Lo stato terrorista di israele ha iniziato ad attuare il piano dei generali "Operazione fame e sterminio" a Gaza?
Negli ultimi giorni, stanno emergendo speculazioni sempre più fondate sull'implementazione del controverso "Piano dei generali", proposto dal maggiore generale israeliano in pensione Giora Eiland. Il piano prevede l'assedio totale del nord della Striscia di Gaza, la fame come arma di guerra e l'evacuazione forzata della popolazione palestinese nativa, con l'obiettivo di eliminare ogni forma di resistenza e opposizione all'interno dell'area.
Ieri mattina l'esercito israeliano ha annunciato l'espansione della cosiddetta "zona umanitaria" ad Al-Mawasi e l'apertura di due corridoi principali di evacuazione – Salah al-Din Road e al-Rashid Street – per spingere i residenti del nord di Gaza verso sud. Il tutto avviene sotto pesanti attacchi aerei e con l'uso di cinture di fuoco per limitare le opzioni di movimento dei civili, aumentando il rischio di una catastrofe umanitaria.
Un piano di genocidio:
Secondo fonti interne e dichiarazioni di analisti militari, come Almog Boker e Itsik Zuarets, il governo israeliano potrebbe aver adottato integralmente il piano di Eiland. Le operazioni di terra nel nord di Gaza, accompagnate da bombardamenti intensi, mirano a distruggere quella che viene definita l'infrastruttura di Hamas, mentre si cerca di evacuare forzatamente i civili. Israele ha già comunicato di aver iniziato l'occupazione di diverse aree strategiche, come Jabalia, con l'obiettivo di svuotare tutta la parte settentrionale della Striscia.
Lo stato terrorista di israele ha dichiarato che le sue forze terrestri stanno avanzando e che la popolazione di Gaza è chiamata a evacuare. Tuttavia, la situazione umanitaria continua a deteriorarsi rapidamente, con la scarsità di risorse e gli attacchi incessanti che rendono le condizioni per i civili insostenibili.
Preoccupazioni internazionali e speculazioni sui veri obiettivi:
L’espansione dei corridoi di evacuazione e l’istituzione di "zone umanitarie" solleva seri interrogativi sul reale scopo dell’operazione. Molti osservatori internazionali temono che queste manovre siano una copertura per attuare il "Piano dei generali" e compiere un'operazione di pulizia etnica a Gaza. Il giornalista israeliano Almog Boker, che inizialmente aveva confermato su Twitter l’avvio di questa strategia, ha poi cancellato il suo post, alimentando ulteriore incertezza sulle vere intenzioni dietro l’operazione.
Anche alcuni politici israeliani, come Avichai Boaron del Likud, hanno espresso entusiasmo per l’avvio delle evacuazioni, considerandolo un passo cruciale per il disfacimento di Hamas. Secondo Boaron, la fase finale del piano prevede la sospensione degli aiuti umanitari al nord di Gaza, provocando la resa o la distruzione completa dei militanti.
Nel frattempo, il timore è che il crescente conflitto con il Libano e le tensioni con l'Iran possano distogliere l'attenzione della comunità internazionale, permettendo a Israele di proseguire le sue operazioni a Gaza senza un controllo adeguato.
T.me/GiuseppeSalamone
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