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lunedì 12 maggio 2025

SANITA': PIU' MALATTIE RENALI MENO NEFROLOGI, VACANTI 61% POSTI SPECIALIZZAZIONE =

AKS0049 7 MED 0 AKS SANITA': PIU' MALATTIE RENALI MENO NEFROLOGI, VACANTI 61% POSTI SPECIALIZZAZIONE = Sin nella Young Renal Week, 'negli ultimi 30 anni il numero di nuovi casi di dialisi è aumentato del 43%' Roma, 12 mag. (Adnkronos Salute) - Aumenta il peso delle malattie renali, con le forti conseguenze che ne derivano, ma si riducono i medici specialisti. E' vacante oltre la metà (61%) dei posti banditi dalle scuole di specializzazione in nefrologia, in analogia con altre specialità ospedaliere con bassa o nulla possibilità di attività privata. Nel 2024 sono stati infatti banditi 337 contratti statali, di questi solo 131 sono stati effettivamente assegnati. Oltre la metà delle borse destinate ai giovani nefrologi risulta dunque non assegnata. Una percentuale in aumento rispetto all'anno precedente (58%). A lanciare l'allarme è la Società italiana di nefrologia (Sin), in occasione della Young Renal Week, la settimana dedicata alla formazione dei giovani specializzandi in nefrologia, in corso fino al 14 maggio a Brescia, rivolta a 120 specialisti in formazione. La prevalenza della malattia renale cronica (ovvero l'insieme delle patologie che portano, nel tempo, a un danno dell'organo) e la morbilità e mortalità a essa associate "continuano ad aumentare", commenta Luca De Nicola, presidente Sin e docente all'Università Vanvitelli di Napoli. "Si tratta di una patologia endemica che si è trasformata in crisi, considerata la carenza di specialisti nefrologi che aumenta proporzionalmente al dilagare della malattia. Una crisi che può essere solo in parte affrontata attraverso momenti di formazione e confronto, e investendo sui giovani. Bisogna agire affinché la malattia renale cronica diventi una priorità per la salute pubblica, considerato inoltre che la prevalenza globale supera quella di altre malattie croniche non trasmissibili attualmente prioritarie per l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms): malattie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie croniche e diabete". La malattia renale cronica "è progressiva e culmina in insufficienza renale, momento in cui la terapia sostitutiva renale - dialisi o trapianto - diventa necessaria per la sopravvivenza, gravando sul sistema salute in termini di costi umani, sociali e sanitari", aggiunge De Nicola. Negli ultimi 30 anni, il numero di nuovi casi di dialisi è aumentato del 43%. Eppure, la consapevolezza pubblica sulla malattia rimane bassa. Un gap informativo che riflette un fallimento delle agende globali di salute pubblica nell'affrontare adeguatamente il carico di questa malattia, minando gli sforzi per mitigare i fattori di rischio e migliorare la diagnosi precoce. Identificarla "in fase precoce - sottolinea il presidente Sin - è possibile investendo in programmi di prevenzione e screening, poiché si tratta di una patologia silenziosa e asintomatica fino agli stadi avanzati. Per farlo, bisogna agire in collaborazione con i medici di medicina generale e in partnership con le istituzioni". (segue) (Ram/Adnkronos Salute) ISSN 2499 - 3492 12-MAG-25 16:42  

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