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mercoledì 9 ottobre 2024

Gimbe: spesa sanitaria cresce, a pagare sono le famiglie

 

MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2024 11.04.44

Gimbe: spesa sanitaria cresce, a pagare sono le famiglie

Gimbe: spesa sanitaria cresce, a pagare sono le famiglie Gimbe: spesa sanitaria cresce, a pagare sono le famiglie Nel 2023 + 10,3% spese dirette, 2,5 mln hanno rinunciato a cure Roma, 8 ott. (askanews) - Rispetto al 2022, nel 2023 i dati ISTAT documentano che l'aumento della spesa sanitaria totale (+4.286 milioni) è stato sostenuto esclusivamente dalle famiglie come spesa diretta (+ 3.806 milioni) o tramite fondi sanitari e assicurazioni (+? 553 milioni), vista la sostanziale stabilità della spesa pubblica (- 73 milioni). "Le persone - spiega il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta presentando i dati del 7° Rapporto sul Ssn - sono costrette a pagare di tasca propria un numero crescente di prestazioni sanitarie, con pesanti ripercussioni sui bilanci familiari. Una situazione in continuo peggioramento, che rischia di lasciare l'universalismo del SSN solo sulla carta, visto che l'accesso alle prestazioni è sempre più legato alla possibilità di sostenere personalmente le spese o di disporre di un fondo sanitario o una polizza assicurativa. Che, in ogni caso, non potranno mai garantire nemmeno ai più abbienti una copertura totale come quella offerta dal SSN". La spesa out-of-pocket - ovvero quella pagata direttamente dai cittadini - che nel periodo 2021-2022 ha registrato un incremento medio annuo dell'1,6% (+ 5.326 milioni in 10 anni), nel 2023 si è impennata aumentando del 10,3% (+ 3.806 milioni) in un solo anno. "Una cifra enorme - commenta il Presidente - e largamente sottostimata, in quanto arginata da vari fenomeni: la limitazione delle spese per la salute, l'indisponibilità economica temporanea e, soprattutto, la rinuncia alle cure". Infatti, secondo l'ISTAT nel 2023 4,48 milioni di persone hanno rinunciato a visite specialistiche o esami diagnostici pur avendone bisogno, per uno o più motivi: lunghi tempi di attesa, difficoltà di accesso (struttura lontana, mancanza di trasporti, orari scomodi), problemi economici (impossibilità di pagare, costo eccessivo). E per motivi economici nel 2023 hanno rinunciato alle cure quasi 2,5 milioni di persone (4,2% della popolazione), quasi 600.000 in più dell'anno precedente. Red-Lcp 20241008T110429Z

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