GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2019 12.48.36
Ergastolo ostativo: Caselli, tante cose non vanno in sentenza Consulta =
(AGI) - Roma, 24 ott. - "E' vero che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato, e' un principio sancito nella Costituzione, ma questo principio ha senso solo quando si tratta di condannati ergastolani che mostrano di volersi reinserire, o quanto meno fanno sperare che prima o poi ci penseranno. E non e' il caso dei mafiosi irriducibili e non pentiti. Non e' ontologicamente, culturalmente, strutturalmente possibile pensare per i mafiosi irriducibili a una prospettiva, anche solo a una possibilita', di reinserimento". Lo ha dichiarato Gian Carlo Caselli, ex procuratore della Repubblica presso il tribunale di Palermo, parlando dell'ergastolo ostativo nel corso di un'intervista a Circo Massimo, su Radio Capital. "Cosa non va nella sentenza? Tante, tantissime cose, purtroppo", ha insistito Caselli, aggiungendo che "chiunque abbia studiato la cosiddetta identita' mafiosa lo sa bene. E la Corte Costituzionale sembra ignorarlo. Quando si parla di mafiosi, bisogna tenere conto di due fatti incontestabili e imprescindibili: i mafiosi giurano fedelta' perpetua all'associazione e chi non si pente conserva lo status di uomo d'onore fino alla morte. Questa e' una realta' - ha sottolineato - assolutamente incompatibile con ogni prospettiva di recupero, a parte in caso di pentimento di mafioso". (AGI) Blu (Segue) 241248 OTT 19 NNNN
Ergastolo ostativo: Caselli, tante cose non vanno in sentenza Consulta =
(AGI) - Roma, 24 ott. - "E' vero che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato, e' un principio sancito nella Costituzione, ma questo principio ha senso solo quando si tratta di condannati ergastolani che mostrano di volersi reinserire, o quanto meno fanno sperare che prima o poi ci penseranno. E non e' il caso dei mafiosi irriducibili e non pentiti. Non e' ontologicamente, culturalmente, strutturalmente possibile pensare per i mafiosi irriducibili a una prospettiva, anche solo a una possibilita', di reinserimento". Lo ha dichiarato Gian Carlo Caselli, ex procuratore della Repubblica presso il tribunale di Palermo, parlando dell'ergastolo ostativo nel corso di un'intervista a Circo Massimo, su Radio Capital. "Cosa non va nella sentenza? Tante, tantissime cose, purtroppo", ha insistito Caselli, aggiungendo che "chiunque abbia studiato la cosiddetta identita' mafiosa lo sa bene. E la Corte Costituzionale sembra ignorarlo. Quando si parla di mafiosi, bisogna tenere conto di due fatti incontestabili e imprescindibili: i mafiosi giurano fedelta' perpetua all'associazione e chi non si pente conserva lo status di uomo d'onore fino alla morte. Questa e' una realta' - ha sottolineato - assolutamente incompatibile con ogni prospettiva di recupero, a parte in caso di pentimento di mafioso". (AGI) Blu (Segue) 241248 OTT 19 NNNN
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