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mercoledì 9 ottobre 2024

SANITA': REPORT GIMBE, 'E' EMERGENZA, FRATTURA NORD-SUD E BOOM SPESA FAMIGLIE +10%'

 

MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2024 11.00.09

SANITA': REPORT GIMBE, 'E' EMERGENZA, FRATTURA NORD-SUD E BOOM SPESA FAMIGLIE +10%' =

ADN0236 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': REPORT GIMBE, 'E' EMERGENZA, FRATTURA NORD-SUD E BOOM SPESA FAMIGLIE +10%' = Gap di 52,4 miliardi di euro rispetto alla media dei paesi Ue, quasi 4,5 mln nel 2023 hanno rinunciato alle cure Roma, 8 ott. (Adnkronos Salute) - "Dati, narrative e sondaggi di popolazione dimostrano che oggi la vera emergenza del Paese è il Servizio sanitario nazionale". Cosi il presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta, nel commento del settimo Rapporto sul Servizio sanitario nazionale (Ssn) presentato oggi al Senato. Secondo GIMBE c'è "un divario della spesa sanitaria pubblica pro capite di 889 euro rispetto alla media dei paesi Ocse membri dell'Unione europea, con un gap complessivo che sfiora i 52,4 miliardi; la crisi motivazionale del personale che abbandona il Ssn; il boom della spesa a carico delle famiglie (+10,3%); quasi 4,5 milioni di persone che nel 2023 hanno rinunciato alle cure, di cui 2,5 milioni per motivi economici; le inaccettabili diseguaglianze regionali e territoriali". E ancora, la migrazione sanitaria e i disagi quotidiani sui tempi di attesa e sui pronto soccorso affollati "dimostrano - continua Cartabellotta - che la tenuta del Ssn è prossima al punto di non ritorno, che i princìpi fondanti di universalismo, equità e uguaglianza sono stati ormai traditi e che si sta lentamente sgretolando il diritto costituzionale alla tutela della salute, in particolare per le fasce socio-economiche più deboli, gli anziani e i fragili, chi vive nel Mezzogiorno e nelle aree interne e disagiate". "La grave crisi di sostenibilità del Ssn - afferma Cartabellotta - è frutto anzitutto del definanziamento attuato negli ultimi 15 anni da tutti i Governi, che hanno sempre visto nella spesa sanitaria un costo da tagliare ripetutamente e non una priorità su cui investire in maniera costante: hanno scelto di ridurre il perimetro della tutela pubblica per aumentare i sussidi individuali, con l'obiettivo di mantenere il consenso elettorale, ignorando deliberatamente che qualche decina di euro in più in busta paga non compensano certo le centinaia di euro da sborsare per un accertamento diagnostico o una visita specialistica". (segue) (Frm/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 08-OTT-24 11:00 NNNN

MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2024 11.00.09

SANITA': REPORT GIMBE, 'E' EMERGENZA, FRATTURA NORD-SUD E BOOM SPESA FAMIGLIE +10%' (2) =

ADN0237 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': REPORT GIMBE, 'E' EMERGENZA, FRATTURA NORD-SUD E BOOM SPESA FAMIGLIE +10%' (2) = 'Continuo e progressivo definanziamento del Ssn, non si intravede alcun rilancio del finanziamento pubblico' (Adnkronos Salute) - Il Fabbisogno sanitario nazionale (Fsn) "dal 2010 al 2024 è aumentato complessivamente di 28,4 miliardi di euro, in media 2 miliardi per anno, ma con trend molto diversi. Nel periodo pre-pandemico (2010-2019) alla sanità pubblica sono stati sottratti oltre 37 miliardi tra tagli per il risanamento della finanza pubblica e minori risorse assegnate rispetto ai livelli programmati. Negli anni 2020-2022 il Fsn è aumentato di ben 11,6 miliardi, una cifra tuttavia interamente assorbita dai costi della pandemia Covid-19, che non ha permesso un rafforzamento strutturale del Ssn né consentito alle Regioni di mantenere in ordine i bilanci - si legge nel report - Per gli anni 2023-2024 il Fsn è aumentato di 8.653 milioni: tuttavia, nel 2023 1.400 milioni sono stati assorbiti dalla copertura dei maggiori costi energetici e dal 2024 oltre 2.400 milioni sono destinati ai doverosi rinnovi contrattuali del personale". "Le previsioni per il prossimo futuro non lasciano intravedere alcun rilancio del finanziamento pubblico per la sanità - evidenzia il report - infatti, secondo il Piano strutturale di Bilancio deliberato lo scorso 27 settembre in Consiglio dei Ministri, il rapporto spesa sanitaria/Pil si riduce dal 6,3% nel 2024-2025 al 6,2% nel 2026-2027. A fronte di una crescita media annua del Pil nominale del 2,8%, nel triennio 2025-2027 il Piano strutturale di Bilancio stima una crescita media della spesa sanitaria del 2,3% annuo". "Questi dati - spiega Cartabellotta - confermano il continuo e progressivo definanziamento del Ssn che non tiene conto dell'emergenza sanità e prosegue ostinatamente nella stessa direzione dei Governi precedenti". (segue) (Frm/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 08-OTT-24 11:00 NNNN

MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2024 11.00.09

SANITA': REPORT GIMBE, 'E' EMERGENZA, FRATTURA NORD-SUD E BOOM SPESA FAMIGLIE +10%' (3) =

ADN0238 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': REPORT GIMBE, 'E' EMERGENZA, FRATTURA NORD-SUD E BOOM SPESA FAMIGLIE +10%' (3) = 'Nel 2022 solo 13 Regioni rispettano gli standard essenziali di cura' (Adnkronos Salute) - Secondo il report GIMBE, "rispetto ai Livelli essenziali di assistenza (Lea) - le prestazioni e i servizi che il Ssn è tenuto a fornire a tutti i cittadini gratuitamente o dietro il pagamento di un ticket - nel 2022 solo 13 Regioni rispettano gli standard essenziali di cura, con un ulteriore aumento del divario Nord-Sud: Puglia e Basilicata sono le uniche Regioni promosse al Sud, ma comunque in posizioni di coda". "Siamo di fronte - commenta Cartabellotta - ad una vera e propria frattura strutturale Nord-Sud nell'esigibilità del diritto alla tutela della salute. A questo quadro si aggiunge la legge sull'autonomia differenziata, che affonderà definitivamente la sanità del Mezzogiorno, assestando il colpo di grazia al Ssn e innescando un disastro sanitario, economico e sociale senza precedenti che avrà conseguenze devastanti per milioni di persone". Mobilità sanitaria e conseguenze economiche. Anche la mobilità sanitaria evidenzia la forte capacità attrattiva delle Regioni del Nord, con i residenti delle Regioni del Centro-Sud spesso costretti a spostarsi in cerca di cure migliori. In particolare nel decennio 2012-2021 le Regioni del Mezzogiorno hanno accumulato un saldo negativo pari a 10,96 miliardi. "L'aumento della migrazione sanitaria ha effetti economici devastanti non solo sulle famiglie - aggiunge Cartabellotta - ma anche sui bilanci delle Regioni del Mezzogiorno, che risultano ulteriormente impoverite". Stato di avanzamento del Pnrr. Al 30 giugno 2024 sono stati raggiunti i target europei che condizionano il pagamento delle rate all'Italia. "Tuttavia, effettuata la 'messa a terra' dei progetti - spiega il presidente GIMBE - la loro attuazione già risente delle diseguaglianze regionali, in particolare tra Nord e Sud del Paese". I risultati preliminari del quarto Monitoraggio Agenas sul Dm 77/2022 documentano che, al 30 giugno 2024 sono stati dichiarati attivi dalle Regioni il 19% delle Case di Comunità (268 su 1.421), il 59% delle Centrali Operative Territoriali (362 su 611) e il 13% degli Ospedali di Comunità (56 su 429), "con ritardi particolarmente marcati nel Mezzogiorno. Il target intermedio sulla percentuale di over 65 in assistenza domiciliare è stato raggiunto a livello nazionale e in tutte le Regioni tranne che in tre Regioni del Sud. Al 31 luglio 2024 sono stati realizzati il 52% dei posti letto di terapia intensiva e il 50% di quelli di terapia sub-intensive, con nette differenze regionali", conclude il report. (Frm/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 08-OTT-24 11:00 NNNN

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