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domenica 16 marzo 2025

Umberto Pascali: Lady Rothschild & l’insurrezione popolare










Censura telecomandata. Sulla Picierno, Giletti e il giornalista russo Solovyev

 

Costruiamo la manifestazione nazionale del 12 aprile a Milano per la Palestina libera e contro la Terza guerra mondiale

 

Altro che riarmo europeo… Serve una nuova liberazione

 

Chi c’è dietro il nuovo deep state statunitense che sta distruggendo l’economia mondiale

 

L’incredibile agguato di Fazio e Repubblichina contro Giuseppe Conte – Mandiamoli #tuttiacasa Ieri, in prime time, sulla RAI ha esordito un nuovo promettente presentatore: si chiama Fabio Fascio; esteticamente ricorda tantissimo quello che c’era prima. Non so se ce l’avete presente: non mi ricordo come si chiamava… Solo qualche epiteto letto qua e là: zerbino, scendiletto, tutte metafore relative a oggetti pensati per essere calpestati; la caratteristica fondamentale del vecchio conduttore, infatti, era quella di essere sempre accondiscendente e servizievole e di non aver mai posto una sola domanda scomoda in tutta la sua carriera, una sorta di monumento vivente del buonismo veltroniano che però, evidentemente, non va più di moda. E, da ieri, la musica è cambiata, drasticamente.