(SCHEDA) NUCLEARE: ESPOSIZIONE RADIAZIONI, ECCO RISCHI SALUTE =
(AGI) - Roma, 16 mar. - Nausea, perdita dei capelli, emorragie,
e poi, a lungo termine, tumori alla tiroide e leucemie, la
morte. Sono i possibili effetti, dai piu' blandi ai piu' gravi,
dell'esposizione alle radiazioni. L'unita' di misura e' il
sievert, che e' un valore notevole, tanto che in genere si usa
il suo sottomultiplo millisievert (mSv). Per dare un'idea della
scala di valori, ciascuno di noi ogni anno assorbe, per via
della radioattivita' naturale, in media 2,4 millisievert. Una
radiografia ordinaria comporta per il paziente un assorbimento
di 1 millisievert, una Tac oscilla tra i 3 e i 4 mSvt, una Pet
o una scintigrafia dai 10 ai 20 mSv. In radioterapia,
ovviamente, le dosi salgono molto, in base al tumore che si
intende distruggere, e possono superare i 40 mSv. I radiologi
hanno come punto fermo la soglia di 6 mSv tollerabili senza
conseguenze da un organismo sano. In Giappone, nei pressi della
centrale di Fukushima, si e' raggiunta la quota di 400 mSv in
un'ora di esposizione. Quali sono i possibili danni? Secondo le
tabelle dell'Oms, se si viene esposti a un sievert (1.000
mSv)nell'arco di un'ora si incorre in alterazioni temporanee
dell'emoglobina; quando si sale a 2-5 sievert si hanno perdita
dei capelli, nausea, emorragie. Con 4 sievert assorbiti in una
settimana si ha la morte nel 50% dei casi, con 6 e' morte certa
e immediata. Questo solo nel breve periodo. Nel lungo, come si
e' visto con drammatica precisione negli anni successivi a
Chernobyl, anche dopo 20 e piu' anni, si rischiano tumori
(soprattutto tiroidei), linfomi e leucemie. Le aree del corpo
considerate piu' radio-sensibili sono quelle le cui cellule si
moltiplicano molto rapidamente: la pelle, il midollo osseo e le
ghiandole sessuali. Mentre reni, fegato, muscoli e sistema
nervoso sono ritenuti radio resistenti, poiche' le cellule che
compongono questi tessuti si riproducono con minore facilita'.
I rischi piu' immediati, dunque, sono rappresentati da
infiammazioni che coinvolgono la pelle e la bocca, da emorragie
sottocutanee e perdita di capelli. Il tasso di mortalita' e'
particolarmente elevato nell'arco di 45 giorni dal momento in
cui si viene a contatto con le radiazioni. Contro la
contaminazione, le uniche misure con una qualche efficacia sono
il chiudersi in casa evitando il piu' possibile il contatto con
l'aria esterna e l'assunzione di iodio, finalizzata a colpire
le cellule ormai compromesse evitando che la contaminazione si
diffonda nell'organismo. Fondamentale anche l'igiene personale,
soprattutto il lavarsi accuratamente le mani. Nei casi piu'
gravi, i piani di intervento di tutti i paesi del mondo
prevedono l'evacuazione nel raggio di almeno 5 chilometri dal
luogo dell'incidente nucleare. (AGI)
Pgi
161451 MAR 11
NNNN
Inizio pubblicazioni 22 agosto 2003 Notizie flash dall'Italia e dal mondo. DAL 2003 ININTERROTTAMENTE E OLTRE 100MILA INFORMAZIONI TOTALMENTE GRATUITE-
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mercoledì 16 marzo 2011
Salute: portare a spasso il cane salutare quanto palestra
SALUTE: PORTARE A SPASSO IL CANE SALUTARE QUANTO PALESTRA
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Invece dei personal trainer che vanno
tanto di moda e' meglio prendersi un barboncino o un pastore
tedesco, almeno secondo gli esperti dell'universita' del
Michigan. Il migliore amico dell'uomo, infatti, e' l'unico in
grado di fargli fare un po' di esercizio fisico, e funziona
meglio di un tapis roulant.
Lo studio, pubblicato dalla rivista Journal of Physical
Activity and Health, ha studiato 5900 persone, tra cui 2170
possessori di un cane, investigando sulle abitudini riguardo
all'esercizio fisico. Il risultato e' stato che meta' di coloro
che hanno un cane lo portano a spasso tutti i giorni, e il 60%
di questi svolge un esercizio fisico che puo' essere considerato
da 'moderato' a 'vigoroso'. Solo un terzo di chi non ha un
quattrozampe, invece faceva un esercizio fisico paragonabile:
"Non solo i possessori di cani fanno piu' esercizio - spiega
Rebecca Johnson, uno degli autori - ma hanno anche una maggiore
probabilita' di partecipare ad altre attivita' salutari, come lo
sport e il giardinaggio'.
Il segreto, spiega l'esperta, che e' anche il possessore di
due labrador, potrebbe essere nella motivazione: "Portare a
spasso il cane costituisce un esercizio che altrimenti non si
farebbe mai - spiega - alle 10 di sera l'animale vuole la sua
passeggiata, e non ti lascia finche' non l'hai accontentato".
(ANSA).
Y91
16-MAR-11 15:09 NNNN
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Invece dei personal trainer che vanno
tanto di moda e' meglio prendersi un barboncino o un pastore
tedesco, almeno secondo gli esperti dell'universita' del
Michigan. Il migliore amico dell'uomo, infatti, e' l'unico in
grado di fargli fare un po' di esercizio fisico, e funziona
meglio di un tapis roulant.
Lo studio, pubblicato dalla rivista Journal of Physical
Activity and Health, ha studiato 5900 persone, tra cui 2170
possessori di un cane, investigando sulle abitudini riguardo
all'esercizio fisico. Il risultato e' stato che meta' di coloro
che hanno un cane lo portano a spasso tutti i giorni, e il 60%
di questi svolge un esercizio fisico che puo' essere considerato
da 'moderato' a 'vigoroso'. Solo un terzo di chi non ha un
quattrozampe, invece faceva un esercizio fisico paragonabile:
"Non solo i possessori di cani fanno piu' esercizio - spiega
Rebecca Johnson, uno degli autori - ma hanno anche una maggiore
probabilita' di partecipare ad altre attivita' salutari, come lo
sport e il giardinaggio'.
Il segreto, spiega l'esperta, che e' anche il possessore di
due labrador, potrebbe essere nella motivazione: "Portare a
spasso il cane costituisce un esercizio che altrimenti non si
farebbe mai - spiega - alle 10 di sera l'animale vuole la sua
passeggiata, e non ti lascia finche' non l'hai accontentato".
(ANSA).
Y91
16-MAR-11 15:09 NNNN
SICUREZZA: ACCORDO PS-INTESA SANPAOLO PER PREVENZIONE ATTACCHI INFORMATICI
SICUREZZA: ACCORDO PS-INTESA SANPAOLO PER PREVENZIONE ATTACCHI INFORMATICI =
MANGANELLI E PASSERA SIGLANO CONVENZIONE
Roma, 16 mar. (Adnkronos) - Rafforzare i sistemi di controllo di
quel territorio 'virtuale' che e' internet e che proprio come avviene
per le strade reali, e' diventato un 'luogo' dove i cittadini spendono
gran parte della loro vita e dove, come piu' volte sottolineato dal
Capo della Polizia Prefetto Antonio Manganelli, e' necessario
garantire alti standard di sicurezza attraverso una presenza capillare
e attenta della Polizia di Stato: e' lo scopo della convenzione
sottoscritta oggi dallo stesso Manganelli e dal Consigliere delegato e
Ceo di Intesa Sanpaolo Spa, Corrado Passera, presso il Dipartimento
della Pubblica Sicurezza
La convenzione ha come obiettivo l'adozione condivisa di
procedure di intervento e di scambio di informazioni utili alla
prevenzione e la repressione degli attacchi informatici, di matrice
terroristica e criminale, diretti ai sistemi informativi critici ed ai
servizi di home banking e moneta elettronica del sistema bancario.
L'accordo, che ha valore triennale, rafforza il gia' proficuo
rapporto di collaborazione tra Intesa Sanpaolo e la Polizia contro la
criminalita' informatica e viene stipulato in attuazione del decreto
del Ministro dell'Interno del 9 gennaio del 2008, che ha individuato
le infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale,
ovvero i sistemi ed i servizi informatici o telematici, gestiti da
enti pubblici o societa' private, che governano i settori nevralgici
per il funzionamento del Paese. (segue)
(Sin/Ct/Adnkronos)
16-MAR-11 13:25
NNNNSICUREZZA:ACCORDO PS-INTESA SAN PAOLO CONTRO ATTACCHI WEB
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - La Polizia Postale e delle
Comunicazioni insieme a Intesa Sanpaolo hanno sottoscritto un
piano di interventi per la prevenzione ed il contrasto degli
attacchi informatici diretti alle infrastrutture tecnologiche ed
ai servizi di home banking e moneta elettronica.
L'accordo, siglato dal Capo della Polizia, Prefetto Antonio
Manganelli, e dal Consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo
S.p.A. Corrado Passera, ha come obiettivo l'adozione condivisa
di procedure di intervento e di scambio di informazioni utili
alla prevenzione e la repressione degli attacchi informatici, di
matrice terroristica e criminale, diretti ai sistemi informativi
critici ed ai servizi di home banking e moneta elettronica del
sistema bancario.
L'accordo, che ha valore triennale - come sottolinea il
Dipartimento - rafforza il gi… proficuo rapporto di
collaborazione tra Intesa Sanpaolo e la Polizia contro la
criminalit… informatica e viene stipulato in attuazione del
decreto del Ministro dell'Interno del 9 gennaio del 2008, che ha
individuato le infrastrutture critiche informatizzate di
interesse nazionale, cioe' i sistemi ed i servizi informatici o
telematici, gestiti da enti pubblici o societ… private, che
governano i settori nevralgici per il funzionamento del Paese.
Prosegue, in questo senso, il rafforzamento dei sistemi di
controllo di quel 'territorio virtuale' che Š internet e che,
proprio come avviene per le strade reali, Š diventato 'un luogo'
dove i cittadini spendono gran parte della loro vita e dove,
come pi— volte ha sottolineato il Prefetto Manganelli, Š
necessario garantire alti standard di sicurezza attraverso una
presenza capillare e attenta della Polizia di Stato.
La convenzione segue, in ordine di tempo, gli accordi
sottoscritti da ENAV S.p.A., TERNA S.p.A., Automobile Club
d'Italia (ACI), Telecom Italia S.p.A., Vodafone Omnitel N.V.,
Ferrovie dello Stato S.p.A., RAI - Radio Televisione Italiana
S.p.A., Commissione Nazionale per le Societ… e la Borsa
(CONSOB), Agenzia Nazionale Stampa Associata (ANSA) S.coop.,
Azienda Trasporti Milanesi (ATM) S.p.A., Banca d'Italia e
SIA-SSB S.p.A.
Quella con Intesa San Paolo prevede, in particolare, la
realizzazione di adeguati canali di collaborazione per la
condivisione e l'analisi di segnalazioni, dati e informazioni
sulle minacce e gli attacchi diretti a servizi o a sistemi
informativi delle infrastrutture critiche nazionali, ai fini
dell'identificazione della loro origine tecnica e della gestione
delle conseguenti situazioni di emergenza. Dall'altra, accresce
la collaborazione organica e mirata per la prevenzione ed il
contrasto di crimini informatici che riguardano servizi e
sistemi di internet banking e monetica del Gruppo Intesa
Sanpaolo. (ANSA).
AU
16-MAR-11 13:26 NNNN
SICUREZZA: ACCORDO PS-INTESA SANPAOLO PER PREVENZIONE ATTACCHI INFORMATICI (2) =
(Adnkronos) - Alla firma della convenzione erano presenti: per
il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Santi Giuffre', Direttore
Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e
per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, Domenico Vulpiani,
Consigliere del Dipartimento della Pubblica Sicurezza per la sicurezza
informatica e la protezione delle Infrastrutture Critiche ed Antonio
Apruzzese, Direttore del Servizio Polizia Postale delle Comunicazioni;
per Intesa Sanpaolo, Salvatore Poloni, Responsabile della Direzione
Organizzazione e Sicurezza, l'ing. Sabino Illuzzi, Responsabile del
Servizio Governo Sicurezza e Continuita' Operativa, Matteo Fabiani,
Responsabile del Servizio Rapporti con i Media.
La convenzione prevede la realizzazione di adeguati canali di
collaborazione per la condivisione e l'analisi di segnalazioni, dati e
informazioni afferenti alle minacce ed agli attacchi diretti a servizi
o a sistemi informativi delle infrastrutture critiche nazionali, ai
fini dell'identificazione della loro origine tecnica e della gestione
delle conseguenti situazioni di emergenza. L'accordo accresce poi la
collaborazione organica e mirata per la prevenzione ed il contrasto di
crimini informatici che riguardano servizi e sistemi di internet
banking e monetica del Gruppo Intesa Sanpaolo.
In base all'intesa sottoscritta oggi, le strutture di
prevenzione delle frodi e degli attacchi infrastrutturali ed
informatici di Intesa Sanpaolo e il Cnaipic (Centro Nazionale
Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture
Critiche presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni)
danno vita ad un progetto di contrasto avanzato dei crimini e degli
illeciti informatici ai danni delle banche e della loro clientela. Con
la stipula della convenzione con Intesa Sanpaolo viene ulteriormente
rafforzato il ruolo centrale della Polizia di Stato, ed in particolare
della Polizia Postale e delle Comunicazioni, nelle tematiche di
protezione delle infrastrutture critiche telematiche del settore
finanziario.
(Sin/Ct/Adnkronos)
16-MAR-11 13:29
NNNN
MANGANELLI E PASSERA SIGLANO CONVENZIONE
Roma, 16 mar. (Adnkronos) - Rafforzare i sistemi di controllo di
quel territorio 'virtuale' che e' internet e che proprio come avviene
per le strade reali, e' diventato un 'luogo' dove i cittadini spendono
gran parte della loro vita e dove, come piu' volte sottolineato dal
Capo della Polizia Prefetto Antonio Manganelli, e' necessario
garantire alti standard di sicurezza attraverso una presenza capillare
e attenta della Polizia di Stato: e' lo scopo della convenzione
sottoscritta oggi dallo stesso Manganelli e dal Consigliere delegato e
Ceo di Intesa Sanpaolo Spa, Corrado Passera, presso il Dipartimento
della Pubblica Sicurezza
La convenzione ha come obiettivo l'adozione condivisa di
procedure di intervento e di scambio di informazioni utili alla
prevenzione e la repressione degli attacchi informatici, di matrice
terroristica e criminale, diretti ai sistemi informativi critici ed ai
servizi di home banking e moneta elettronica del sistema bancario.
L'accordo, che ha valore triennale, rafforza il gia' proficuo
rapporto di collaborazione tra Intesa Sanpaolo e la Polizia contro la
criminalita' informatica e viene stipulato in attuazione del decreto
del Ministro dell'Interno del 9 gennaio del 2008, che ha individuato
le infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale,
ovvero i sistemi ed i servizi informatici o telematici, gestiti da
enti pubblici o societa' private, che governano i settori nevralgici
per il funzionamento del Paese. (segue)
(Sin/Ct/Adnkronos)
16-MAR-11 13:25
NNNNSICUREZZA:ACCORDO PS-INTESA SAN PAOLO CONTRO ATTACCHI WEB
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - La Polizia Postale e delle
Comunicazioni insieme a Intesa Sanpaolo hanno sottoscritto un
piano di interventi per la prevenzione ed il contrasto degli
attacchi informatici diretti alle infrastrutture tecnologiche ed
ai servizi di home banking e moneta elettronica.
L'accordo, siglato dal Capo della Polizia, Prefetto Antonio
Manganelli, e dal Consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo
S.p.A. Corrado Passera, ha come obiettivo l'adozione condivisa
di procedure di intervento e di scambio di informazioni utili
alla prevenzione e la repressione degli attacchi informatici, di
matrice terroristica e criminale, diretti ai sistemi informativi
critici ed ai servizi di home banking e moneta elettronica del
sistema bancario.
L'accordo, che ha valore triennale - come sottolinea il
Dipartimento - rafforza il gi… proficuo rapporto di
collaborazione tra Intesa Sanpaolo e la Polizia contro la
criminalit… informatica e viene stipulato in attuazione del
decreto del Ministro dell'Interno del 9 gennaio del 2008, che ha
individuato le infrastrutture critiche informatizzate di
interesse nazionale, cioe' i sistemi ed i servizi informatici o
telematici, gestiti da enti pubblici o societ… private, che
governano i settori nevralgici per il funzionamento del Paese.
Prosegue, in questo senso, il rafforzamento dei sistemi di
controllo di quel 'territorio virtuale' che Š internet e che,
proprio come avviene per le strade reali, Š diventato 'un luogo'
dove i cittadini spendono gran parte della loro vita e dove,
come pi— volte ha sottolineato il Prefetto Manganelli, Š
necessario garantire alti standard di sicurezza attraverso una
presenza capillare e attenta della Polizia di Stato.
La convenzione segue, in ordine di tempo, gli accordi
sottoscritti da ENAV S.p.A., TERNA S.p.A., Automobile Club
d'Italia (ACI), Telecom Italia S.p.A., Vodafone Omnitel N.V.,
Ferrovie dello Stato S.p.A., RAI - Radio Televisione Italiana
S.p.A., Commissione Nazionale per le Societ… e la Borsa
(CONSOB), Agenzia Nazionale Stampa Associata (ANSA) S.coop.,
Azienda Trasporti Milanesi (ATM) S.p.A., Banca d'Italia e
SIA-SSB S.p.A.
Quella con Intesa San Paolo prevede, in particolare, la
realizzazione di adeguati canali di collaborazione per la
condivisione e l'analisi di segnalazioni, dati e informazioni
sulle minacce e gli attacchi diretti a servizi o a sistemi
informativi delle infrastrutture critiche nazionali, ai fini
dell'identificazione della loro origine tecnica e della gestione
delle conseguenti situazioni di emergenza. Dall'altra, accresce
la collaborazione organica e mirata per la prevenzione ed il
contrasto di crimini informatici che riguardano servizi e
sistemi di internet banking e monetica del Gruppo Intesa
Sanpaolo. (ANSA).
AU
16-MAR-11 13:26 NNNN
SICUREZZA: ACCORDO PS-INTESA SANPAOLO PER PREVENZIONE ATTACCHI INFORMATICI (2) =
(Adnkronos) - Alla firma della convenzione erano presenti: per
il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Santi Giuffre', Direttore
Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e
per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, Domenico Vulpiani,
Consigliere del Dipartimento della Pubblica Sicurezza per la sicurezza
informatica e la protezione delle Infrastrutture Critiche ed Antonio
Apruzzese, Direttore del Servizio Polizia Postale delle Comunicazioni;
per Intesa Sanpaolo, Salvatore Poloni, Responsabile della Direzione
Organizzazione e Sicurezza, l'ing. Sabino Illuzzi, Responsabile del
Servizio Governo Sicurezza e Continuita' Operativa, Matteo Fabiani,
Responsabile del Servizio Rapporti con i Media.
La convenzione prevede la realizzazione di adeguati canali di
collaborazione per la condivisione e l'analisi di segnalazioni, dati e
informazioni afferenti alle minacce ed agli attacchi diretti a servizi
o a sistemi informativi delle infrastrutture critiche nazionali, ai
fini dell'identificazione della loro origine tecnica e della gestione
delle conseguenti situazioni di emergenza. L'accordo accresce poi la
collaborazione organica e mirata per la prevenzione ed il contrasto di
crimini informatici che riguardano servizi e sistemi di internet
banking e monetica del Gruppo Intesa Sanpaolo.
In base all'intesa sottoscritta oggi, le strutture di
prevenzione delle frodi e degli attacchi infrastrutturali ed
informatici di Intesa Sanpaolo e il Cnaipic (Centro Nazionale
Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture
Critiche presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni)
danno vita ad un progetto di contrasto avanzato dei crimini e degli
illeciti informatici ai danni delle banche e della loro clientela. Con
la stipula della convenzione con Intesa Sanpaolo viene ulteriormente
rafforzato il ruolo centrale della Polizia di Stato, ed in particolare
della Polizia Postale e delle Comunicazioni, nelle tematiche di
protezione delle infrastrutture critiche telematiche del settore
finanziario.
(Sin/Ct/Adnkronos)
16-MAR-11 13:29
NNNN
UNITA' D'ITALIA: CAGLIARI, STAND ESPOSITIVO DELLA POLIZIA AL BASTIONE DI SAINT REMY
UNITA' D'ITALIA: CAGLIARI, STAND ESPOSITIVO DELLA POLIZIA AL BASTIONE DI SAINT REMY =
Cagliari, 16 mar. - (Adnkronos) - La Polizia, nell'ambito della
celebrazione del 150° Anniversario dell'Unita' d'Italia, allestira'
questo pomeriggio a Cagliari uno stand dimostrativo, che sara' aperto
dalle 18 alle 24, nella Passeggiata Coperta del Bastione Saint Remy.
Nello stand, accanto ad attrezzature specialistiche attuali della
Polizia Stradale, della Polizia Postale e delle Comunicazioni e della
Polizia Scientifica, saranno esposte testimonianze di una collezione
privata del passato dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza.
Oltre la proiezione di filmati inerenti la Polizia, saranno
distribuiti ai bambini ''dolci ricordi tricolori'' mentre, personale
in uniforme, sara' a disposizione per fornire informazioni e gadget
ricordo a genitori ed amici.
(Coe/Ct/Adnkronos)
16-MAR-11 09:56
NNNN
Cagliari, 16 mar. - (Adnkronos) - La Polizia, nell'ambito della
celebrazione del 150° Anniversario dell'Unita' d'Italia, allestira'
questo pomeriggio a Cagliari uno stand dimostrativo, che sara' aperto
dalle 18 alle 24, nella Passeggiata Coperta del Bastione Saint Remy.
Nello stand, accanto ad attrezzature specialistiche attuali della
Polizia Stradale, della Polizia Postale e delle Comunicazioni e della
Polizia Scientifica, saranno esposte testimonianze di una collezione
privata del passato dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza.
Oltre la proiezione di filmati inerenti la Polizia, saranno
distribuiti ai bambini ''dolci ricordi tricolori'' mentre, personale
in uniforme, sara' a disposizione per fornire informazioni e gadget
ricordo a genitori ed amici.
(Coe/Ct/Adnkronos)
16-MAR-11 09:56
NNNN
"I contenuti del provvedimento, ha concluso, ''sono quelli che il premier ha anticipato lunedi' scorso ai rappresentanti delle forze dell'ordine che sono andati a fargli visita ad Arcore''. (ANSA)."Sicurezza/Maroni: in prossimo cdm altri 79 mln euro per comparto sicurezza Risorse per specificità che si aggiungono a quelle già stanziate
SICUREZZA: MARONI, A PROSSIMO CDM 79 MLN PER PS-FORZE ARMATE (2)
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Al centro del problema, ha spiegato
Maroni, ''c'e' l'esigenza di dare la necessaria valorizzazione
economica a comparti che hanno acquisito negli anni una forte
dignita' dal punto di vista giuridico, non sempre accompagnata
dal dovuto riconoscimento economico. Su questa realta' - ha
aggiunto - e' arrivata poi a incidere in maniera significativa
la manovra finanziaria estiva dello scorso anno che, pur
prevedendo una clausola speciale di salvaguardia per alcuni
aspetti del trattamento economico, non e' risultata sufficiente
a corrispondere alle aspettative degli operatori''.
''La sicurezza dei cittadini - ha proseguito il ministro - e
una priorita' dell'agenda del Governo. A polizia, forze armate e
vigili del fuoco che si stanno spendendo con straordinari
risultati anche nelle emergenze, non possiamo non riconoscere un
migliore trattamento economico. Su questo fronte - ha
sottolineato - mi sono impegnato piu' volte negli incontri con i
sindacati, perche' la specificita' del comparto sicurezza
vedesse un concreto riconoscimento''.
''A sostegno del comparto - ha ricordato - sono state gia'
prese misure concrete con la manovra finanziaria dello scorso
anno, in cui e' stato previsto uno stanziamento di 80 milioni di
euro per gli anni 2011 e 2012. Pochi giorni fa, con il ministro
della Difesa La russa ho disposto l'invio alla presidenza del
Consiglio di un provvedimento d'urgenza che prevede nuove misure
da portare nel prossimo Co0nsiglio dei ministri: ci sara' uno
stanziamento di ulteriori 79 milioni per il 2011 destinati al
finanziamento di misure perequative''. I contenuti del
provvedimento, ha concluso, ''sono quelli che il premier ha
anticipato lunedi' scorso ai rappresentanti delle forze
dell'ordine che sono andati a fargli visita ad Arcore''. (ANSA).
NE
16-MAR-11 16:01 NNNN
SICUREZZA: MARONI, A PROSSIMO CDM 79 MLN PER PS-FORZE ARMATE (2)
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Al centro del problema, ha spiegato
Maroni, ''c'e' l'esigenza di dare la necessaria valorizzazione
economica a comparti che hanno acquisito negli anni una forte
dignita' dal punto di vista giuridico, non sempre accompagnata
dal dovuto riconoscimento economico. Su questa realta' - ha
aggiunto - e' arrivata poi a incidere in maniera significativa
la manovra finanziaria estiva dello scorso anno che, pur
prevedendo una clausola speciale di salvaguardia per alcuni
aspetti del trattamento economico, non e' risultata sufficiente
a corrispondere alle aspettative degli operatori''.
''La sicurezza dei cittadini - ha proseguito il ministro - e
una priorita' dell'agenda del Governo. A polizia, forze armate e
vigili del fuoco che si stanno spendendo con straordinari
risultati anche nelle emergenze, non possiamo non riconoscere un
migliore trattamento economico. Su questo fronte - ha
sottolineato - mi sono impegnato piu' volte negli incontri con i
sindacati, perche' la specificita' del comparto sicurezza
vedesse un concreto riconoscimento''.
''A sostegno del comparto - ha ricordato - sono state gia'
prese misure concrete con la manovra finanziaria dello scorso
anno, in cui e' stato previsto uno stanziamento di 80 milioni di
euro per gli anni 2011 e 2012. Pochi giorni fa, con il ministro
della Difesa La russa ho disposto l'invio alla presidenza del
Consiglio di un provvedimento d'urgenza che prevede nuove misure
da portare nel prossimo Co0nsiglio dei ministri: ci sara' uno
stanziamento di ulteriori 79 milioni per il 2011 destinati al
finanziamento di misure perequative''. I contenuti del
provvedimento, ha concluso, ''sono quelli che il premier ha
anticipato lunedi' scorso ai rappresentanti delle forze
dell'ordine che sono andati a fargli visita ad Arcore''. (ANSA).
NE
16-MAR-11 16:01 NNNN
Sicurezza/Maroni: in prossimo cdm altri 79 mln euro per comparto
Risorse per specificità che si aggiungono a quelle già stanziate
Roma, 16 mar. (TMNews) - Le rivendicazioni economiche dei
sindacati di polizia, vigili del fuoco e dei rappresentanti delle
forze armate 'sono giuste' e nel prossimo Consiglio dei ministri
ci sarà quindi un provvedimento d'urgenza - predisposto con il
ministro della Difesa - per la specificità del personale delle
forze di polizia, delle forze di armate e del Corpo nazionale dei
vigili del fuoco, che stanzierà ulteriori 79 milioni di euro per
il comparto sicurezza. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno,
Roberto Maroni, nel corso del question time alla Camera.
Prima del prossimo consiglio dei ministri si terrà un incontro a
Palazzo Chigi con i sindacati del settore voluto dal presidente
del consiglio Silvio Berlusconi.
Nes
161545 mar 11
SICUREZZA: MARONI, A PROSSIMO CDM 79 MLN PER PS-FORZE ARMATE
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - 'Sono ''giuste'' le rivendicazioni
economiche dei sindacati di polizia, vigili del fuoco e dei
rappresentanti delle forze armate: nel prossimo Consiglio dei
ministri ci sara' quindi un provvedimento che stanziera' 79
milioni di euro al comparto. La riunione sara' preceduta da un
incontro a Palazzo Chigi con i sindacati del settore voluta dal
premier Silvio Berlusconi. Lo ha detto il ministro dell'Interno,
Roberto Maroni, nel corso del question time alla Camera.
(ANSA).
NE
16-MAR-11 15:26 NNNN
SICUREZZA: MARONI, AL PROSSIMO CDM 79 MLN PER FORZE POLIZIA =
(AGI) - Roma, 16 mar. - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni
ha preparato "un provvedimento d'urgenza da portare al prossimo
Consiglio dei ministri per uno stanziamento di ulteriori 79
milioni di euro" destinato a polizia, vigili del fuoco e
rappresentanti delle forze armate. Lo ha annunciato Maroni al
question time dopo aver sottolineato che "sono giuste le
rivendicazioni dei sindacati" del settore. Prima del Cdm, ha
continuato Maroni, si terra' a Palazzo Chigi un incontro con le
associazioni sindacali del comparto sicurezza voluto dal
presidente del Consiglio. (AGI)
Gav
161614 MAR 11
NNNN
Una carnevalata le rassicurazioni del premier alla polizia
Roma, 16 mar. (TMNews) - "Nulla di nuovo dopo le dichiarazioni
di Berlusconi che aveva promesso di recuperare in pochi giorni i
fondi necessari per il comparto delle forze dell`ordine. Le
parole del Premier non si possono considerare neanche una
carnevalata perch siamo gi in quaresima. Il ministro Maroni
non solo non d risposte concrete ma umilia ulteriormente un
settore che con dignit e responsabilit garantisce la sicurezza
nel nostro Paese". Lo ha detto Deodato Scanderebech, deputato
Udc, nel corso del question time alla Camera.
"Il governo - ha aggiunto il centrista - ha tagliato in questi
ultimi 3 anni ben due miliardi e mezzo di euro alle forze
dell`ordine, ed il Presidente del Consiglio continua a lanciare
slogan fantasiosi e privi di attinenza con la realt. I numeri
parlano chiaro: c` una media giornaliera di oltre 7 mila
delitti e 440 persone che varcano la soglia del carcere; Ogni ora
hanno luogo quasi 300 reati. Le repliche del ministro non sono
sufficienti e non rispondo alle preoccupazioni crescenti delle
forze dell`ordine, considerata l`ondata immigratoria dovuta alla
crisi dei paesi dal nord Africa. Bisogna garantire la sicurezza
non a parole ma con i fatti".
Red/Luc
161631 mar 11
SICUREZZA: PD, MARONI CHIARISCA SE 79 MLN SONO NUOVE RISORSE
(V. SICUREZZA: MARONI, A PROSSIMO CDM 79 MLN ... DELLE 15,27)
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - ''Maroni chiarisca se i 79 milioni
annunciati oggi per le forze dell'ordine sono nuovi
finanziamenti o se si tratta sempre della stessa partita di
giro. Non vorremmo, infatti, che i milioni promessi fossero, in
realta', sottratti al fondo per il riordino delle carriere,
perche' in questo caso si tratterebbe, non solo della
sottrazione di fondi stanziati per un diritto gia' acquisito
dalle forze dell'ordine, ma metterebbe anche a rischio la
realizzazione di tale riordino nei prossimi anni''. Lo afferma
in una nota Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd.
(ANSA).
PDA
16-MAR-11 17:42 NNNN
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Al centro del problema, ha spiegato
Maroni, ''c'e' l'esigenza di dare la necessaria valorizzazione
economica a comparti che hanno acquisito negli anni una forte
dignita' dal punto di vista giuridico, non sempre accompagnata
dal dovuto riconoscimento economico. Su questa realta' - ha
aggiunto - e' arrivata poi a incidere in maniera significativa
la manovra finanziaria estiva dello scorso anno che, pur
prevedendo una clausola speciale di salvaguardia per alcuni
aspetti del trattamento economico, non e' risultata sufficiente
a corrispondere alle aspettative degli operatori''.
''La sicurezza dei cittadini - ha proseguito il ministro - e
una priorita' dell'agenda del Governo. A polizia, forze armate e
vigili del fuoco che si stanno spendendo con straordinari
risultati anche nelle emergenze, non possiamo non riconoscere un
migliore trattamento economico. Su questo fronte - ha
sottolineato - mi sono impegnato piu' volte negli incontri con i
sindacati, perche' la specificita' del comparto sicurezza
vedesse un concreto riconoscimento''.
''A sostegno del comparto - ha ricordato - sono state gia'
prese misure concrete con la manovra finanziaria dello scorso
anno, in cui e' stato previsto uno stanziamento di 80 milioni di
euro per gli anni 2011 e 2012. Pochi giorni fa, con il ministro
della Difesa La russa ho disposto l'invio alla presidenza del
Consiglio di un provvedimento d'urgenza che prevede nuove misure
da portare nel prossimo Co0nsiglio dei ministri: ci sara' uno
stanziamento di ulteriori 79 milioni per il 2011 destinati al
finanziamento di misure perequative''. I contenuti del
provvedimento, ha concluso, ''sono quelli che il premier ha
anticipato lunedi' scorso ai rappresentanti delle forze
dell'ordine che sono andati a fargli visita ad Arcore''. (ANSA).
NE
16-MAR-11 16:01 NNNN
SICUREZZA: MARONI, A PROSSIMO CDM 79 MLN PER PS-FORZE ARMATE (2)
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Al centro del problema, ha spiegato
Maroni, ''c'e' l'esigenza di dare la necessaria valorizzazione
economica a comparti che hanno acquisito negli anni una forte
dignita' dal punto di vista giuridico, non sempre accompagnata
dal dovuto riconoscimento economico. Su questa realta' - ha
aggiunto - e' arrivata poi a incidere in maniera significativa
la manovra finanziaria estiva dello scorso anno che, pur
prevedendo una clausola speciale di salvaguardia per alcuni
aspetti del trattamento economico, non e' risultata sufficiente
a corrispondere alle aspettative degli operatori''.
''La sicurezza dei cittadini - ha proseguito il ministro - e
una priorita' dell'agenda del Governo. A polizia, forze armate e
vigili del fuoco che si stanno spendendo con straordinari
risultati anche nelle emergenze, non possiamo non riconoscere un
migliore trattamento economico. Su questo fronte - ha
sottolineato - mi sono impegnato piu' volte negli incontri con i
sindacati, perche' la specificita' del comparto sicurezza
vedesse un concreto riconoscimento''.
''A sostegno del comparto - ha ricordato - sono state gia'
prese misure concrete con la manovra finanziaria dello scorso
anno, in cui e' stato previsto uno stanziamento di 80 milioni di
euro per gli anni 2011 e 2012. Pochi giorni fa, con il ministro
della Difesa La russa ho disposto l'invio alla presidenza del
Consiglio di un provvedimento d'urgenza che prevede nuove misure
da portare nel prossimo Co0nsiglio dei ministri: ci sara' uno
stanziamento di ulteriori 79 milioni per il 2011 destinati al
finanziamento di misure perequative''. I contenuti del
provvedimento, ha concluso, ''sono quelli che il premier ha
anticipato lunedi' scorso ai rappresentanti delle forze
dell'ordine che sono andati a fargli visita ad Arcore''. (ANSA).
NE
16-MAR-11 16:01 NNNN
Sicurezza/Maroni: in prossimo cdm altri 79 mln euro per comparto
Risorse per specificità che si aggiungono a quelle già stanziate
Roma, 16 mar. (TMNews) - Le rivendicazioni economiche dei
sindacati di polizia, vigili del fuoco e dei rappresentanti delle
forze armate 'sono giuste' e nel prossimo Consiglio dei ministri
ci sarà quindi un provvedimento d'urgenza - predisposto con il
ministro della Difesa - per la specificità del personale delle
forze di polizia, delle forze di armate e del Corpo nazionale dei
vigili del fuoco, che stanzierà ulteriori 79 milioni di euro per
il comparto sicurezza. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno,
Roberto Maroni, nel corso del question time alla Camera.
Prima del prossimo consiglio dei ministri si terrà un incontro a
Palazzo Chigi con i sindacati del settore voluto dal presidente
del consiglio Silvio Berlusconi.
Nes
161545 mar 11
SICUREZZA: MARONI, A PROSSIMO CDM 79 MLN PER PS-FORZE ARMATE
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - 'Sono ''giuste'' le rivendicazioni
economiche dei sindacati di polizia, vigili del fuoco e dei
rappresentanti delle forze armate: nel prossimo Consiglio dei
ministri ci sara' quindi un provvedimento che stanziera' 79
milioni di euro al comparto. La riunione sara' preceduta da un
incontro a Palazzo Chigi con i sindacati del settore voluta dal
premier Silvio Berlusconi. Lo ha detto il ministro dell'Interno,
Roberto Maroni, nel corso del question time alla Camera.
(ANSA).
NE
16-MAR-11 15:26 NNNN
SICUREZZA: MARONI, AL PROSSIMO CDM 79 MLN PER FORZE POLIZIA =
(AGI) - Roma, 16 mar. - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni
ha preparato "un provvedimento d'urgenza da portare al prossimo
Consiglio dei ministri per uno stanziamento di ulteriori 79
milioni di euro" destinato a polizia, vigili del fuoco e
rappresentanti delle forze armate. Lo ha annunciato Maroni al
question time dopo aver sottolineato che "sono giuste le
rivendicazioni dei sindacati" del settore. Prima del Cdm, ha
continuato Maroni, si terra' a Palazzo Chigi un incontro con le
associazioni sindacali del comparto sicurezza voluto dal
presidente del Consiglio. (AGI)
Gav
161614 MAR 11
NNNN
SICUREZZA: MARONI, A PROSSIMO CDM 79 MLN PER PS-FORZE ARMATE
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - 'Sono ''giuste'' le rivendicazioni
economiche dei sindacati di polizia, vigili del fuoco e dei
rappresentanti delle forze armate: nel prossimo Consiglio dei
ministri ci sara' quindi un provvedimento che stanziera' 79
milioni di euro al comparto. La riunione sara' preceduta da un
incontro a Palazzo Chigi con i sindacati del settore voluta dal
premier Silvio Berlusconi. Lo ha detto il ministro dell'Interno,
Roberto Maroni, nel corso del question time alla Camera.
(ANSA).
NE
16-MAR-11 15:26 NNNN
SICUREZZA: MARONI, A PROSSIMO CDM 79 MLN PER PS-FORZE ARMATE (2)
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Al centro del problema, ha spiegato
Maroni, ''c'e' l'esigenza di dare la necessaria valorizzazione
economica a comparti che hanno acquisito negli anni una forte
dignita' dal punto di vista giuridico, non sempre accompagnata
dal dovuto riconoscimento economico. Su questa realta' - ha
aggiunto - e' arrivata poi a incidere in maniera significativa
la manovra finanziaria estiva dello scorso anno che, pur
prevedendo una clausola speciale di salvaguardia per alcuni
aspetti del trattamento economico, non e' risultata sufficiente
a corrispondere alle aspettative degli operatori''.
''La sicurezza dei cittadini - ha proseguito il ministro - e
una priorita' dell'agenda del Governo. A polizia, forze armate e
vigili del fuoco che si stanno spendendo con straordinari
risultati anche nelle emergenze, non possiamo non riconoscere un
migliore trattamento economico. Su questo fronte - ha
sottolineato - mi sono impegnato piu' volte negli incontri con i
sindacati, perche' la specificita' del comparto sicurezza
vedesse un concreto riconoscimento''.
''A sostegno del comparto - ha ricordato - sono state gia'
prese misure concrete con la manovra finanziaria dello scorso
anno, in cui e' stato previsto uno stanziamento di 80 milioni di
euro per gli anni 2011 e 2012. Pochi giorni fa, con il ministro
della Difesa La russa ho disposto l'invio alla presidenza del
Consiglio di un provvedimento d'urgenza che prevede nuove misure
da portare nel prossimo Co0nsiglio dei ministri: ci sara' uno
stanziamento di ulteriori 79 milioni per il 2011 destinati al
finanziamento di misure perequative''. I contenuti del
provvedimento, ha concluso, ''sono quelli che il premier ha
anticipato lunedi' scorso ai rappresentanti delle forze
dell'ordine che sono andati a fargli visita ad Arcore''. (ANSA).
NE
Sicurezza/ Scanderebech (Udc): a Maroni: Niente di nuovo(ANSA) - ROMA, 16 MAR - 'Sono ''giuste'' le rivendicazioni
economiche dei sindacati di polizia, vigili del fuoco e dei
rappresentanti delle forze armate: nel prossimo Consiglio dei
ministri ci sara' quindi un provvedimento che stanziera' 79
milioni di euro al comparto. La riunione sara' preceduta da un
incontro a Palazzo Chigi con i sindacati del settore voluta dal
premier Silvio Berlusconi. Lo ha detto il ministro dell'Interno,
Roberto Maroni, nel corso del question time alla Camera.
(ANSA).
NE
16-MAR-11 15:26 NNNN
SICUREZZA: MARONI, A PROSSIMO CDM 79 MLN PER PS-FORZE ARMATE (2)
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Al centro del problema, ha spiegato
Maroni, ''c'e' l'esigenza di dare la necessaria valorizzazione
economica a comparti che hanno acquisito negli anni una forte
dignita' dal punto di vista giuridico, non sempre accompagnata
dal dovuto riconoscimento economico. Su questa realta' - ha
aggiunto - e' arrivata poi a incidere in maniera significativa
la manovra finanziaria estiva dello scorso anno che, pur
prevedendo una clausola speciale di salvaguardia per alcuni
aspetti del trattamento economico, non e' risultata sufficiente
a corrispondere alle aspettative degli operatori''.
''La sicurezza dei cittadini - ha proseguito il ministro - e
una priorita' dell'agenda del Governo. A polizia, forze armate e
vigili del fuoco che si stanno spendendo con straordinari
risultati anche nelle emergenze, non possiamo non riconoscere un
migliore trattamento economico. Su questo fronte - ha
sottolineato - mi sono impegnato piu' volte negli incontri con i
sindacati, perche' la specificita' del comparto sicurezza
vedesse un concreto riconoscimento''.
''A sostegno del comparto - ha ricordato - sono state gia'
prese misure concrete con la manovra finanziaria dello scorso
anno, in cui e' stato previsto uno stanziamento di 80 milioni di
euro per gli anni 2011 e 2012. Pochi giorni fa, con il ministro
della Difesa La russa ho disposto l'invio alla presidenza del
Consiglio di un provvedimento d'urgenza che prevede nuove misure
da portare nel prossimo Co0nsiglio dei ministri: ci sara' uno
stanziamento di ulteriori 79 milioni per il 2011 destinati al
finanziamento di misure perequative''. I contenuti del
provvedimento, ha concluso, ''sono quelli che il premier ha
anticipato lunedi' scorso ai rappresentanti delle forze
dell'ordine che sono andati a fargli visita ad Arcore''. (ANSA).
NE
Una carnevalata le rassicurazioni del premier alla polizia
Roma, 16 mar. (TMNews) - "Nulla di nuovo dopo le dichiarazioni
di Berlusconi che aveva promesso di recuperare in pochi giorni i
fondi necessari per il comparto delle forze dell`ordine. Le
parole del Premier non si possono considerare neanche una
carnevalata perch siamo gi in quaresima. Il ministro Maroni
non solo non d risposte concrete ma umilia ulteriormente un
settore che con dignit e responsabilit garantisce la sicurezza
nel nostro Paese". Lo ha detto Deodato Scanderebech, deputato
Udc, nel corso del question time alla Camera.
"Il governo - ha aggiunto il centrista - ha tagliato in questi
ultimi 3 anni ben due miliardi e mezzo di euro alle forze
dell`ordine, ed il Presidente del Consiglio continua a lanciare
slogan fantasiosi e privi di attinenza con la realt. I numeri
parlano chiaro: c` una media giornaliera di oltre 7 mila
delitti e 440 persone che varcano la soglia del carcere; Ogni ora
hanno luogo quasi 300 reati. Le repliche del ministro non sono
sufficienti e non rispondo alle preoccupazioni crescenti delle
forze dell`ordine, considerata l`ondata immigratoria dovuta alla
crisi dei paesi dal nord Africa. Bisogna garantire la sicurezza
non a parole ma con i fatti".
Red/Luc
161631 mar 11
SICUREZZA: PD, MARONI CHIARISCA SE 79 MLN SONO NUOVE RISORSE
(V. SICUREZZA: MARONI, A PROSSIMO CDM 79 MLN ... DELLE 15,27)
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - ''Maroni chiarisca se i 79 milioni
annunciati oggi per le forze dell'ordine sono nuovi
finanziamenti o se si tratta sempre della stessa partita di
giro. Non vorremmo, infatti, che i milioni promessi fossero, in
realta', sottratti al fondo per il riordino delle carriere,
perche' in questo caso si tratterebbe, non solo della
sottrazione di fondi stanziati per un diritto gia' acquisito
dalle forze dell'ordine, ma metterebbe anche a rischio la
realizzazione di tale riordino nei prossimi anni''. Lo afferma
in una nota Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd.
(ANSA).
PDA
16-MAR-11 17:42 NNNN
Cassazione: Dequalificazione professionale e mobbing: quantificazione del danno patrimoniale
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE LAVORO
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. ROSELLI Federico - Presidente
Dott. DE RENZIS Alessandro - Consigliere
Dott. LA TERZA Maura - Consigliere
Dott. NOBILE Vittorio - Consigliere
Dot t . BALESTRIERI Fede rico - rel . Cons igli ere
ha pronunciato la seguente:
sentenza
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE LAVORO
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. ROSELLI Federico - Presidente
Dott. DE RENZIS Alessandro - Consigliere
Dott. LA TERZA Maura - Consigliere
Dott. NOBILE Vittorio - Consigliere
Dot t . BALESTRIERI Fede rico - rel . Cons igli ere
ha pronunciato la seguente:
sentenza
sul ricorso 10735/2007 proposto da:
C.C., elettivamente domiciliato in ROMA, VIA CARSO 23, presso lo studio dell'avvocato S-
- intimata -
e sul ricorso 14368/2007 proposto da:
-
- controricorrente e ricorrente incidentale -
contro
C.C.
- intimato -
avverso la sentenza n. 877/2006 della CORTE D'APPELLO di ####################, depositata il 20/06/2006 R.G.N. 498/04;
udita la relazione della causa svolta nella Pubblica udienza del 27/01/2011 dal Consigliere Dott. FEDERICO BALESTRIERI;
-
udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BASILE Tommaso, che ha concluso per l'inammissibilità e in subordine rigetto di entrambi i ricorsi.
Fatto
Con sentenza n. 1460/03, il Tribunale di #################### giudice monocratico del Lavoro, all'esito di prova testimoniale e consulenza medico- legale, in parziale accoglimento della domanda proposta da C. C., condannava la convenuta Cassa di Risparmio di - al risarcimento del danno per dequalificazione professionale nella misura del 60% della retribuzione a lui dovuta dal 15.11.1985 fino alla cessazione del rapporto (18 aprile 2001) sulla base della qualifica di funzionario di grado 4^V, oltre Euro 30.987,41 per danno biologico da invalidità temporanea, rivalutazione monetaria, interessi legali e rimborso delle spese.
Proponeva appello la Cassa di Risparmio di #################### per erronea valutazione delle risultanze istruttorie, sostenendo che non risultava affatto provato il declassamento professionale dal 1985, e tanto meno il mobbing, avendo il c.t.u. accertato la presenza di sofferenza psico-fisica solo dal 1999 e nessuna iniziativa era stata nel frattempo intentata dal C. contro le condizioni lavorative da lui ritenute frustranti. Concludeva per il rigetto delle avverse domande e, in ipotesi, per la limitazione del risarcimento dei danni a decorrere dal novembre 1999.
Si costituiva il C. proponendo appello incidentale.
La Corte di appello di ####################, con sentenza n. 877/06 del 9.6.06, riteneva sussistente la dequalificazione professionale subita dal C. a seguito di illegittimi trasferimenti.
Non concordava tuttavia col Tribunale in ordine alla misura del danno patrimoniale, la cui prova gravava sul lavoratore, ritenendo eccessiva la percentuale del 60% riconosciuta, considerato che nel lungo periodo di demansionamento (1986-1999) e sino alla cessazione del rapporto (18 aprile 2001) il C. non assunse alcuna iniziativa per denunciare o contrastare la deteriore posizione lavorativa; riteneva di dover limitare la misura risarcitoria al 10% della retribuzione.
Quanto al danno non patrimoniale la Corte fiorentina riteneva motivatamente (per basarsi su certificazioni del solo anno 1999) di non poter condividere le conclusioni del c.t.u. da essa nominato, prof. S., e di dover invece condividere quelle formulate dal c.t.u. nominato in primo grado, Dr. F., basate su ampia documentazione sanitaria, confermando così la condanna al risarcimento del danno biologico stabilita dal Tribunale.
Riconosceva poi al C. un danno biologico temporaneo "quale danno alla salute distinto e ulteriore rispetto al danno da dequalificazione professionale", calcolato nella metà del danno biologico (Euro 15.493,70).
Quanto al danno non patrimoniale la Corte fiorentina riteneva motivatamente (per basarsi su certificazioni del solo anno 1999) di non poter condividere le conclusioni del c.t.u. da essa nominato, prof. S., e di dover invece condividere quelle formulate dal c.t.u. nominato in primo grado, Dr. F., basate su ampia documentazione sanitaria, confermando così la condanna al risarcimento del danno biologico stabilita dal Tribunale.
Riconosceva poi al C. un danno biologico temporaneo "quale danno alla salute distinto e ulteriore rispetto al danno da dequalificazione professionale", calcolato nella metà del danno biologico (Euro 15.493,70).
Avverso tale sentenza propone ricorso per Cassazione il C. affidato a due motivi , poi illustrati con memoria.
Resiste con controricorso la Cassa di Risparmio di #################### s.p.a., proponendo ricorso incidentale condizionato.
Diritto
1. - Con primo motivo il C. denuncia la sentenza impugnata di omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione circa fatti controversie decisivi per il giudizio (art. 360 c.p.c., n. 5), ravvisati: a) nella circostanza che la Corte fiorentina aveva dapprima ritenuto di dover rinnovare la c.t.u. disposta in primo grado, così mostrando di non condividerla, mentre aveva poi conferito ad essa maggior credito rispetto alla consulenza espletata in secondo grado dal prof. S., senza adeguata motivazione; b) nella individuazione della malattia accertata e nella conseguente percentuale dei postumi permanenti, ritenendo immotivatamente ("sic et simpliciter", pag. 9 ricorso) di preferire la diagnosi posta dal primo c.t.u. Dr. F.; c) nella valutazione della c.t.u. del prof. S., erroneamente ritenuta poco attendibile anche per assenza di accertamenti specialistici, non considerando che il c.t.u. era egli stesso un noto psichiatra e neurologo; d) nell'erronea determinazione della durata della malattia, per il prof. S. insorta nel gennaio 1986 e per la Corte d'appello databile al gennaio 1999, in contrasto con la certificazione in atti.
2. - Con secondo motivo il C. denuncia nuovamente omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione circa fatti controversie decisivi per il giudizio, ravvisati: a) nella quantificazione del danno patrimoniale per demansionamento, per il Tribunale pari al 60% della retribuzione per tutto il periodo, per la Corte d'appello, senza adeguata motivazione, pari al 10%, non tenendo conto dei parametri elaborati dalla giurisprudenza e segnatamente della gravità del demansionamento, della durata notevolissima di esso, dell'età del ricorrente, ritenendo invece erroneamente che tale notevole durata dovesse influire negativamente sull'entità del risarcimento.
3. - I motivi, stante la loro evidente connessione, possono essere congiuntamente esaminati.
Osserva in primo luogo la Corte che la c.t.u. non è una prova in sè, che, giova ribadirlo, grava invece sulla parte, ma un mezzo di controllo della prova offerta dalla parte onerata, cfr. Cass. sez. un. 17.6.04 n. 11353, sicchè l'ammissione di una nuova c.t.u., al fine di valutare la correttezza o
meno delle critiche svolte nei confronti del primo ausiliare, non vincola in alcun modo il giudice, tanto meno nel recepimento integrale della nuova consulenza.
I più recenti arresti di legittimità hanno tuttavia evidenziato che qualora nel corso del giudizio di merito vengano espletate più consulenze tecniche in tempi diversi con risultati difformi, il giudice può seguire il parere che ritiene più congruo o discostarsene, dando tuttavia adeguata e specifica giustificazione del suo convincimento; in particolare, anche quando intenda uniformarsi alla seconda consulenza, non può limitarsi ad una adesione acritica ma deve giustificare la propria preferenza indicando le ragioni per cui ritiene di disattendere le conclusioni del primo consulente, Cass. n. 4850 del 27/02/2009, n. 23063/2009. In sostanza, nel caso di più consulenze contrastanti, il giudice deve dare adeguato conto del suo convincimento, indicando le ragioni per cui ritiene di disattendere una delle due in tutto od in parte. Resta in ogni caso fermo il consolidato orientamento secondo cui, in caso di accertamenti di inabilità lavorativa tramite c.t.u. "il difetto di motivazione, denunciabile in cassazione, della sentenza che abbia prestato adesione alle conclusioni del consulente tecnico d'ufficio è ravvisabile in caso di palese devianza dalle nozioni correnti della scienza medica, la cui fonte va indicata, o nella omissione degli accertamenti strumentali dai quali secondo le predette nozioni non può prescindersi per la formulazione di una corretta diagnosi, mentre al di fuori di tale ambito la censura anzidetta costituisce mero dissenso diagnostico non attinente a vizi del processo logico formale traducendosi, quindi, in un'inammissibile critica del convincimento del giudice", e plurimis, Cass. n. 9988 del 29/04/2009, Cass. n. 8654/2008, Cass. n. 15796/2004.
meno delle critiche svolte nei confronti del primo ausiliare, non vincola in alcun modo il giudice, tanto meno nel recepimento integrale della nuova consulenza.
I più recenti arresti di legittimità hanno tuttavia evidenziato che qualora nel corso del giudizio di merito vengano espletate più consulenze tecniche in tempi diversi con risultati difformi, il giudice può seguire il parere che ritiene più congruo o discostarsene, dando tuttavia adeguata e specifica giustificazione del suo convincimento; in particolare, anche quando intenda uniformarsi alla seconda consulenza, non può limitarsi ad una adesione acritica ma deve giustificare la propria preferenza indicando le ragioni per cui ritiene di disattendere le conclusioni del primo consulente, Cass. n. 4850 del 27/02/2009, n. 23063/2009. In sostanza, nel caso di più consulenze contrastanti, il giudice deve dare adeguato conto del suo convincimento, indicando le ragioni per cui ritiene di disattendere una delle due in tutto od in parte. Resta in ogni caso fermo il consolidato orientamento secondo cui, in caso di accertamenti di inabilità lavorativa tramite c.t.u. "il difetto di motivazione, denunciabile in cassazione, della sentenza che abbia prestato adesione alle conclusioni del consulente tecnico d'ufficio è ravvisabile in caso di palese devianza dalle nozioni correnti della scienza medica, la cui fonte va indicata, o nella omissione degli accertamenti strumentali dai quali secondo le predette nozioni non può prescindersi per la formulazione di una corretta diagnosi, mentre al di fuori di tale ambito la censura anzidetta costituisce mero dissenso diagnostico non attinente a vizi del processo logico formale traducendosi, quindi, in un'inammissibile critica del convincimento del giudice", e plurimis, Cass. n. 9988 del 29/04/2009, Cass. n. 8654/2008, Cass. n. 15796/2004.
4. - Nella specie il giudice di appello ha confermato il risarcimento del danno biologico accertato dal Tribunale (Euro 30.987,41) a seguito di c.t.u., riconoscendo altresì, in accoglimento dell'appello incidentale, il danno morale per Euro 15.493,70, ed ha ritenuto solo eccessiva la quantificazione del danno patrimoniale da demansionamento che nulla ha a che fare con le risultanze peritali.
Il ricorrente, in sostanza, si duole dunque della quantificazione del danno biologico, a suo dire basata su di una immotivata adesione alle risultanze diagnostiche del primo ausiliare, e del danno patrimoniale, sicchè gran parte delle censure svolte circa il difetto motivazionale inerente l'adesione all'una o l'altra c.t.u., debbono circoscriversi entro tali limiti.
Nella specie la Corte fiorentina ha adeguatamente motivato entrambe le quantificazioni.
Il ricorrente, in sostanza, si duole dunque della quantificazione del danno biologico, a suo dire basata su di una immotivata adesione alle risultanze diagnostiche del primo ausiliare, e del danno patrimoniale, sicchè gran parte delle censure svolte circa il difetto motivazionale inerente l'adesione all'una o l'altra c.t.u., debbono circoscriversi entro tali limiti.
Nella specie la Corte fiorentina ha adeguatamente motivato entrambe le quantificazioni.
5. - Quanto al danno biologico, limitando il periodo dell'infermità dall'aprile 1999 al 20.11.00, a seguito della documentazione sanitaria fornita dal Dr. B. e dal certificato di Day Hospital di tale ultima data.
Di ciò ha fornito adeguata motivazione, evidenziando che altre certificazioni ( M. e Z.), datate 1999, risultavano redatte a ritroso pro infirmo, comunicando semplicemente, ora per allora, che tali infermità sussistevano molti anni addietro. Il ricorrente evidenzia che era in atti anche un certificato (Dr. Z.) del marzo 1990, secondo cui il C. era affetto da sindrome neuro distonica con crisi cefalgiche, vertigini ed insonnia.
Tuttavia nessun preciso collegamento con la situazione lavorativa è in esso presente, tanto più che nel successivo certificato il medesimo sanitario afferma di avere in cura il C. dal 1997, che nel marzo di quell'anno fu colpito da ictus cerebellare, che neppure il ricorrente collega al demansionamento.
Quanto alla cessazione della malattia, la Corte ha il correttamente valutato sia la diagnosi in uscita dal ricovero, sia i tests psicologici effettuati dal Dr. Ce., sia la prossimità della cessazione del rapporto, posticipata su domanda dello stesso C., come di seguito chiarito.
Di ciò ha fornito adeguata motivazione, evidenziando che altre certificazioni ( M. e Z.), datate 1999, risultavano redatte a ritroso pro infirmo, comunicando semplicemente, ora per allora, che tali infermità sussistevano molti anni addietro. Il ricorrente evidenzia che era in atti anche un certificato (Dr. Z.) del marzo 1990, secondo cui il C. era affetto da sindrome neuro distonica con crisi cefalgiche, vertigini ed insonnia.
Tuttavia nessun preciso collegamento con la situazione lavorativa è in esso presente, tanto più che nel successivo certificato il medesimo sanitario afferma di avere in cura il C. dal 1997, che nel marzo di quell'anno fu colpito da ictus cerebellare, che neppure il ricorrente collega al demansionamento.
Quanto alla cessazione della malattia, la Corte ha il correttamente valutato sia la diagnosi in uscita dal ricovero, sia i tests psicologici effettuati dal Dr. Ce., sia la prossimità della cessazione del rapporto, posticipata su domanda dello stesso C., come di seguito chiarito.
6. - In ordine alla quantificazione del danno patrimoniale, la Corte territoriale ha evidenziato che il C. si era limitato a lamentare un generico danno alla professionalità, senza dedurre altre specifiche poste di danno (perdita di chances, o possibilità di ulteriori sviluppi professionali o di guadagno etc.); che nel lungo periodo di demansionamento il C. non aveva assunto alcuna iniziativa per denunciare o contrastare la deteriore posizione lavorativa a suo danno. A ciò può aggiungersi che risulta dagli atti che il C., in tale contesto e nello svolgimento delle mansioni in questione, abbia fatto domanda di posticipazione del pensionamento.
Al riguardo va rammentato che le sezioni unite di questa Corte, sent. n. 6572/06, hanno chiarito che il danno da demansionamento, lungi dall'essere in re ipsa, è risarcibile solo in quanto "conseguenza immediata e diretta" dell'inadempimento, essendo la finalità precipua del risarcimento del danno quella di neutralizzare la perdita sofferta in concreto dalla vittima attraverso la reintegrazione dell'effettiva diminuzione del suo patrimonio, subita per effetto del mancato (o inesatto) adempimento della prestazione, sicchè ove tale diminuzione patrimoniale non vi sia stata, o non sia stata provata dal danneggiato, il diritto al risarcimento del danno non è configurabile, essendo la prova di quest'ultimo presupposto necessario anche per una liquidazione equitativa. In termini: Cass. n. 19965/06; Cass. n. 13877/07; Cass. n. 29832/08.
Lo stesso ricorrente, nel contestare la misura del 10% della retribuzione per i circa quindici anni di accertato demansionamento, non chiarisce perchè la misura del 60% stabilita dal Tribunale sia più corretta.
Il C., come accennato, si limita nella sostanza a censurare la quantificazione operata dalla corte territoriale, ritenendo più appropriata quella operata dal Tribunale, sottoponendo alla Corte una inammissibile valutazione di fatto e senza considerare che il danno patito dal lavoratore per effetto del demansionamento non discende in via automatica dall'inadempimento datoriale, nel senso che è in re ipsa nella potenzialità lesiva della condotta del datore di lavoro, ma, al contrario, esso va provato dal lavoratore, il quale è tenuto, altresì , a dimostrare , ai sensi dell'art. 1223 cod. civ., l'esistenza di un nesso di causalità fra l'inadempimento e il danno e a precisare quali, fra le molteplici forme di danno da dequalificazione, ritenga di aver subito, fornendo, a tal proposito, ogni elemento utile per la ricostruzione della loro entità.
Come detto, il C. ha allegato un generico danno alla professionalità senza altre specificazioni. Il richiamo alla durata e gravita del demansionamento (quest'ultima neppure pienamente apprezzabile in assenza di deduzioni circa le mansioni precedentemente svolte) non possono delineare in sè un difetto motivazionale della corte territoriale, trattandosi di elementi presuntivi essenzialmente volti alla quantificazione del danno esistenziale (sez. un. n. 6572/06), e considerato che la Corte, sulla scorta della genericità della posta di danno reclamata, dell'assenza di iniziative volte a denunciare o contrastare il mutamento di mansioni, ha equitativamente quantificato nella percentuale del 10% della retribuzione percepita per ogni anno di dequalificazione.
Al riguardo va rammentato che le sezioni unite di questa Corte, sent. n. 6572/06, hanno chiarito che il danno da demansionamento, lungi dall'essere in re ipsa, è risarcibile solo in quanto "conseguenza immediata e diretta" dell'inadempimento, essendo la finalità precipua del risarcimento del danno quella di neutralizzare la perdita sofferta in concreto dalla vittima attraverso la reintegrazione dell'effettiva diminuzione del suo patrimonio, subita per effetto del mancato (o inesatto) adempimento della prestazione, sicchè ove tale diminuzione patrimoniale non vi sia stata, o non sia stata provata dal danneggiato, il diritto al risarcimento del danno non è configurabile, essendo la prova di quest'ultimo presupposto necessario anche per una liquidazione equitativa. In termini: Cass. n. 19965/06; Cass. n. 13877/07; Cass. n. 29832/08.
Lo stesso ricorrente, nel contestare la misura del 10% della retribuzione per i circa quindici anni di accertato demansionamento, non chiarisce perchè la misura del 60% stabilita dal Tribunale sia più corretta.
Il C., come accennato, si limita nella sostanza a censurare la quantificazione operata dalla corte territoriale, ritenendo più appropriata quella operata dal Tribunale, sottoponendo alla Corte una inammissibile valutazione di fatto e senza considerare che il danno patito dal lavoratore per effetto del demansionamento non discende in via automatica dall'inadempimento datoriale, nel senso che è in re ipsa nella potenzialità lesiva della condotta del datore di lavoro, ma, al contrario, esso va provato dal lavoratore, il quale è tenuto, altresì , a dimostrare , ai sensi dell'art. 1223 cod. civ., l'esistenza di un nesso di causalità fra l'inadempimento e il danno e a precisare quali, fra le molteplici forme di danno da dequalificazione, ritenga di aver subito, fornendo, a tal proposito, ogni elemento utile per la ricostruzione della loro entità.
Come detto, il C. ha allegato un generico danno alla professionalità senza altre specificazioni. Il richiamo alla durata e gravita del demansionamento (quest'ultima neppure pienamente apprezzabile in assenza di deduzioni circa le mansioni precedentemente svolte) non possono delineare in sè un difetto motivazionale della corte territoriale, trattandosi di elementi presuntivi essenzialmente volti alla quantificazione del danno esistenziale (sez. un. n. 6572/06), e considerato che la Corte, sulla scorta della genericità della posta di danno reclamata, dell'assenza di iniziative volte a denunciare o contrastare il mutamento di mansioni, ha equitativamente quantificato nella percentuale del 10% della retribuzione percepita per ogni anno di dequalificazione.
7. - Il ricorso va pertanto respinto, restando così assorbito quello incidentale condizionato.
Le spese di causa seguono la soccombenza e si liquidano come da dispositivo.
P.Q.M.
Condanna il C. al pagamento delle spese processuali che liquida in Euro 35,00 per spese, Euro 3.000,00 per onorari, oltre spese generali, I.V.A. e C.P.A.
Cassazione: Mansioni superiori nel pubblico impiego
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE
SEZIONI UNITE CIVILI
Sentenza 16 febbraio 2011, n. 3814
Svolgimento del processo
1. Con la sentenza qui impugnata la Corte d'appello di Firenze ha confermato la decisione del Tribunale della stessa città con cui, dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice ordinario per il periodo anteriore al 30 giugno 1998, in parziale accoglimento della domanda proposta da M.G., dipendente del Ministero della Giustizia con qualifica di direttore di cancelleria presso la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Firenze (ex nona qualifica funzionale, ora "C3"), il suddetto Ministero era stato condannato al pagamento di euro 7.337,94 in relazione all'espletamento, per il periodo dal 1 luglio 1998 al 31 agosto 1998, delle superiori mansioni svolte come dirigente della segreteria della stessa Procura Generale. In particolare, la Corte di merito, riaffermato, preliminarmente, il difetto di giurisdizione del giudice ordinario per il periodo precedente al 30 giugno 1998, con conseguente inammissibilità delle questioni di illegittimità costituzionale sollevate dalla dipendente in relazione al termine di decadenza posto dal D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 69, comma 7, ha accertato l'effettivo svolgimento delle mansioni superiori e ha rilevato che il diritto al corrispondente trattamento retributivo era conseguito all'applicazione della disciplina normativa e contrattuale, non potendosi configurare l'ipotesi della mera reggenza, sostenuta dalla p.a..Svolgimento del processo
2. Di questa sentenza il Ministero domanda la cassazione con due motivi. La M. resiste con controricorso e propone ricorso incidentale deducendo, a sua volta, due motivi di impugnazione.
Motivi della decisione
1. In via preliminare, i ricorsi devono essere riuniti, ai sensi dell'art. 335 c.p.c., in quanto proposti avverso la stessa sentenza.2. Con il primo motivo del ricorso principale, deducendo violazione e falsa applicazione di norme di diritto, il Ministero allega che l'attribuzione al direttore di cancelleria delle funzioni di sostituto del dirigente, nel periodo di vigenza del vecchio ordinamento (del D.P.R. n. 266 del 1987, art. 20) applicabile ratione temporis, rientra nel profilo di appartenenza e non costituisce svolgimento di mansioni superiori; soggiunge che, comunque, l'art. 24 del c.c.n.l. del 16 febbraio 1999 considera svolgimento di mansioni superiori, corrispondenti alla posizione economica iniziale dell'area immediatamente superiore, quelle espletate da parte dei dipendenti che rivestono l'ultima posizione economica all'interno dell'area di appartenenza, mentre nella specie la M. rivestiva la posizione "C3" che non era quella apicale all'interno dell'area "C". 3. Con il secondo motivo lo stesso Ministero deduce vizio di motivazione lamentando che, apoditticamente, la decisione impugnata abbia incluso nel calcolo del dovuto sia la retribuzione di posizione che quella di risultato, proprie dell'attribuzione della qualifica dirigenziale in quanto connesse alle relative funzioni e alla fissazione di determinati obiettivi; si prospettano, altresì, errori di calcolo nella elaborazione della consulenza d'ufficio, in relazione alle modalità di computo delle predette retribuzioni accessorie, nonchè della retribuzione individuale di anzianità, dei giorni di assenza e della tredicesima mensilità, e si lamenta il mancato espletamento dei mezzi istruttori richiesti in relazione all'effettivo svolgimento delle funzioni dirigenziali.
4. Con il primo motivo del ricorso incidentale la dipendente assume che la Corte d'appello, dichiarando il difetto di giurisdizione del giudice ordinario per il periodo anteriore al 30 giugno 1998, non ha tenuto conto che il termine di decadenza previsto dal D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 69, comma 7, è in contrasto con i principi costituzionali (art. 3, 24, 36, 72 e 76 Cost.).
5. Con il secondo motivo del medesimo ricorso si allega che la sentenza impugnata ha erroneamente respinto la tesi della dipendente, che domandava il riconoscimento del trattamento economico per l'intero periodo di svolgimento delle mansioni superiori.
6. Il primo motivo del ricorso principale non è fondato.
6.1. Come questa Corte ha più volte precisato, le disposizioni relative al comparto Ministeri che consentono la reggenza del pubblico ufficio sprovvisto temporaneamente del dirigente titolare devono essere interpretate, ai fini del rispetto del canone di ragionevolezza di cui all'art. 3 Cost. e dei principi generali di tutela del lavoro (artt. 35 e 36 Cost.; art. 2103 c.c. e D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 52), nel senso che l'ipotesi della reggenza costituisce una specificazione dei compiti di sostituzione del titolare assente o impedito, contrassegnata dalla straordinarietà e temporaneità, con la conseguenza che a tale posizione può farsi luogo, senza che si producano gli effetti collegati allo svolgimento di mansioni superiori, solo allorquando sia stato aperto il procedimento di copertura del posto vacante e nei limiti di tempo ordinariamente previsti per tale copertura, cosicchè, al di fuori di tale ipotesi, la reggenza dell'ufficio concreta svolgimento di mansioni superiori, come correttamente ritenuto nella sentenza qui impugnata essendosi accertata l'insussistenza delle predette condizioni di temporaneità (cfr., da ultimo, Cass., sez. un., n. 4063 del 2010). E, dunque, nella specie, non rileva la disposizione dell'art. 24 del c.c.n.l. del 1999, richiamata dal Ministero, che - nel disciplinare il trattamento retributivo conseguente all'attribuzione di mansioni immediatamente superiori alla qualifica di appartenenza - riguarda la diversa ipotesi di sostituzione di dirigenti assenti temporaneamente.
6.2. Allo svolgimento delle mansioni superiori consegue l'attribuzione del relativo trattamento, poichè nel pubblico impiego "privatizzato" il divieto di corresponsione della retribuzione corrispondente alle mansioni superiori, stabilito dal D.Lgs. n. 29 del 1993, art. 56, comma 6, come modificato dal D.Lgs. n. 80 del 1998, art. 25 è stato soppresso dal D.Lgs. n. 387 del 1998, art. 15 con efficacia retroattiva, atteso che la modifica del comma sesto, ultimo periodo, del predetto articolo, disposta dalla nuova norma, è una disposizione di carattere transitorio, non essendo formulata in termini atemporali, come avviene per le norme ordinarie, ma con riferimento alla data ultima di applicazione della norma stessa e, quindi, in modo idoneo ad incidere sulla regolamentazione applicabile all'intero periodo transitorio. La portata retroattiva di detta disposizione risulta, peraltro, conforme alla giurisprudenza della Corte costituzionale, che ha ritenuto l'applicabilità anche nel pubblico impiego dell'art. 36 Cost., nella parte in cui attribuisce al lavoratore il diritto ad una retribuzione proporzionale alla quantità e qualità del lavoro prestato, nonchè alla conseguente intenzione del Legislatore di rimuovere con la disposizione correttiva una norma in contrasto con i principi costituzionali (cfr. Corte cost. n. 236 del 1992; n. 296 del 1990; Cass., sez. un., n. 4063 del 2010, cit.).
7. Il secondo motivo è infondato in relazione alla censura relativa all'inclusione della retribuzione di posizione e di quella di risultato nel calcolo del trattamento differenziale. E' vero, infatti, che si tratta di elementi retributivi accessori, e non fondamentali, della retribuzione, connessi ai diversi livelli della funzione di dirigente e al conseguimento di predeterminati obiettivi propri di quella qualifica (cfr. Cass. n. 11084 del 2007). Non di meno, come questa Corte ha precisato (cfr. Cass. n. 29671 del 2008), l'attribuzione delle mansioni dirigenziali, con la pienezza delle relative funzioni, e con l'assunzione delle responsabilità inerenti al perseguimento degli obiettivi propri delle funzioni di fatto assegnate, non può che comportare, anche in relazione al principio di adeguatezza sancito dall'art. 36 Cost., la corresponsione dell'intero trattamento economico; nelle differenze retributive, pertanto, vanno compresi i predetti emolumenti accessori.
7.1. Sono invece inammissibili, per genericità e per mancato adempimento dell'onere di autosufficienza del ricorso, le restanti censure, riguardanti pretesi errori di calcolo della c.t.u., poichè non si riportano le relative conclusioni della consulenza, attributive delle specifiche "voci" contestate, nè si indicano gli atti e le deduzioni in cui siano state eventualmente sollevate corrispondenti censure nel giudizio d'appello; ugualmente inammissibile si rivela la doglianza riguardante il mancato approfondimento istruttorio circa l'espletamento delle mansioni, che si risolve nella contrapposizione di una diversa valutazione delle risultanze istruttorie rispetto a quella operata dal giudice di merito.
8. Infondati sono anche i due motivi del ricorso incidentale, da esaminare congiuntamente per la connessione delle relative censure.
8.1. In tema di lavoro pubblico cosiddetto privatizzato, ai sensi della norma transitoria contenuta nel D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, art. 69, comma 7, nel caso in cui il lavoratore-attore, sul presupposto dell'avverarsi di determinati fatti, riferisca le proprie pretese retributive, in ragione dello svolgimento di mansioni corrispondenti ad una superiore qualifica, ad un periodo in parte anteriore ed in parte successivo al 30 giugno 1998, la competenza giurisdizionale non può che essere distribuita tra giudice amministrativo e giudice ordinario, in relazione ai due periodi in cui sono distintamente maturati i diritti retributivi del dipendente, mentre la regola del frazionamento trova temperamento nella diversa ipotesi di domanda fondata sulla deduzione di un illecito permanente del datore di lavoro (ad esempio, dequalificazione, comportamenti denunciati come mobbing), nella quale si deve fare riferimento al momento di realizzazione del fatto dannoso e, quindi, al momento della cessazione della permanenza (cfr. Cass., sez. un., n. 4063 del 2010; n. 7768 del 2009; n. 24625 del 2007; n. 13537 del 2006).
8.2. Con riguardo alle questioni che la ricorrente propone sulla illegittimità della disciplina relativa alla decadenza di cui al D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 69 per contrarietà alla Costituzione, queste Sezioni unite hanno già precisato in analoghe controversie che esse debbono essere fatte valere davanti al giudice munito di giurisdizione, che nella specie è il giudice amministrativo, al quale spetta di accertare gli effetti delle domande proposte oltre la data del 15 settembre 2000, prevista dalla norma, e di valutarne la conformità ai principi costituzionali (cfr. Cass., sez. un., n. 18506 del 2009; cfr. Corte cost. n. 214 del 2004 e n. 213 del 2005).
9. In conclusione, vanno rigettati entrambi i ricorsi e, in riferimento al ricorso incidentale, va dichiarata la giurisdizione del giudice amministrativo, in relazione al periodo di lavoro anteriore al 30 giugno 1998, con la rimessione delle parti dinanzi al T.A.R. competente per territorio per gli effetti della translatio judicii. Si compensano le spese in ragione della difficoltà delle questioni esaminate e del complessivo esito del giudizio di legittimità.
P.Q.M.
La Corte, a sezioni unite, riuniti i ricorsi, rigetta il ricorso principale; rigetta, altresì, il ricorso incidentale e dichiara la giurisdizione del giudice amministrativo, in relazione al periodo di lavoro anteriore al 30 giugno 1998, rimettendo le parti dinanzi al T.A.R. competente per territorio. Compensa le spese del giudizio.
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