BOSSI: RADIO PADANIA, ROMANI "CAFONI" RICOSTRUIAMO PORTA PIA =(AGI) - Milano, 28 set. - Un coro di voci contro i romani
"cafoni, arroganti, prepotenti", in difesa di Umberto Bossi. Il
popolo di 'Radio Padania', chiamato a intervenire sulla crisi
della maggioranza, e' compatto dalla parte del suo leader e
preferisce parlare della frase di Bossi sui romani che ha
scatenato tante polemiche. Intervendendo in diretta alla
trasmissione condotta dal segretario milanese Igor Iezzi, i
leghisti concordano in larga maggioranza con la battuta del
loro capo il quale, lunedi' sera, dalla cittadina brianzola
Lazzate, aveva ricordato che, "al nord", l'acronimo Spqr si
dice stia per "Sono porci questi romani".
"Bossi ha detto quello che pensano tutti, anche chi non lo
dice", sostiene Eddi da Milano. Gli fa eco un ascoltatore di
Parabiago che, di origini marchigiane, racconta come nella sua
regione la frase fosse diffusa da lungo tempo: Bossi "non ha
inventato niente, i romani se le meritano tutte".
E se c'e' chi arriva a definire i cittadini della capitale
delle "bestie" - frase stigmatizzata dal conduttore - non manca
chi, come Rosa da Brescia, precisa che le affermazioni di Bossi
sono state malinterpretate, "non si riferiscono al popolo
romano, ma al sistema". Per l'ascoltatrice, Francesco Totti che
ha invitato il Senatur a ripetere la frase sotto il Colosseo,
"e' un poveretto, perche' non capisce che non si riferiva alla
gente".
Poi e' il turno di Sergio, operatore turistico sardo, per
raccontare che "da qualche anno" nella sua struttura "non si
accettano piu' i romani, perche' disturbano, sono arroganti (e
la cosa peggiore e' che si credono anche simpatici)". Seguono
una serie di interventi su come siano insopportabili i romani
in vacanza ("Anche al sud non li vogliono", sostiene qualcuno),
tanto che Iezzi propone di dedicare a questo tema una puntata
ad hoc. (AGI)
Cli/Gla (Segue)
281258 SET 10
BOSSI: RADIO PADANIA, ROMANI "CAFONI" RICOSTRUIAMO PORTA PIA (2)=(AGI) - Milano, 28 set. - Un ascoltatore che chiama dalla
provincia di Milano sostiene che, "se dopo la frase di Bossi,
nei palazzi, si sono stracciate le vesti, la gente comune e'
contenta, perche' e' d'accordo". Ma c'e' anche chi, come
Fabrizio da Como, che fa notare che "non bisogna criticare i
comportamenti dei romani" ma far capire che gli attacchi sono
al sistema. Gli risponde Iezzi, secondo cui quelle riferite
dagli ascoltatori "sono generalizzazioni, luoghi comuni, anche
se, se esistono, qualche motivo ci sara'". E loda la battuta di
Bossi che "sta facendo aprire gli occhi su questi temi, cioe' i
furti al Nord da parte di Roma".
Tra le tante telefonate c'e' anche quella del "federalista"
romano che dice di voler "sfatare alcuni luoghi comuni da
telefilm sui romani, ma di stimare comunque il capo leghista
("Dice queste cose per fini propagandistici")".
Infine, tra le curiosita' c'e' chi - via sms - propone una
variazione alla battura di Bossi : Spqr come "Sono piloti
questi romani", in omaggio alla volonta' di trasferire il Gran
Premio alle porte della capitale. E chi risolverebbe tutto
mandando un po' di "muratori bergamaschi a mettere a posto la
breccia di Porta Pia: cosi' ci liberiamo subito di Roma
capitale". (AGI)
Cli/Gla
281259 SET 10
NNNN
Inizio pubblicazioni 22 agosto 2003 Notizie flash dall'Italia e dal mondo. DAL 2003 ININTERROTTAMENTE E OLTRE 100MILA INFORMAZIONI TOTALMENTE GRATUITE-
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martedì 28 settembre 2010
Eccone un altro "BOSSI: BOSO, UMBERTO FIN TROPPO TENERO, HA DETTO LA VERITA'"
(ANSA) - MILANO, 28 SET - ''Visto che a Roma si offendono per
le battute io gli replico che per me Umberto Bossi e' stato fin
troppo tenero e soprattutto che ha ragione quando dice che il
potere romano ha invidia delle cose belle del Nord e ci vuole
depredare''. Erminio Boso, trentino, il popolare Obelix leghista
(il soprannome se lo conquisto' quando era senatore), da sempre
leader dell'anima indipendentista del Carroccio, interviene
cosi' a sostegno di Umberto Bossi nella polemica sull'acronimo
SPQR.
''Da Roma sanno solo prendere - ha detto Boso conversando con
l'ANSA -, ci hanno rubato Malpensa, la Fia che una volta era a
Milano, vorrebbero il Gran Premio di Monza, si sono presi
l'arrivo del Giro d'Italia, e poi cosa ancora? Ci manca solo che
vogliano prenderci il fiume Po! Noi siamo montanari con le
scarpe chiodate, a me un tempo mi chiamavano Obelix e Umberto lo
chiamavano Asterix, e sono ben contento di essere rimasto un
rozzo montanaro perche' a me i signorini di Roma ladrona non la
raccontano certo...''.
''Alemanno - ha aggiunto Boso - ad esempio farebbe bene a
star zitto visto che quando era ministro dell'Agricoltura ha
fatto danni enormi all'agricoltura padana''.
''Bossi ha sollevato un problema - ha concluso l'esponente
leghista - e noi indipendentisti aspettiamo un suo segnale. Non
siamo morti, ci siamo messi tranquilli in attesa di vedere se
Berlusconi ha intenzione di fare un federalismo serio. Ma se
cosi' non sara' siamo pronti a ripartire''. (ANSA).
LH/FRF
28-SET-10 14:12 NNNN
Aggiornamento elenco medici di bordo autorizzati e supplenti a seguito della revisione generale disposta con decreto 28 gennaio 2009. (10A11366) (G. U. n.222 del 22-09-2010)
Ministero della Salute
COMUNICATO del 22/09/2010
collegamento diretto al sito dell'autoreProfessioni sanitarie, fabbisogno annuo medici specialisti da formare
Nella G.U. n. 225 del 25/9/2010 e' pubblicato il decreto 30 marzo 2010 del Ministero della salute recante: Determinazione del numero globale dei medici specialisti da formare ed assegnazione dei contratti di formazione specialistica, per l'anno accademico 2009/2010
collegamento diretto al sito dell'autore
collegamento diretto al sito dell'autore
Medicinali veterinari, chiarimenti su sistema tracciabilità
Nel portale e' presente la circolare 15 settembre 2010 del Ministero della salute recante: Chiarimenti in merito all'entrata in vigore delle Linee guida per l'elaborazione di un provvedimento che disciplini la registrazione e la trasmissione dei dati informativi indispensabili per istituire un sistema di tracciabilita' del farmaco veterinario
collegamento direttamente al sito dell'autoreSALUTE: CNR, INFARTO UCCIDE PIU' LE DONNE, VADEMECUM PREVENZIONE
| SALUTE: CNR, INFARTO UCCIDE PIU' LE DONNE, VADEMECUM PREVENZIONE = Roma, 28 set. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il cuore 'tradisce' le donne piu' degli uomini. E, complessivamente, l'infarto ne uccide di piu', anche se e' ancora radicata la convinzione che si tratti di un rischio al maschile. Ma se cio' e' vero in eta' fertile, grazie alla protezione degli estrogeni, con la menopausa - quando aumenta il colesterolo 'cattivo' (Ldl) e diminuisce quello 'buono' (Hdl), mentre aumentano peso, ipertensione arteriosa e rischio di sviluppare il diabete - i nuovi casi di infarto e ictus cerebrale nelle donne aumentano progressivamente, fino a raggiungere, e intorno ai 75 anni superare, quelli maschili. A sfatare il pregiudizio, sempre piu' incrinato dai dati epidemiologici, sono gli esperti Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Spp-Cnr) e della Societa' italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), che hanno messo a punto un vademecum ad hoc per 'proteggere il cuore delle donne', visto che la prevenzione 'in rosa' resta ancora molto scarsa. "Gli ultimi dati Istat confermano che le malattie cardiovascolari rappresentano ben il 44% delle cause di morti femminili, contro il 33% negli uomini", spiega Roberto Volpe, ricercatore del Spp-Cnr. "Eppure, sebbene siano oltre 120.000 le donne italiane che muoiono ogni anno per tali patologie, queste sono ancora considerate tipiche del sesso maschile". Da qui l'idea del vademecum dedicato alla 'Prevenzione dell'infarto del miocardio nella donna'. (segue) (Com-Ram/Zn/Adnkronos) 28-SET-10 10:52 NNNN | SALUTE: CNR, INFARTO UCCIDE PIU' LE DONNE, VADEMECUM PREVENZIONE (2) = (Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Il documento intende fornire al pubblico e agli operatori sanitari uno strumento completo e pratico e la prevenzione e' un obiettivo spesso raggiungibile, poiche' la corretta informazione e' la base della prevenzione", aggiunge Maria Grazia Modena, direttore di Cardiologia all'universita' di Modena-Reggio Emilia e past-president della Societa' italiana di cardiologia. "Un dato allarmante in tal senso e' che le donne colpite da infarto acuto hanno una maggiore mortalita' poiche', per via di una sottostima del loro rischio da parte dei medici curanti, ricevono un minor numero di indagini diagnostiche come la coronarografia e vengono trattate meno con farmaci fondamentali per prevenire le recidive come l'aspirina, i betabloccanti e le statine. Senza dimenticare che esistono malattie cardiovascolari tipiche delle donne, come la dissecazione spontanea delle coronarie e delle carotidi", ricorda l'esperta. "Le donne sono poi svantaggiate nella tutela della loro salute - afferma Massimo Volpe, presidente della Siprec e direttore di Cardiologia al Policlinico Sant'Andrea-Universita' 'La Sapienza' di Roma - per alcuni fattori sociali, culturali e caratteriali quali: il doppio lavoro domestico e fuori casa, la propensione a occuparsi prima dei problemi altrui che dei propri, un interesse prevalentemente orientato alla cura degli aspetti riproduttivi, la limitata partecipazione agli studi clinici sui nuovi farmaci, in cui se le donne non sono piu' escluse come poteva avvenire nelle sperimentazioni condotte negli anni '70-'80, ancora oggi difficilmente rappresentano il 50% delle casistiche ". (segue) (Com-Ram/Zn/Adnkronos) 28-SET-10 11:02 NNNN | SALUTE: CNR, INFARTO UCCIDE PIU' LE DONNE, VADEMECUM PREVENZIONE (3) = (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il documento, oltre a ribadire l'importanza di un corretto stile di vita e di una terapia farmacologica mirata in caso di presenza di fattori di rischio cardiovascolare come ipertensione arteriosa, diabete e ipercolesterolemia, fornisce indicazioni su patologie specifiche da menopausa come le malattie autoimmuni, endocrinologiche o l'ipercolesterolemia. "Per quest'ultima una dieta alimentare a basso contenuto di grassi deve pero' tenere in conto il fabbisogno di calcio, fondamentale contro l'osteoporosi - sottolinea Roberto Volpe. "L'assunzione di alimenti a ridotto contenuto lipidico ma ad adeguato tenore di calcio, un appropriato apporto di vitamina D e una regolare attivita' fisica possono permettere di prevenire sia le malattie cardiovascolari che l'osteoporosi", conclude lo specialista. (Com-Ram/Zn/Adnkronos) 28-SET-10 11:30 NNNN MEDICINA: PRIMA GUIDA PER DIFENDERE CUORE DELLE DONNE (ANSA) - ROMA, 28 SET - Arriva la prima guida per difendere il cuore delle donne, le vittime piu' numerose ma anche piu' ''silenziose'' delle malattie cardiovascolari, che solo in Italia uccidono 120.000 donne ogni anno. Il documento, dal titolo ''Prevenzione dell'infarto del miocardio nella donna'', arriva dal Servizio di prevenzione e protezione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Spp-Cnr) e dalla Societa' italiana per la prevenzione cardiovascolare. ''Gli ultimi dati Istat confermano che le malattie cardiovascolari rappresentano ben il 44% delle cause di morti femminili, contro il 33% negli uomini'', spiega Roberto Volpe, del Servizio di prevenzione e protezione del Cnr). ''Eppure - prosegue - sebbene siano oltre 120.000 le donne italiane che muoiono ogni anno per tali patologie, esse sono ancora considerate tipiche del sesso maschile''. Il rischio aumenta con l'arrivo della menopausa, quando viene meno la protezione degli ormoni femminili, aumenta il colesterolo ''cattivo'' (Ldl), si riduce quello ''buono'' (Hdl) e compaiono altri fattori di rischio come sovrappeso e ipertensione arteriosa. Il risultato e' che i nuovi casi di infarto e ictus nelle donne aumentano progressivamente, fino a raggiungere i livelli maschili e addirittura a superarli intorno ai 75 anni. ''Le donne colpite da infarto acuto hanno una maggiore mortalita' poiche', per via di una sottostima del loro rischio da parte dei medici curanti, ricevono un minor numero di indagini diagnostiche come la coronarografia'', osserva la cardiologa Maria Grazia Modena, dell'universita' di Modena-Reggio Emilia. Ad accentuare lo svantaggio nella tutela della salute delle donne ci sono anche fattori sociali e culturali, osserva Massimo Volpe, presidente della Siprec e direttore di Cardiologia del policlinico Sant'Andrea dell'universita' di Roma La Sapienza. Tra i principali: ''il doppio lavoro domestico e fuori casa, la propensione a occuparsi prima dei problemi altrui che dei propri, un interesse prevalentemente orientato alla cura degli aspetti riproduttivi, la limitata partecipazione agli studi clinici sui nuovi farmaci, in cui se le donne non sono piu' escluse come poteva avvenire nelle sperimentazioni condotte negli anni '70-'80, ancora oggi difficilmente rappresentano il 50% delle casistiche''.(ANSA). COM-BG 28-SET-10 12:01 NNNN SALUTE. MALATTIE CARDIOVASCOLARI, LE DONNE NE MUOIONO DI PIÙ CON LA MENOPAUSA AUMENTANO CASI DI INFARTO. (DIRE) Roma, 28 set. - Nonostante il maggior rischio, la prevenzione cardiovascolare nel sesso femminile e' minore. Se e' vero che la donna in eta' fertile ha un rischio cardiovascolare inferiore a quello dell'uomo grazie all'ombrello estrogenico, cioe' agli ormoni femminili che la proteggono, e' anche vero che con la menopausa - aumentando il colesterolo dannoso (Ldl) e diminuendo quello protettivo (Hdl) e con il contestuale aumento di peso, ipertensione arteriosa e rischio di sviluppare il diabete - i nuovi casi d'infarto e di ictus cerebrale nelle donne aumentano progressivamente, fino a raggiungere e, intorno ai 75 anni, superare quelli maschili. Spiega Roberto Volpe, ricercatore presso il servizio di prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Spp-Cnr): "Gli ultimi dati Istat confermano che le malattie cardiovascolari rappresentano ben il 44% delle cause di morti femminili, contro il 33% negli uomini- dice il comunicato- Eppure, sebbene siano oltre 120.000 le donne italiane che muoiono ogni anno per tali patologie, esse sono ancora considerate tipiche del sesso maschile".(SEGUE) (Com/Gas/ Dire) 10:41 28-09-10 NNNN SALUTE. MALATTIE CARDIOVASCOLARI, LE DONNE NE MUOIONO DI PIÙ -2- (DIRE) Roma, 28 set. - Da questa necessita' di istituire un'efficace strategia di prevenzione e' nato un vademecum dedicato alla 'Prevenzione dell'infarto del miocardio nella donna', frutto della collaborazione tra Spp-Cnr e la Societa' italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), di cui fanno parte cardiologi e internisti delle principali Universita' italiane. "Il documento intende fornire al pubblico e agli operatori sanitari uno strumento completo e pratico e la prevenzione e' un obiettivo spesso raggiungibile, poiche' la corretta informazione e' la base della prevenzione", aggiunge Maria Grazia Modena, direttore di Cardiologia dell'Universita' di Modena-Reggio Emilia e past-president della Societa' italiana di cardiologia. "Un dato allarmante in tal senso e' che le donne colpite da infarto acuto hanno una maggiore mortalita' poiche', per via di una sottostima del loro rischio da parte dei medici curanti- dice ancora la Modena- ricevono un minor numero di indagini diagnostiche come la coronarografia e vengono trattate meno con farmaci fondamentali per prevenire le recidive come l'aspirina, i betabloccanti e le statine. Senza dimenticare che esistono malattie cardiovascolari tipiche delle donne, come la dissecazione spontanea delle coronarie e delle carotidi". (SEGUE) (Com/Gas/ Dire) 10:41 28-09-10 NNNN |
lunedì 27 settembre 2010
Pensione civile, militare e di guerra - Nuove disposizioni in materia previdenziale: i chiarimenti d
- Pensione civile, militare e di guerra - Nuove disposizioni in materia previdenziale: i chiarimenti d
- 30 novembre 2010: ultimo invito per le imprese a registrare sostanze chimiche
- Normativa e documentazione riguardante l'igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro
- Il rifiuto di indossare le scarpe antinfortunistiche
- A. Millo: "Le ispezioni del lavoro: poteri e limiti del personale ispettivo"
Ciclisti, obbligatori i giubbini rifrangenti Nelle ore serali e fuori dai centri abitati
In vigore dal 27 settembre l’obbligo per i ciclisti di indossare giubbino o bretelle catarifrangenti. Obbligo che vale per chi circola nelle ore serali e fuori dai centri abitati. Dunque in ambito extra urbano e in tutte le gallerie dove è consentito il transito, anche quando queste sono situate in città.
La norma è diventata operativa, 60 giorni dopo l’entrata in vigore della legge n. 120/2010 che ha modificato il codice della strada.
Va detto, comunque, che nei primi due mesi di applicazione la riforma del codice della strada ha mostrato alcune incongruenze. Sia dal punto di vista della repressione sia da quello della prevenzione.
Per esempio ci sono “incertezze” su alcol e droga – nonostante la sbandierata tolleranza zero – e sostanziali sconti per gli stranieri. E poi ci sono alcune sanzioni difficilmente applicabili.
Circa l’obbligo del giubbotto catarifrangente, molti addetti ai lavori storcono il naso. Si ritiene un provvedimento difficilmente attuabile e soprattutto poco utile. Per molti sarebbe stato più opportuno che il legislatore avesse reso obbligatorio il caschetto protettivo, come già si fa in molti paesi europei.
FONTE
La norma è diventata operativa, 60 giorni dopo l’entrata in vigore della legge n. 120/2010 che ha modificato il codice della strada.
Va detto, comunque, che nei primi due mesi di applicazione la riforma del codice della strada ha mostrato alcune incongruenze. Sia dal punto di vista della repressione sia da quello della prevenzione.
Per esempio ci sono “incertezze” su alcol e droga – nonostante la sbandierata tolleranza zero – e sostanziali sconti per gli stranieri. E poi ci sono alcune sanzioni difficilmente applicabili.
Circa l’obbligo del giubbotto catarifrangente, molti addetti ai lavori storcono il naso. Si ritiene un provvedimento difficilmente attuabile e soprattutto poco utile. Per molti sarebbe stato più opportuno che il legislatore avesse reso obbligatorio il caschetto protettivo, come già si fa in molti paesi europei.
FONTE
Caos in Questura ad Imperia: i sindacati uniti chiedono la rimozione del Questore
FONTE
"Chiediamo a gran voce un risolutivo e definitivo intervento del Capo della Polizia che ponga fine a questa triste permanenza in provincia del questore Mauriello, consentendo ai poliziotti di poter ritrovare quella imprescindibile serenità necessaria per lavorare in favore delle esigenze della collettività!"
"Come più volte denunciato dalle scriventi a causa della incapacità gestionale delle risorse a disposizione del questore di Imperia, l'aria che si respira all'interno della Questura e dei Commissariati è insostenibile".
Lo scrivono il SIULP, il SIAP, il SILP CGIL e l'UGL Polizia di Stato che intervengono a seguito del trasferimento per il capo della squadra mobile Raffaele Mascia. I Sindacati attaccano duramente l'operato del Questore Luigi Mauriello dicendo letteralmente "Basta".
"I dati sconfortanti parlano da soli e non hanno bisogno di ulteriori commenti. La sbandierata rimozione, ammesso che di ciò si tratti, di un valente funzionario della Questura apre un'ulteriore ed inutile pagina di veleni che continuerà ad alimentare tensioni e preoccupazione tra i colleghi. Appare sorprendente come chi abbia denunciato e cercato di perseguire la criminalità organizzata venga 'rimosso' mentre chi persegue la lotta alle borsette contraffatte voglia apparire come un 'manager' capace. I poliziotti della provincia di Imperia dicono Basta! Nel rispetto di tutti quei poliziotti che fanno silenziosamente il loro dovere, nonostante il disinteresse del Questore, nonostante la mancata volontà di relazionarsi con le organizzazioni sindacali, di rispettare le norme contrattuali, di creare quel clima di serenità che da tempo i Sindacati chiedono, tale da permettere di affrontare le difficoltà derivanti dalla scarsità di organici e di mezzi, chiediamo a gran voce un risolutivo e definitivo intervento del Capo della Polizia che ponga fine a questa triste permanenza in provincia del questore Mauriello, consentendo ai poliziotti di poter ritrovare quella imprescindibile serenità necessaria per lavorare in favore delle esigenze della collettività!"
Lo scrivono il SIULP, il SIAP, il SILP CGIL e l'UGL Polizia di Stato che intervengono a seguito del trasferimento per il capo della squadra mobile Raffaele Mascia. I Sindacati attaccano duramente l'operato del Questore Luigi Mauriello dicendo letteralmente "Basta".
"I dati sconfortanti parlano da soli e non hanno bisogno di ulteriori commenti. La sbandierata rimozione, ammesso che di ciò si tratti, di un valente funzionario della Questura apre un'ulteriore ed inutile pagina di veleni che continuerà ad alimentare tensioni e preoccupazione tra i colleghi. Appare sorprendente come chi abbia denunciato e cercato di perseguire la criminalità organizzata venga 'rimosso' mentre chi persegue la lotta alle borsette contraffatte voglia apparire come un 'manager' capace. I poliziotti della provincia di Imperia dicono Basta! Nel rispetto di tutti quei poliziotti che fanno silenziosamente il loro dovere, nonostante il disinteresse del Questore, nonostante la mancata volontà di relazionarsi con le organizzazioni sindacali, di rispettare le norme contrattuali, di creare quel clima di serenità che da tempo i Sindacati chiedono, tale da permettere di affrontare le difficoltà derivanti dalla scarsità di organici e di mezzi, chiediamo a gran voce un risolutivo e definitivo intervento del Capo della Polizia che ponga fine a questa triste permanenza in provincia del questore Mauriello, consentendo ai poliziotti di poter ritrovare quella imprescindibile serenità necessaria per lavorare in favore delle esigenze della collettività!"
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