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lunedì 24 marzo 2025

LA SITUAZIONE / UCRAINA, PESKOV: PUTIN NON HA RITIRATO ORDINE SU STOP ATTACCHI A CENTRALI ENERGETICHE

9CO1641234 4 EST ITA R01 LA SITUAZIONE / UCRAINA, PESKOV: PUTIN NON HA RITIRATO ORDINE SU STOP ATTACCHI A CENTRALI ENERGETICHE (9Colonne) Roma, 24 mar - Il presidente russo Vladimir Putin "non ha modificato il suo ordine di non colpire le infrastrutture energetiche", "nonostante le violazioni dell'accordo da parte delle Forze armate ucraine", relativamente a una tregua di trenta giorni in tale modalità. Lo ha riferito ai giornalisti il portavoce del capo dello Stato russo, Dmitrij Peskov. "Finora non ci sono stati altri ordini dal presidente. Le nostre forze armate stanno eseguendo tutti gli ordini del comandante supremo in capo", ha detto Peskov, commentando gli attacchi delle forze armate ucraine alle strutture energetiche che sono stati intrapresi lo scorso fine settimana. Va detto al riguardo che, al contrario, Kiev ha denunciato a più riprese nell'ultima settimana una serie di attacchi violenti da parte di Mosca proprio contro le infrastrutture energetiche. (deg) 241231 MAR 25  

- La Serbia ricorda i raid Nato della primavera 1999

L'Europa in mano ai deficienti - Il Controcanto - Rassegna stampa del 24 marzo 2025

 



COSENZA: DE CRISTOFARO (AVS), 'SIA FATTA CHIAREZZA SU FERMO GIORNALISTA CARCHIDI' =

ADN0326 7 POL 0 ADN POL NAZ COSENZA: DE CRISTOFARO (AVS), 'SIA FATTA CHIAREZZA SU FERMO GIORNALISTA CARCHIDI' = Interrogazione Avs a Piantedosi Roma, 24 mar. (Adnkronos) - "Il clima di crescente repressione e controllo che si sta diffondendo nel Paese è allarmante. L'episodio avvenuto ieri a Cosenza nei confronti del direttore del blog 'Iacchitè', Gabriele Carchidi, rappresenta un grave campanello d'allarme per lo stato della libertà di informazione in Italia. Il giornalista è stato fermato per un controllo, gettato a terra e ammanettato da quattro agenti della polizia di Stato mentre passeggiava per le vie della città: una scena che, documentata in un video, solleva seri interrogativi sul rispetto dei diritti fondamentali e delle garanzie costituzionali. Con la destra al governo si respira un clima pesante e di controllo, e la prossima approvazione del ddl Sicurezza aggraverà la situazione. Presenterò un'interrogazione urgente al ministro Piantedosi per sapere i motivi di questo fermo, per fare piena luce sulla vicenda e per accertate eventuali responsabilità. Episodi come questo non possono e non devono diventare la norma". Lo afferma il capogruppo dell'Alleanza verdi e sinistra a palazzo Madama, Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato. "I giornalisti, soprattutto quelli che conducono inchieste scomode, devono poter lavorare senza timore di abusi o ritorsioni - prosegue -. Il ddl Sicurezza, di prossima approvazione, rischia di aggravare ulteriormente la situazione, perché contiene norme securitarie che mettono a rischio il diritto di manifestare, la libertà di stampa e le più elementari garanzie costituzionali. Non è possibile che questo Paese sia diventato un porto franco per i torturatori libici e un pericolo per le libertà fondamentali dei cittadini". "Ci opponiamo a qualsiasi deriva autoritaria e difendiamo con fermezza i principi dello Stato di diritto. La libertà di stampa è un pilastro essenziale della nostra democrazia", conclude De Cristofaro. (Poc/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 24-MAR-25 11:54  

Tar 2025- "Radon e Malattia: La Condanna del Tar alla Difesa per i Militari Morti di Cancro" la sentenza del TAR del 2025 che condanna il Ministero della Difesa per il risarcimento dei danni ai familiari di militari morti di cancro offre spunti di riflessione su questioni di grande rilevanza sia giuridica che sociale. Contesto Il caso in oggetto riguarda il riconoscimento di un danno subito dai familiari di militari che, secondo la sentenza, hanno contratto forme tumorali presumibilmente legate al servizio militare. Questa decisione del TAR rappresenta un passo importante nel campo del diritto amministrativo e della tutela dei diritti dei lavoratori, in questo caso specifico dei militari, e solleva interrogativi sul dovere di protezione e di responsabilità dell'Amministrazione della Difesa.

 


POCHE IDEE MA CONFUSE

 

 









 

 

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