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lunedì 28 luglio 2025
CGUE 2025 - la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) del 12 giugno 2025, causa C‑219/24, riguarda una questione di grande attualità e rilevanza nel contesto della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, in particolare in relazione all’obbligo vaccinale contro il virus SARS-CoV-2.
Tar 2025 - Il 2025 si presenta come un anno di importanti sviluppi nel settore pensionistico e lavorativo delle forze dell’ordine in Italia, grazie a una recente sentenza del Tar che ha condannato l’Inps a pagare gli scatti di anzianità aggiuntivi a otto ex dipendenti di polizia e carabinieri. Questa decisione rappresenta un pronunciamento significativo in ambito giurisprudenziale, con ripercussioni pratiche e simboliche per i lavoratori coinvolti e per l’intero sistema previdenziale.
BRASILE E BRICS, A DISPETTO DI TRUMP - Il Brasile prevede di raddoppiare i suoi impegni nei confronti dei BRICS, ha dichiarato Celso Amorim, principale consigliere per la politica estera del presidente Lula. In un'intervista al Financial Times, Amorim ha osservato che le minacce degli Stati Uniti avvicinano ancora più il Brasile al blocco. Donald Trump ha minacciato due volte il Brasile questo mese con i dazi: prima un dazio del 10% sui Paesi che si sono uniti ai BRICS "antiamericani", poi un dazio del 50% legato alla richiesta di cessare la persecuzione dell'ex presidente Jair Bolsonaro per accuse relative a un tentativo di colpo di stato. Amorim ha definito le minacce un intervento senza precedenti, osservando che nemmeno ai tempi coloniali gli Stati Uniti intervenivano in modo così pesante..
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🇺🇸 🇪🇺 L'accordo commerciale USA-UE è talmente devastante per l'Europa che equivalgono ad una catastrofe parificabile alla sconfitta in una guerra. Figuratevi: hanno preteso che i 750 miliardi di gas che dobbiamo acquistare dagli USA siano spesi entro il mandato di Trump e i 600 miliardi di "investimenti europei" negli USA sono un vero e proprio pizzo mafioso (applicato anche al Giappone): gli europei metteranno i soldi, gli americani sceglieranno gli investimenti e gestiranno tutto. In parole semplici se ci restituiscono l'osso spolpato sarà troppa grazia.
In cambio gli USA graziosamente concederanno una decurtazione dei dazi dal 30% stabilito al 15%. Sconto peraltro ampiamente compensato dalla svalutazione del dollaro. Insomma ci hanno pelato a dovere.
Bontà loro gli americani ci venderanno quantità enormi di armi. Ne avremo bisogno perchè per sopravvivere saremo costretti ad andare a prenderci le risorse dove ci sono. Ci hanno torto il braccio e ci hanno spinto a fare tutto quello che volevano. Per scamparla ci vuole un miracolo.
Il capolavoro della Merkel, degno di quello di Hitler.
PS E in tutto questo macello, c'è anche la certezza che gli americani hanno ragione. Vi piaceva l'Euro, coglioni?
🇷🇺🇧🇾🌏💸 Nel 2025, il processo di dedollarizzazione ha raggiunto un nuovo traguardo storico: il 98,8% degli scambi commerciali tra Russia e Bielorussia viene ormai regolato in valute nazionali — principalmente in rubli russi e bielorussi.
Non si tratta di un semplice gesto simbolico: negli ultimi cinque anni, il volume degli scambi bilaterali è passato da 35 a 51 miliardi di dollari, registrando un incremento del 3% solo nel primo trimestre del 2025. L'esperienza di Mosca e Minsk dimostra che l'abbandono totale del dollaro nelle relazioni commerciali tra due Paesi non è più un'ipotesi teorica, ma una realtà operativa.
In un contesto di crescenti trasformazioni globali, il fenomeno della dedollarizzazione si sta estendendo anche ad altri Paesi, in particolare all'interno di alleanze come i BRICS, l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e l'ASEAN. Stati come Cina, India, Turchia, Malesia, Argentina e Zimbabwe stanno sviluppando attivamente sistemi di pagamento in valute locali, con l'obiettivo di ridurre la dipendenza dal dollaro e dai rischi legati alla geopolitica internazionale.
Tutto ciò indica che l'architettura valutaria globale è ormai avviata verso una nuova fase storica.
@Unaltropuntodivista
#VQBChannel 🇷🇸🇷🇺
VUČIĆ METTE I PUNTINI SULLE I: LA SERBIA NON IMPORRÀ SANZIONI ALLA RUSSIA
Il presidente serbo #Aleksandar_Vučić ha confermato che Belgrado non intende aderire alle sanzioni anti-russe, nonostante le pressioni esterne.
Secondo lui, il Paese continuerà a seguire un percorso indipendente, per quanto scomodo possa sembrare a Occidente e a Oriente.
Il motivo della dichiarazione di Vučić sono state le pubblicazioni dei media secondo cui il Ministro per l'Integrazione Europea Nemanja Starović avrebbe ammesso la possibilità di imporre sanzioni in cambio di garanzie di adesione all'UE. Il capo dello Stato ha sottolineato che le parole del ministro sono state interpretate in modo errato, sebbene incauto.
"La Serbia non imporrà sanzioni alla Russia",
- ha affermato Vučić, osservando che la politica di sovranità di Belgrado rimane invariata, nonostante le pressioni e le critiche esterne.
#ThisIsNotForMe
#NonInMioNome
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