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domenica 23 marzo 2025

Cassazione 2025-La questione relativa all'utilizzo dei contenuti dei messaggi WhatsApp come prova per legittimare un licenziamento è di particolare rilevanza nel contesto del diritto del lavoro e della privacy. La recente pronuncia della Corte di Cassazione offre spunti significativi per comprendere come la giurisprudenza interpreti il delicato equilibrio tra la libertà di espressione dei lavoratori e il rispetto della dignità dei superiori gerarchici.

 

🇩🇪🇺🇸 Dal documento di intelligence CIA declassificato il 21 marzo 2025, HVCS-2592, risalente al 2 ottobre 1955 e microfilmato il 26 luglio 1963, emerge che Adolf Hitler non è morto a Berlino - come i libri della storia scritta dai vincitori hanno raccontato -, bensì era vivo e si trovava in Sudamerica, da dove collaborava con gli americani.

 

 







 









 

sabato 22 marzo 2025

ODESSA: L'ORA DELLA VERITA' - Il Punto di Fiammetta

 

Israele continua con assoluta serenità a fare quotidiane stragi di civili, bambini inclusi.  Lo ha fatto per 16 mesi, e ora ha ripreso, sembra per pure ragioni interne di equilibrio di potere, alleanze tra Nethanyahu e il ministro Katz, ecc. Sullo sfondo, senza infingimenti e oramai senza molti giri di parole, c’è l’alternativa che viene posta al popolo palestinese tra “soluzione finale” (genocidio integrale) e pulizia etnica (rimozione della popolazione “da qualche parte” – vedremo, ci verrà un’idea).

La sentenza 98/2025 della Corte di Cassazione rappresenta un importante traguardo nella tutela della libertà di stampa e del diritto dei giornalisti a mantenere riservate le loro fonti. La decisione si colloca in un contesto giuridico e sociale in cui la protezione della riservatezza delle fonti è fondamentale per garantire un'informazione libera e indipendente.

 

Fisco: Cgil Lazio, con riforma Irpef acconto sale fino 200 euro =

AGI0322 3 ECO 0 R01 / Fisco: Cgil Lazio, con riforma Irpef acconto sale fino 200 euro = (AGI) - Roma, 22 mar. - "La riforma dell'Irpef, voluta dal Governo Meloni, costringe a versare acconti calcolati su scaglioni piu' alti di quelli in vigore. L'effetto e' che, nella dichiarazione dei redditi dei prossimi mesi, per oltre 2 milioni di contribuenti del Lazio con redditi da lavoro e da pensione pagheranno le tasse con importi piu' alti del dovuto. L'articolo 1 infatti stabilisce che 'per l'anno d'imposta 2024, al fine di determinare gli acconti Irpef 2025 e 2026 relativi ai periodi d'imposta 2024 e 2025 si assume, quale imposta del periodo precedente, quella determinata secondo gli scaglioni e le aliquote Irpef -23%, 25%, 35% e 43%- e la detrazione per redditi di lavoro dipendente vigenti al 31 dicembre 2023'. Aliquote non piu' in vigore e piu' alte delle attuali". Lo riferisce la Cgil di Roma e del Lazio. "Nel concreto, sui redditi tra i 15 mila e i 28 mila euro - prosegue la sigla sindacale - l'acconto dell'Irpef viene calcolato con l'aliquota del 25% e non del 23%. Inoltre, le lavoratrici e i lavoratori subiranno una penalizzazione aggiuntiva rispetto al calcolo delle detrazioni da lavoro. Il risultato di questa scelta sbagliata del Governo e' una vera e propria stangata che puo' raggiungere i 200 euro. Ci mobiliteremo per chiedere di rimediare immediatamente a questa clamorosa ingiustizia e per misure che vadano a sostenere le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare". (AGI)Red/Man 221507 MAR 25