVE SPERANZE CONTRO L'ALZHEIMER, LO STUDIO (2) =

AKS0009 7 MED 0 AKS FARMACI: DA UN ANTI-GLAUCOMA NUOVE SPERANZE CONTRO L'ALZHEIMER, LO STUDIO (2) = (Adnkronos Salute) - "Siamo stati entusiasti di vedere nei nostri studi sui topi che la metazolamide riduce i livelli di Tau nel cervello e lo protegge da un ulteriore accumulo di proteina. Ciò conferma quanto dimostrato quando abbiamo esaminato gli inibitori dell'anidrasi carbonica negli zebrafish modelli di tauopatia", afferma Farah Siddiqi, tra i co-autori dello studio. "La metazolamide - commenta Rubinsztein - si dimostra promettente come farmaco molto necessario per aiutare a prevenire l'accumulo di pericolose proteine​​Tau nel cervello. Sebbene abbiamo esaminato i suoi effetti solo su zebrafish e topi, e quindi è ancora presto" per esprimersi, "già conosciamo il profilo di sicurezza di questo farmaco nei pazienti" e questo potrà accelerare l'avvio di una sperimentazione clinica. I risultati del lavoro confermano inoltre che "possiamo usare lo zebrafish per lo screening di farmaci già esistenti", così da capire se "potrebbero essere riutilizzati per trattare malattie diverse, velocizzando potenzialmente in modo significativo il processo di scoperta di nuove cure", sottolinea Rubinsztein. "I pesci zebra - precisa Ana Lopez Ramirez, un'altra co-autrice - forniscono un modo molto più efficace e realistico di esaminare i composti farmacologici rispetto all'uso di colture cellulari, che funzionano in maniera molto diversa dagli organismi viventi. Ci permettono anche una valutazione su larga scala, cosa che non è fattibile né etica in animali più grandi come i topi". (Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2499 - 3492 31-OTT-24 12:15 NNNN

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