DIR0830 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR MVD/TXT REPORT. RANUCCI: MELONI NON PUÒ DIRE CHE AUTHORITY NON SIA COSA SUA /VIDEO 'POLITICA HA CREATO UN MOSTRO PERCHÉ NEPPURE RIESCE A MANDARLI A CASA' (DIRE) Firenze, 11 nov. - "Mi ha colpito, ieri, la dichiarazione della premier Meloni quando ha detto che l'authority non è roba sua, come se non fosse parte importante e integrante del funzionamento di un'autorità che dovrebbe garantire la protezione dei cittadini, dei loro dati e dovrebbe far funzionare la macchina democratica". Ecco, "la premier non può dire che quella roba non gli interessa, che non è cosa sua, anche perché ci sono dentro dei membri eletti direttamente dal partito e anche dalla Lega". E' quanto sottolinea Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, nel corso di un incontro con la stampa promosso per presentare lo spettacolo tratto dal suo libro, 'La scelta', in programma domani alla Giunti Odeon di Firenze. Quella dell'authority e del Garante della privacy è "una delle pagine più brutte della democrazia degli ultimi anni. E non è vero che abbiamo fatto questa inchiesta in seguito alla sentenza. Anche perché di sentenze della magistratura ne abbiamo avute tante: se fosse questa la logica avremmo dovuto fare la guerra contro tutti. No, erano due anni che stavamo dietro al Garante e lo dimostra la mole della documentazione che abbiamo prodotto". Adesso "decidono in base a quello che hanno visto. Perché quello che hanno visto non è frutto di un furto o di un'appropriazione indebita, ma di informazioni che ci sono state date dentro quell'ufficio. E se in quell'ufficio ci sono dei dipendenti che non ne potevano più di quell'andazzo vergognoso, ci sarà un motivo". Secondo Ranucci "bisognerà prendere coscienza che la politica ha scoperto di aver creato un mostro, perché in questo momento non è in grado neppure di mandarli a casa, di licenziarli. Paradossalmente c'è l'imputazione di impeachment per il presidente della Repubblica, ma chi fa gli impicci in un'autorità garante non si riesce a mandarlo via per legge. E' un paradosso". (Dig/ Dire) 11:51 11-11-25
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