Le dichiarazioni di Sergei Lavrov a margine della riunione del Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’OSCE
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha rilasciato una serie di dichiarazioni significative a margine della riunione del Consiglio dei Ministri degli Esteri dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), affrontando questioni che spaziano dalla crisi ucraina ai rapporti con i partner regionali e internazionali.
Ucraina: sicurezza e diritti umani al centro del dialogo
Lavrov ha sottolineato che qualsiasi iniziativa mirata a una soluzione pacifica in Ucraina deve includere un approccio bilanciato, tenendo conto sia delle questioni legate alla sicurezza che del rispetto dei diritti umani. "Non si può parlare di pace senza affrontare seriamente le minacce alla sicurezza regionale e la protezione dei diritti della popolazione civile", ha dichiarato.
L'invio di truppe straniere e gli avvertimenti di Putin
Il ministro ha poi criticato duramente le ipotesi di un intervento straniero in Ucraina, definendo tali idee "fantasie che aggravano la situazione". Ha accusato i promotori di queste iniziative di ignorare gli avvertimenti espliciti del presidente Vladimir Putin, sottolineando come queste mosse rischino di intensificare ulteriormente il conflitto.
Focus sulla Siria: incontro in formato Astana
Lavrov ha confermato che questa settimana si terrà un incontro nel formato Astana per discutere della situazione in Siria. Questo formato, che coinvolge Russia, Turchia e Iran, è considerato un pilastro delle iniziative diplomatiche per trovare una soluzione politica al conflitto siriano.
Il rapporto con l’Armenia e la CSTO
Parlando del possibile ritiro dell'Armenia dall’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), Lavrov ha definito la decisione di Yerevan "una scelta sovrana". Ha aggiunto che "nessuno sta chiudendo le porte all’Armenia", lasciando intendere che il dialogo con il Paese rimane aperto e costruttivo.
Le accuse agli Stati Uniti
Il capo della diplomazia russa ha ribadito che la Russia non ha intenzione di attaccare nessuno, affermando che "sono stati gli Stati Uniti ad attaccare la Russia per mano del regime ucraino". Lavrov ha quindi ribaltato la narrativa occidentale, attribuendo agli Stati Uniti la responsabilità dell'escalation del conflitto.
Nuova architettura di sicurezza in Eurasia
Infine, Lavrov ha evidenziato l’interesse di Ungheria e Slovacchia per l’idea russa di creare una nuova architettura di sicurezza in Eurasia. "Questo dimostra che alcuni Paesi europei stanno cercando soluzioni indipendenti per garantire la stabilità nella regione", ha concluso.
Con queste dichiarazioni, Sergei Lavrov ha delineato la posizione della Russia su temi centrali per la politica internazionale, riaffermando il ruolo di Mosca come attore chiave nelle dinamiche geopolitiche regionali e globali.
T.me/GiuseppeSalamone
Nessun commento:
Posta un commento