Inizio pubblicazioni 22 agosto 2003 Notizie flash dall'Italia e dal mondo. DAL 2003 ININTERROTTAMENTE E OLTRE 100MILA INFORMAZIONI TOTALMENTE GRATUITE-
Translate
lunedì 24 marzo 2025
Nel corso di 11 settimane di " operazione militare " della NATO contro la Jugoslavia, furono lanciati 3.000 missili da crociera e sganciate 80.000 tonnellate di bombe, tra cui munizioni a grappolo e all'uranio impoverito , sulla repubblica sovrana europea.
Le autorità serbe stimano che circa 2'500 persone, tra cui 89 bambini, siano state uccise durante il barbaro bombardamento. Oltre 12'500 persone sono rimaste ferite e 1'500 insediamenti sono stati distrutti. Secondo alcune fonti, i danni materiali sono stati stimati tra i 30 e i 100 miliardi di dollari.
Utilizzando l'etichetta beffarda di "intervento umanitario", la NATO ha preso di mira principalmente siti civili: aree residenziali, ospedali, scuole, ponti, trasporti passeggeri e convogli di rifugiati.
❗️ L '"operazione militare" degli Stati Uniti e della NATO contro Belgrado è stata lanciata senza l'approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sulla base di accuse infondate contro le autorità della Jugoslavia di aver condotto una "pulizia etnica" in Kosovo, innescando presumibilmente un disastro umanitario nella regione.
#NoStatuteOfLimitations
Over 11 weeks of NATO's "military operation" against Yugoslavia, 3'000 cruise missiles were fired, and 80'000 tonnes of bombs were dropped, including cluster munitions and depleted uranium munitions, were dropped on the sovereign European republic.
Serbian authorities estimate that approximately 2'500 people, including 89 children, were killed during the barbaric bombardment. Over 12'500 people were injured, and 1'500 settlements were destroyed. According to some sources, the material damage was estimated at between $30 billion and $100 billion.
Using the mocking label of "humanitarian intervention," NATO targeted primarily civilian sites: residential areas, hospitals, schools, bridges, passenger transport and refugee convoys.
❗️ The US and NATO "military operation" against Belgrade was launched without approval from the UN Security Council, based on unfounded accusations against the authorities of Yugoslavia of conducting "ethnic cleansing" in Kosovo, allegedly triggering a humanitarian disaster in the region.
Over 11 weeks of NATO's "military operation" against Yugoslavia, 3'000 cruise missiles were fired, and 80'000 tonnes of bombs were dropped, including cluster munitions and depleted uranium munitions, were dropped on the sovereign European republic.
Serbian authorities estimate that approximately 2'500 people, including 89 children, were killed during the barbaric bombardment. Over 12'500 people were injured, and 1'500 settlements were destroyed. According to some sources, the material damage was estimated at between $30 billion and $100 billion.
Using the mocking label of "humanitarian intervention," NATO targeted primarily civilian sites: residential areas, hospitals, schools, bridges, passenger transport and refugee convoys.
❗️ The US and NATO "military operation" against Belgrade was launched without approval from the UN Security Council, based on unfounded accusations against the authorities of Yugoslavia of conducting "ethnic cleansing" in Kosovo, allegedly triggering a humanitarian disaster in the region.
>ANSA-BOX/Prof licenziata per la marijuana, chiede il reintegro
>ANSA-BOX/Prof licenziata per la marijuana, chiede il reintegro Condannata, ha scontato pena. Coltivava le piantine sul terrazzo (ANSA) - TREVISO, 24 MAR - E' stata licenziata da scuola perché condannata per aver coltivato della marijuana ed ora, scontata la pena, chiede il reintegro. Protagonista una professoressa che insegnava in un istituto tecnico della provincia di Treviso e che ora, espiata la condanna, vuole rientrare nel mondo della scuola. L'insegnante si è appoggiata alla Uil affinché seguisse tutte le pratiche per arrivare al reintegro. La vicenda risale a quattro anni fa: la colpa della prof è stata quella di essere stata sorpresa con delle piantine vietate esposte sul davanzale di casa. Dopo essere stata ritenuta colpevole in tutti i gradi di giudizio, è stata così licenziata. Il reato è ritenuto ostativo, come prevede il regolamento ministeriale: trattare droghe, per chi riceve una condanna definitiva, viene punito con l'allontanamento dalla scuola come per i reati di mafia, pedofilia e armi. L'insegnante, che ha pagato il proprio debito con la giustizia, ora però chiede di tornare a lavorare con i ragazzi. "Abbiamo seguito il caso passo dopo passo - dice Giuseppe Morgante, segretario della Uil Scuola di Treviso -: per la docente è scattato il licenziamento perché il reato in questione è ostativo e non consente di continuare a lavorare a scuola. Adesso è stato avviato il percorso per arrivare alla riabilitazione - aggiunge - ma non si è ancora concluso". Ci vuole evidentemente tempo e le verifiche del caso per il ritorno in cattedra, con un percorso che porti alla ricostituzione del rapporto di lavoro e la firma di un nuovo contratto. Un percorso affatto scontato - sottolinea il sindacato - visto che le regole sono chiare e ferree, perché le condanne vanno dichiarate al momento dell'assunzione e si è soggetti a controlli. Nel trevigiano non è il primo caso. Il più recente riguarda un professore che da giovane era stato condannato per spaccio. Si era reinserito nel settore privato, ma la crisi economica degli ultimi anni lo ha spinto alla via del reintegro e a insegnare alle superiori. Il docente, alla luce della condanna, ha dovuto chiedere la riabilitazione al Tribunale di sorveglianza per "un passo falso" vecchio di 30 anni. Di altro peso il caso di un professore finito in carcere per condanne che non toccavano i reati ostativi, quindi con l'insegnamento non precluso, tanto da ottenere la possibilità di uscire dal carcere per andare a insegnare. (ANSA)
PA: UIL FPL, 'DECRETO RECLUTAMENTO E FUNZIONALITA' SBILANCIATO E SENZA VISIONE ORGANICA' =
LAB0320 7 LAV 0 LAB LAV NAZ PA: UIL FPL, 'DECRETO RECLUTAMENTO E FUNZIONALITA' SBILANCIATO E SENZA VISIONE ORGANICA' = 'Nessun confronto con sindacati nonostante effetti diretti su centinaia di migliaia di lavoratori pubblici" Roma, 24 mar. (Labitalia) - "Forti perplessità sul provvedimento, ritenuto sbilanciato e privo di una visione organica per le autonomie locali". Così la Uil Fpl, intervenuta oggi in audizione presso le commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro della Camera dei Deputati, nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, recante disposizioni urgenti sul reclutamento e sulla funzionalità della Pa, denunciando "l'assenza totale di confronto con le rappresentanze sindacali nella stesura del decreto, nonostante i suoi effetti impattino direttamente su centinaia di migliaia di lavoratori pubblici". Tra le criticità evidenziate, "la precarietà mascherata tramite l'utilizzo dell'apprendistato per giovani diplomati Its/Ifts, che rischia di aumentare il precariato senza adeguate garanzie di stabilizzazione, escludendo al contempo il personale già in servizio dai percorsi di aggiornamento digitale" mentre "le stabilizzazioni risultano frammentarie e senza copertura. Infatti, il decreto propone misure limitate e disorganiche, prive di un piano nazionale contro il precariato, in particolare nei Comuni.Inoltre il vincolo rigido del 15% per la mobilità volontaria e il mantenimento del nulla osta rischiano di bloccare le assunzioni, soprattutto nei piccoli enti". Passi avanti "insufficienti" per le graduatorie; positiva la sospensione della norma 'taglia-idonei' ma "occorre una riforma strutturale che renda permanente lo scorrimento e il riutilizzo delle graduatorie, evitando sprechi e favoritismi". Continuano - sottolinea Uil Fpl - le disparità economiche all'interno della stessa Pa: il fondo accessorio da 190 milioni destinato solo alle amministrazioni centrali "crea un inaccettabile doppio regime retributivo, penalizzando enti locali e sanità. Vengono mantenute le tutele ridotte per i nuovi assunti in caso di inidoneità permanente, con il rischio di colpire i profili più esposti, come OSS ed educatori". La pubblica amministrazione, ribadisce il sindacato, "è una sola e deve essere rafforzata tutta insieme, senza creare disuguaglianze tra centro e territori. Serve una riforma strutturale, non frammentaria, che parta dal riconoscimento e dalla valorizzazione di chi ogni giorno garantisce i servizi ai cittadini". La Uil Fpl ribadisce "la massima disponibilità al confronto per migliorare il provvedimento, nella convinzione che solo il dialogo tra istituzioni e lavoratori possa costruire una PA moderna, giusta e inclusiva". (Red-Lab/Labitalia) ISSN 2499 - 3166 24-MAR-25 16:51
- Giornalista Cosenza, 'picchiato senza motivo dalla Polizia'
Giornalista Cosenza, 'picchiato senza motivo dalla Polizia' 'Un agente mi conosceva,mi ha accusato di essere un diffamatore' (ANSA) - COSENZA, 24 MAR - "Non ho inteso esibire i documenti ai poliziotti perché, quando mi hanno fermato, non stavo facendo nulla che potesse ingenerare sospetti. Stavo facendo semplicemente jogging e stavo raggiungendo il vicino campo scuola del Coni". Così il giornalista Gabriele Carchidi, direttore del blog "Iacchité", racconta quanto é accaduto ieri sera a Cosenza. "Ho chiesto all'agente che è sceso dalla Volante - aggiunge Carchidi - perché avrei dovuto esibirgli i documenti. Ma poiché non ha risposto alla mia domanda, mi sono rifiutato di esibirglieli, cercando di evitarlo e di proseguire. A quel punto mi ha messo le mani addosso e mi ha spinto contro la sua auto, mentre un'altra poliziotta, scesa anche lei dalla Volante, aiutava il collega a tenermi fermo e, contemporaneamente, telefonava chiedendo l'intervento di un'altra volante, che é arrivata dopo meno di un minuto a sirene spiegate". Secondo il racconto del giornalista, dall'auto "sono scesi due agenti che, senza chiedermi nulla, hanno iniziato a picchiarmi. Io ho cercato di difendermi ma sono finito ugualmente per terra e mi hanno messo le manette. Poi mi hanno caricato con la forza su una delle due auto e mi hanno portato in Questura. Qui hanno completato il loro controllo, identificandomi e perquisendomi corporalmente dopo avermi fatto denudare". Carchidi sostiene di aver "chiesto loro chi fossero e per tutta risposta uno dei due, dopo che mi ha riferito il suo nome, mi ha detto che io, a suo parere, sono un diffamatore, provocando la mia immediata reazione. 'Allora, mi conosci?, gli ho detto. Per tutta risposta, dopo l'esito negativo della perquisizione corporale, sono stato portato negli uffici della polizia scientifica per le foto segnaletiche e il rilascio delle impronte digitali. Dopodiché - conclude - mi hanno notificato una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e finalmente mi hanno rilasciato". (ANSA).
Iscriviti a:
Commenti (Atom)


