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giovedì 24 ottobre 2019

Pensioni: Spi-Cgil, inascoltati; 16/11 manifestazione a Circo Massimo =

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 14.35.01


Pensioni: Spi-Cgil, inascoltati; 16/11 manifestazione a Circo Massimo =

(AGI) - Roma, 24 ott. - "Invisibili. Ignorati. Inascoltati. Come se non esistessimo. Il governo si e' dimenticato ancora una volta dei pensionati. C'e' bisogno di tornare ancora una volta in piazza e per questo il 16 novembre con Fnp-Cisl e Uilp-Uil saremo a Roma al Circo Massimo per una grande manifestazione nazionale". Lo dichiara il segretario generale dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti, in un video messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook. "Al governo - continua Pedretti - avevamo chiesto poche e semplici cose. Una legge nazionale sulla non autosufficienza, perche' non ce l'abbiamo e serve davvero al paese. Una vera rivalutazione delle pensioni e non 40 centesimi in piu' al mese. La 14esima, perche' aiuta chi e' piu' in difficolta'. Tasse piu' basse, perche' ne paghiamo troppe". "Non abbiamo chiesto la luna - conclude il segretario generale dello Spi-Cgil - e non abbiamo preteso tutto e subito perche' lo sappiamo in che condizioni versa il paese. Il 16 novembre sara' una giornata di lotta ma anche di orgoglio perche' sappiamo che abbiamo ragione e sbaglia chi non ci ascolta". (AGI) Red/Gav 241434 OTT 19 NNNN

Roma, Valeriani: non ci sono ragioni proroga ordinanza rifiuti

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 14.23.09


Roma, Valeriani: non ci sono ragioni proroga ordinanza rifiuti

Roma, Valeriani: non ci sono ragioni proroga ordinanza rifiuti "All'ordine del giorno non c'è" Roma, 24 ott. (askanews) - "All'ordine del giorno non c'è una proroga dell'ordinanza che facemmo a luglio perché al momento non ci sono ragioni oggettive per chiedere la proroga. La prossima settimana si riunirà il tavolo tecnico e poi si riconvocherà la Cabina di regia". Lo ha spiegato l'assessore al Ciclo dei rifiuti della Regione Lazio Massimiliano Valeriani al termine dell'incontro della Cabina di regia sui rifiuti della Capitale. Sis 20191024T142301Z

SESSO: NAPOLI, NUOVA PROTESI IMPIANTATA A GIOVANE LOMBARDO CON RARA MALATTIA

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 14.15.26


SESSO: NAPOLI, NUOVA PROTESI IMPIANTATA A GIOVANE LOMBARDO CON RARA MALATTIA =

ADN0827 7 CRO 0 ADN CRO RCA NAZ RLO SESSO: NAPOLI, NUOVA PROTESI IMPIANTATA A GIOVANE LOMBARDO CON RARA MALATTIA = Mirone, 'continueremo a monitorarlo ma il suo problema è stato risolto' Roma, 24 ott. (Adnkronos Salute) - E' nato con una rara malattia che, oltre a compromettere la funzionalità dell'apparato genito-urinario, gli impediva di avere rapporti sessuali, condannandolo all'impotenza. A illustrare all'AdnKronos Salute l'intervento subito da un "giovane lombardo a Napoli" è Vincenzo Mirone, primario di Urologia del Federico II, che insieme a David Ralph dell'Andrology Unit University College Hospital London ha operato il ragazzo, impiantando un nuovo tipo di protesi al 22enne. All'origine del problema del giovane, una malformazione congenita rarissima dell'apparato uro-genitale, che riguarda nel mondo 1 persona su 100 mila. "Il paziente - spiega Mirone - era nato con una megalouretra congenita, una rarissima malformazione urogenitale caratterizzata dalla dilatazione e dall'allungamento dell'uretra del pene associata con una disgenesia dei corpi cavernosi, i responsabili dell'erezione. La malattia causa un incompleto svuotamento delle urine, disfunzione erettile permanente, tale da impedire il rapporto sessuale, e infine una grave insufficienza renale". (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 24-OTT-19 14:14 NNNNGIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 14.15.30

SESSO: NAPOLI, NUOVA PROTESI IMPIANTATA A GIOVANE LOMBARDO CON RARA MALATTIA (2) =

ADN0828 7 CRO 0 ADN CRO RCA NAZ RLO SESSO: NAPOLI, NUOVA PROTESI IMPIANTATA A GIOVANE LOMBARDO CON RARA MALATTIA (2) = (Adnkronos Salute) - Il rarissimo difetto congenito ha richiesto più interventi chirurgici, il primo a 6 mesi di vita; a seguire tre trapianti di rene effettuati tra mille precauzioni, perché il ragazzo è affetto anche da trombofilia, un grave problema della coagulazione del sangue, che con facilità può determinare la formazione di trombi che possono arrecare gravissimi danni all'organismo, come si legge in una nota. Proprio durante uno dei numerosi ricoveri per i controlli pos-trapianto il ragazzo è venuto a sapere dal suo medico della possibilità di ricorrere alla protesi peniena. "Ha fatto richiesta da noi, e abbiamo eseguito per la prima volta in Italia su un paziente affetto da megalouretere l'impianto di una protesi peniena bicomponente, che provoca u'erezione del tutto simile a quella fisiologica", assicura Mirone. "La protesi è definitiva, non dovrà essere sostituita. Insomma, con questo intervento la storia si è chiusa". (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 24-OTT-19 14:14 NNNNGIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 14.15.30

SESSO: NAPOLI, NUOVA PROTESI IMPIANTATA A GIOVANE LOMBARDO CON RARA MALATTIA (3) =

ADN0829 7 CRO 0 ADN CRO RCA NAZ RLO SESSO: NAPOLI, NUOVA PROTESI IMPIANTATA A GIOVANE LOMBARDO CON RARA MALATTIA (3) = (Adnkronos Salute) - "L'impianto - precisa l'urologo - si basa sull'inserimento, all'interno dei corpi cavernosi del pene, di due cilindri cavi collegati a una piccola pompa di attivazione posta all'altezza dello scroto e a un serbatoio contenente del liquido. L'uomo può così ottenere un'erezione quando vuole, con sensibilità e capacità di orgasmo, premendo la pompetta: in questo modo il liquido contenuto nel serbatoio si trasferisce ai cilindri e il pene si indurisce. Premendo di nuovo, il liquido passa dai cilindri al serbatoio e il pene ritorna in condizione di riposo". A 10 mesi dall'intervento (in cui sono stati ricostruiti anche i corpi cavernosi malformati del pene) il giovane "è pienamente soddisfatto, gode di buona Salute, può avere rapporti sessuali", conclude lo specialista. Secondo recenti statistiche, ogni anno in Italia circa 3 mila uomini soffrono di grave disfunzione erettile che non risponde alle 'pillole dell'amore', e avrebbero bisogno di una protesi peniena. Ma solo pochi di loro posso operarsi, ricordano i medici. (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 24-OTT-19 14:14 NNNN

Morto dopo rapina:Calabria, e' il Bronx, serve commissario

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 14.11.32


Morto dopo rapina:Calabria, e' il Bronx, serve commissario

ZCZC4692/SXA XPP31934_SXA_QBXB R POL S0A QBXB Morto dopo rapina:Calabria, e' il Bronx, serve commissario (ANSA) - ROMA, 24 OTT - "In una sola serata, quella di ieri, una giovane coppia ha subito una rapina drammatica culminata addirittura con un colpo di pistola che ha lasciato in condizioni critiche un ragazzo di 24 anni, e un uomo di origini cinesi e' stato accoltellato alla gola alla stazione Termini. Non e' il Bronx ma la Capitale d'Italia". Lo afferma la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. "A chi sostiene - prosegue - che non vi siano le condizioni per un commissariamento, come ha fatto il ministro dell'Interno Lamorgese in occasione della mia interrogazione della scorsa settimana alla Camera, facciamo notare che queste condizioni sono ormai drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Roma non e' solo degradata, inondata di spazzatura e abbandonata a se stessa: ormai e' anche troppo pericolosa. Ecco perche' serve un commissariamento e subito: il sindaco Raggi e' manifestamente incapace di tutelare i cittadini".(ANSA). IRA-COM 24-OTT-19 14:10 NNNN

Caselli: tante cose non vanno in sentenza su ergastolo ostativo

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 13.59.00


Caselli: tante cose non vanno in sentenza su ergastolo ostativo

Caselli: tante cose non vanno in sentenza su ergastolo ostativo Pronunciata ieri dalla Corte Costituzionale Roma, 24 ott. (askanews) - La sentenza della Corte Costituzionale sull'ergastolo ostativo "ha tante, tantissime cose che vanno, purtroppo". Lo ha detto Gian Carlo Caselli, ex Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, in un'intervista a Circo Massimo, su Radio Capital. "È vero che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato, è un principio sancito nella Costituzione, ma questo principio ha senso solo quando si tratta di condannati ergastolani che mostrano di volersi reinserire, o quanto meno fanno sperare che prima o poi ci penseranno. E non è il caso dei mafiosi irriducibili e non pentiti", ha sottolineato. "Non è ontologicamente, culturalmente, strutturalmente possibile pensare per i mafiosi irriducibili a una prospettiva, anche solo a una possibilità, di reinserimento", ha aggiunto Caselli, "Chiunque abbia studiato la cosiddetta identità mafiosa lo sa bene. E la Corte Costituzionale sembra ignorarlo. Quando si parla di mafiosi, bisogna tenere conto di due fatti incontestabili e imprescindibili: i mafiosi giurano fedeltà perpetua all'associazione e chi non si pente conserva lo status di uomo d'onore fino alla morte. Questa è una realtà assolutamente incompatibile con ogni prospettiva di recupero, a parte in caso di pentimento di mafioso. Per qualcuno pensarla in questo modo significa essere fascisti, forcaioli e manettari, ma non è così, sono riflessioni basate su una previsione purtroppo facile: se ai mafiosi irriducibili si consente di usufruire di benefici, ecco che si aprono loro spazi di libertà dei quali molti di loro finirebbero per approfittare per ricominciare a delinquere. È un lusso che non ci possiamo permettere", ha detto ancora. Red/Cro/Bla 20191024T135855ZGIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 14.00.39


Caselli: tante cose non vanno in sentenza su ergastolo... -2-

Caselli: tante cose non vanno in sentenza su ergastolo... -2- Roma, 24 ott. (askanews) - "È vero, la Corte dice che c'è sempre la necessità che un giudice di sorveglianza intervenga e stabilisca se ci sono le condizioni per concedere il permesso. Ma senza il pentimento, al giudice mancherà qualunque segno esteriore di una certa concretezza per poter valutare le possibilità di un effettivo distacco dal clan, con conseguenti prospettive di recupero. Soltanto Alice nel paese delle meraviglie potrebbe fidarsi del mafioso che rivendica come titolo valutativo quello di essere stato un detenuto modello. Il rispetto formale dei regolamenti carcerari è una regola che il mafioso doc si impone di rispettare, perché appartiene al suo codice. Le decisioni dei magistrati di sorveglianza finiranno per essere una sorta di scommessa, di azzardo surreale", ha aggiunto Caselli, "con fortissimi rischi di sovraesposizione personale. Perché se la Consulta dice che si può dare il permesso e il giudice di sorveglianza non lo dà, il mafioso non è contento, e se non è contento può reagire come sappiamo". Red/Cro/Bla 20191024T140028Z

Migranti: nuovo sbarco in Calabria, in 46 raggiungono costa ionica =

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 13.47.58

Migranti: nuovo sbarco in Calabria, in 46 raggiungono costa ionica =

(AGI) - Reggio Calabria, 24 ott. - Uno sbarco di migranti e' avvenuto stamani nel porto di Roccella Jonica (RC). Alle ore 2,55, a circa 5 miglia dalla costa di Africo, e' stata avvistata un'imbarcazione a vela con a bordo 46 migranti (43 uomini, di cui 18 di etnia irachena, 16 di etnia iraniana, 12 siriana e 1 donna e 2 minori) tutti richiedenti asilo. La barca a vela e' stata scortata da una motovedetta della Guardia costiera e una della Guardia di Finanza, intervenute sul posto. Le operazioni sono state coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria, con l'ausilio del personale della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera, della Protezione Civile del Comune Roccella Jonica, del SUEM 118, dell'USMAF, della Croce Rossa Italiana e delle Associazioni di volontariato. I migranti dopo essere stati sottoposti ai primi controlli sanitari, da parte del personale medico presente sul posto, assistiti dalle associazioni di volontariato, verranno trasferiti nei centri di accoglienza della regione disposto dal ministero dell'Interno. Diversi altri sbarchi si erano verificati nei giorni scorsi in diverse localita' della Calabria. (AGI) Adv 241347 OTT 19 NNNN

Sciopero Roma: Confapi, domani citta' si ferma per protestare

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 12.55.46


Sciopero Roma: Confapi, domani citta' si ferma per protestare

ZCZC3456/SXA XCI30276_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB Sciopero Roma: Confapi, domani citta' si ferma per protestare (ANSA) - ROMA, 24 OTT - "E' bene che il sindaco Raggi comprenda il segnale che le arriva da una citta' stanca e senza prospettive": lo afferma il presidente di Confapi Lazio, Massimo Tabacchiera. "Al dramma dell'incapacita' manageriale di gestire le aziende pubbliche e le partecipate, se non scaricando sui fornitori i costi di assurdi salvataggi, ormai si e' aggiunta una totale incapacita' di costruire visione per la citta'. Non c'e' e non c'e' mai stato un piano per Roma e questa amministrazione continua a navigare a vista esclusivamente sommando micro interventi e trascurando ogni progetto infrastrutturale a lungo termine", aggiunge. Secondo Confapi, "la sentenza della Cassazione che ha cancellato la Mafia a Roma, e' l'occasione giusta per rilanciare la citta', umiliata e paragonata a una Chicago degli Anni Venti dallo stesso Governo Cinque Stelle che ha fatto trascorrere tre interminabili anni nascosto dietro la narrazione di una citta' mafiosa con l'appoggio di deputati e senatori che hanno trattato la Capitale d'Italia come un nemico, invece che come patrimonio nazionale". "Roma, simbolo di un Paese che lotta per lasciarsi alle spalle la crisi economica - prosegue il presidente Tabacchiera - da questa Giunta e' stata trasformata nel simbolo dell'incapacita'. Se la Raggi non ha il coraggio di fare un passo indietro, almeno abbia l'umilta' di ascoltare imprese, lavoratori, associazioni datoriali e sindacati che hanno come unico obiettivo la crescita e il lavoro e che hanno dimostrato con i fatti di avere ingegno, capacita' e realismo". VR-COM 24-OTT-19 12:55 NNNN

Ergastolo ostativo: Caselli, tante cose non vanno in sentenza Consulta (2)=

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 12.48.30


Ergastolo ostativo: Caselli, tante cose non vanno in sentenza Consulta (2)=

(AGI) - Roma, 24 ott. - L'ex procuratore della Repubblica ha spiegato ai microfoni di Radio Capital che "per qualcuno pensarla in questo modo significa essere fascisti, forcaioli e manettari, ma non e' cosi', sono riflessioni basate su una previsione purtroppo facile: se ai mafiosi irriducibili si consente di usufruire di benefici, ecco che si aprono loro spazi di liberta' dei quali molti di loro finirebbero per approfittare per ricominciare a delinquere. E' un lusso - ha puntualizzato - che non ci possiamo permettere". Per quanto riguarda il fatto che non ci sara' automatismo nella concessione dei permessi premio, Caselli ha detto: "E' vero, la Corte dice che c'e' sempre la necessita' che un giudice di sorveglianza intervenga e stabilisca se ci sono le condizioni per concedere il permesso. Ma senza il pentimento, al giudice manchera' qualunque segno esteriore di una certa concretezza per poter valutare le possibilita' di un effettivo distacco dal clan, con conseguenti prospettive di recupero. Soltanto Alice nel paese delle meraviglie potrebbe fidarsi del mafioso che rivendica come titolo valutativo quello di essere stato un detenuto modello. Il rispetto formale dei regolamenti carcerari e' una regola che il mafioso doc si impone di rispettare, perche' appartiene al suo codice. Le decisioni dei magistrati di sorveglianza finiranno - ha avvertito Caselli - per essere una sorta di scommessa, di azzardo surreale, con fortissimi rischi di sovraesposizione personale. Perche' se la Consulta dice che si puo' dare il permesso e il giudice di sorveglianza non lo da', il mafioso non e' contento, e se non e' contento puo' reagire come sappiamo". (AGI) Blu 241248 OTT 19 NNNN

Ergastolo ostativo: Caselli, tante cose non vanno in sentenza Consulta =

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 12.48.36


Ergastolo ostativo: Caselli, tante cose non vanno in sentenza Consulta =

(AGI) - Roma, 24 ott. - "E' vero che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato, e' un principio sancito nella Costituzione, ma questo principio ha senso solo quando si tratta di condannati ergastolani che mostrano di volersi reinserire, o quanto meno fanno sperare che prima o poi ci penseranno. E non e' il caso dei mafiosi irriducibili e non pentiti. Non e' ontologicamente, culturalmente, strutturalmente possibile pensare per i mafiosi irriducibili a una prospettiva, anche solo a una possibilita', di reinserimento". Lo ha dichiarato Gian Carlo Caselli, ex procuratore della Repubblica presso il tribunale di Palermo, parlando dell'ergastolo ostativo nel corso di un'intervista a Circo Massimo, su Radio Capital. "Cosa non va nella sentenza? Tante, tantissime cose, purtroppo", ha insistito Caselli, aggiungendo che "chiunque abbia studiato la cosiddetta identita' mafiosa lo sa bene. E la Corte Costituzionale sembra ignorarlo. Quando si parla di mafiosi, bisogna tenere conto di due fatti incontestabili e imprescindibili: i mafiosi giurano fedelta' perpetua all'associazione e chi non si pente conserva lo status di uomo d'onore fino alla morte. Questa e' una realta' - ha sottolineato - assolutamente incompatibile con ogni prospettiva di recupero, a parte in caso di pentimento di mafioso". (AGI) Blu (Segue) 241248 OTT 19 NNNN

Ergastolo: Vittime dovere, politica assicuri certezza pena

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 12.49.42


Ergastolo: Vittime dovere, politica assicuri certezza pena

ZCZC3350/SXA XCI29826_SXA_QBXB R POL S0A QBXB Ergastolo: Vittime dovere, politica assicuri certezza pena (ANSA) - ROMA, 24 OTT - "Pur attendendo di leggere le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale sull'illegittimita' della presunzione di pericolosita' in caso di mancata collaborazione, le famiglie delle Vittime del Dovere, cioe' di quei servitori dello Stato che hanno sacrificato la propria vita per la Nazione, auspicano un urgente intervento della politica a tutti i livelli, pertanto del Presidente della Repubblica, del Governo e del Parlamento, affinche' si provveda ad avviare tempestive iniziative, anche normative, al fine di evitare qualsiasi tentazione di derive tese ad indulgenze generalizzate e immotivate che sottovalutino i rischi per collettivita'. Se e' vero affermare che un automatismo, da solo, non puo' comportare un giudizio di pericolosita', deve essere altrettanto vero che un automatismo, da solo, non puo' comportare un giudizio di non pericolosita'. Siamo ancora una volta ad invocare la certezza della pena". Lo afferma Emanuela Piantadosi, presidente dell' Associazione Vittime del Dovere e figlia del maresciallo dei Carabinieri Stefano Piantadosi ucciso ad Opera (MI) nell'80 da un ergastolano in permesso premio. (ANSA). VR-COM 24-OTT-19 12:49 NNNN