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venerdì 17 ottobre 2025

 


 


 


Ucraina: Orban, parlero' questa mattina con Putin =

AGI0116 3 EST 0 R01 / Ucraina: Orban, parlero' questa mattina con Putin = (AGI/AFP) - Budapest, 17 ott. - Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha annunciato che nelle prossime ore avra' una conversazione telefonica con l'omologo russo, Vladimir Putin, in vista dell'incontro a Budapest, previsto tra due settimane, tra il capo del Cremlino e il presidente americano Donald Trump, che ha avuto a sua volta ieri un colloquio telefonico con Orban. "Parlero' con il Presidente Putin stamattina, prima di mezzogiorno", ha dichiarato Orban alla radio di Stato ungherese. Stretto alleato di entrambi i leader, Orban ha affermato che Budapest e' "l'unico posto in Europa oggi in cui un simile incontro puo' aver luogo". Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, da parte sua, ha dichiarato su Facebook di aver parlato telefonicamente con il sottosegretario di Stato americano, Christopher Landau, e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, nella tarda serata di giovedi'. (AGI)Rus 170937 OCT 25  

NTW Press - Trump telefona a Putin e gli dà appuntamento a Budapest per chiudere la guerra

NTW Press - Trump telefona a Putin e gli dà appuntamento a Budapest per chiudere la guerra

Trump telefona a Putin e gli dà appuntamento a Budapest per chiudere la guerra

Oggi Zelensky torna alla Casa Bianca per chiedere agli Usa i missili a lungo raggio Tomahawk



Venerdì 17 Ottobre 2025 09:49

Dopo aver promosso con successo una tregua in Medio Oriente, Donald Trump punta ora a estendere i suoi sforzi diplomatici al conflitto russo-ucraino. Il presidente degli Stati Uniti e il leader del Cremlino, Vladimir Putin, si incontreranno a Budapest – in una data ancora da definire – per avviare nuove trattative di pace sull'Ucraina.

Trump telefona a Putin e gli dà appuntamento a Budapest

L'annuncio è stato dato dallo stesso Trump, al termine di una lunga conversazione telefonica con Putin durata oltre due ore. La Casa Bianca ha definito la chiamata "positiva e produttiva", sottolineando che i due leader hanno affrontato con "spirito costruttivo" i temi legati alla guerra in Ucraina e alle relazioni bilaterali.

Trump ha parlato di "grandi progressi" raggiunti nel corso del dialogo, pur senza entrare nei dettagli. Ha però precisato che la recente tregua in Medio Oriente "renderà più semplice arrivare a una conclusione anche per questo altro inglorioso conflitto", riferendosi all'invasione russa dell'Ucraina.

Secondo il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, sarebbe stato proprio Trump a scegliere la capitale ungherese come sede del futuro vertice. Il primo ministro Viktor Orbán, vicino sia a Trump sia a Putin, ha confermato la disponibilità dell'Ungheria a ospitare l'incontro, definendolo "una grande notizia per tutte le persone nel mondo che hanno a cuore la pace".

I just got off the phone with President @realDonaldTrump. Preparations for the USA-Russia peace summit are underway.

Hungary is the island of PEACE!

— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 16, 2025

Per preparare il terreno al faccia a faccia, la prossima settimana si terranno consultazioni russo-americane di alto livello. La loro organizzazione sarà avviata da un'imminente telefonata tra il segretario di Stato statunitense Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.

Alla vigilia dell'incontro con Zelensky: gelo sui missili Tomahawk

La telefonata tra Trump e Putin – l'ottava dall'inizio del 2025 – è avvenuta alla vigilia di un altro appuntamento cruciale: l'incontro di oggi, 17 ottobre 2025, nello Studio Ovale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al centro del colloquio figura la possibile fornitura a Kiev di missili Tomahawk a lungo raggio, capaci di colpire in profondità il territorio russo.

Putin, riferisce Ushakov, avrebbe avvertito Trump che un eventuale invio di questi missili "non cambierebbe la situazione sul terreno, dove Mosca mantiene l'iniziativa sull'intera linea di contatto", ma rischierebbe di "danneggiare gravemente le relazioni bilaterali" e di compromettere il negoziato per la pace.

Il presidente russo ha comunque riconosciuto l'importanza del dialogo con Washington, ritenendo che il contatto diretto con Trump possa favorire "condizioni più costruttive" per la de-escalation.

Trump, rispondendo ai giornalisti nello Studio Ovale, ha mostrato cautela:

"I missili Tomahawk? Ne abbiamo tanti, ma servono anche a noi. Domani incontrerò Zelensky e gli parlerò della telefonata odierna con Putin. Farò finire anche la nona guerra". Ha poi ribadito che gli Stati Uniti "non possono impoverire le proprie riserve di Tomahawk", specificando che "queste armi servono anche a garantire la nostra sicurezza nazionale, quindi non so cosa possiamo fare".

Trump: "La pace aprirà enormi opportunità di cooperazione economica con Mosca"

Durante la conversazione telefonica, Trump ha sostenuto che la conclusione della guerra in Ucraina potrebbe "aprire enormi prospettive di cooperazione economica tra Stati Uniti e Russia". Lo ha rivelato ai giornalisti il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, precisando che questo è stato "uno dei principali punti sottolineati dal presidente americano".

Entrambi i leader, ha aggiunto Ushakov, hanno ricordato "le profonde simpatie reciproche tra i popoli di Russia e Stati Uniti, già manifestatesi durante la Seconda guerra mondiale", osservando che "l'attuale stato delle relazioni bilaterali appare paradossale rispetto a quel passato di solidarietà".

Kirill Dmitriev, rappresentante speciale del presidente russo, ha accusato "i guerrafondai del Regno Unito e dell'Unione Europea" di tentare "con grande sforzo di far deragliare le prospettive di pace", ma ha concluso con ottimismo:

"Il dialogo, la pace e la cooperazione tra Stati Uniti e Russia prevarranno".

Zelensky a Washington: "Serve la stessa energia di pace anche in Europa"

Ieri, 16 ottobre 2025, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato negli Stati Uniti accompagnato da una delegazione di alto livello, in vista del suo incontro con Trump.

Already in Washington.

Today, I am having meetings with representatives of defense companies – producers of powerful weapons that can definitely strengthen our protection. In particular, we will discuss additional supplies of air defense systems. I will also meet today with… pic.twitter.com/MRFmPARkq1

— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) October 16, 2025

Poco dopo l'atterraggio, ha dichiarato:

"Domani è previsto un incontro con il Presidente Trump e ci aspettiamo che lo slancio per frenare il terrore e la guerra, che ha avuto successo in Medio Oriente, contribuisca a porre fine alla guerra della Russia contro l'Ucraina. Putin non è certo più coraggioso di Hamas o di qualsiasi altro terrorista. Il linguaggio della forza e della giustizia si ritorcerà inevitabilmente contro la Russia. Possiamo già vedere che Mosca si è affrettata a riprendere il dialogo non appena è venuta a conoscenza dei Tomahawk".

Secondo fonti diplomatiche, la delegazione ucraina ha già incontrato funzionari dell'amministrazione Trump e membri del Congresso. L'obiettivo è rafforzare il sostegno bipartisan a Kiev e ottenere un aumento della pressione politica ed economica sul Cremlino.

Fra i temi principali delle discussioni figurano la tempistica per l'eventuale consegna dei missili Tomahawk e le modalità del loro impiego. Zelensky incontrerà anche rappresentanti dell'industria bellica statunitense, tra cui i vertici di Raytheon, per discutere gli aspetti tecnici legati all'utilizzo dei missili da piattaforme terrestri.

I met with representatives of the defense company Raytheon, which produces, in particular, Patriot systems.

I told them about the battlefield situation and Russia's intensified attacks on our people and civilian infrastructure.

We discussed Raytheon's production capacity,… pic.twitter.com/w5DgX3BkF2

— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) October 17, 2025

"Serve un segnale politico prima delle consegne", ha spiegato una fonte diplomatica, che tuttavia non ha voluto rivelare il numero di armi in discussione.

Rapporti più solidi tra Washington e Kiev

Secondo diplomatici ucraini, le relazioni tra Stati Uniti e Ucraina si sarebbero rafforzate negli ultimi mesi. Dopo le iniziali tensioni, Trump avrebbe spostato la sua ostilità verso Mosca, mostrando crescente frustrazione nei confronti di Putin.

"Il tono tra la Casa Bianca e Kiev è oggi molto professionale – ha spiegato una fonte ucraina –. Gli americani comprendono che sostenere l'Ucraina significa rafforzare la loro posizione internazionale e accelerare la fine della guerra".

During my meeting with Secretary of the U.S. Department of Energy Chris Wright, we discussed in detail energy capacities and potential projects for partnership in the energy sector.

I spoke about Russia's strikes on Ukraine's energy system and the need to restore the affected… pic.twitter.com/4Jj2uyLMtp

— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) October 17, 2025

Zelensky ha ribadito che "la guerra può finire solo attraverso la pressione internazionale", spiegando che "Putin è sordo a tutto ciò che dice il mondo. L'unica lingua che comprende è quella della pressione: con le sanzioni e con la gittata".

Ha inoltre sottolineato l'importanza di mantenere l'attenzione globale anche sul fronte mediorientale: "È fondamentale che l'impulso verso la pace si estenda anche all'Europa. Di questo parlerò oggi e domani a Washington".

 

Russia: consigliere Ushakov, Putin ha riunito Consiglio sicurezza dopo colloquio con Trump

NOVA0156 3 EST 1 NOV Russia: consigliere Ushakov, Putin ha riunito Consiglio sicurezza dopo colloquio con Trump Mosca, 17 ott - (Agenzia_Nova) - Dopo il colloquio telefonico con l'omologo statunitense Donald Trump, il presidente russo Vladimir Putin ha riunito al Cremlino i membri permanenti del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa. Lo ha dichiarato il consigliere presidenziale Yuri Ushakov ai giornalisti. "Ieri sera, immediatamente dopo il contatto telefonico con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente russo Vladimir Putin ha riunito al Cremlino i membri permanenti del Consiglio di sicurezza e li ha informati dettagliatamente sul contenuto dello scambio di opinioni avvenuto con il suo omologo statunitense'', ha detto Ushakov. (Rum)  

MANOVRA, USIF: BENE DETASSAZIONE SALARI MA SERVONO MISURE PER COMPARTO

9CO1719744 4 POL ITA R01 MANOVRA, USIF: BENE DETASSAZIONE SALARI MA SERVONO MISURE PER COMPARTO (9Colonne) Roma, 17 ott - "Accogliamo positivamente le anticipazioni sulla manovra economica che estenderebbe la detassazione dei salari anche ai dipendenti pubblici, ma chiede interventi specifici per il comparto Difesa e Sicurezza. Bene il taglio dell'Irpef e le misure per il potere d'acquisto, ma la nostra specificità non può restare solo sulla carta. A quindici anni dall'approvazione della Legge 183 del 2010, che riconosce la specificità del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, attendiamo che la politica traduca quel principio in scelte concrete, con finanziamenti adeguati per la previdenza, la defiscalizzazione di straordinari e indennità accessorie. È il momento di riconoscere concretamente il valore di chi garantisce ogni giorno sicurezza e legalità nel Paese". Così, in una nota, l'Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF). (redm) 170902 OTT 25  

Moldova: l'allarme bomba all'aeroporto di Chisinau si e' rivelato falso

NOVA0152 3 EST 1 NOV Moldova: l'allarme bomba all'aeroporto di Chisinau si e' rivelato falso Chisinau, 17 ott - (Agenzia_Nova) - L'allarme bomba all'aeroporto Internazionale di Chisinau si e' rivelato falso. Lo hanno reso noto le forze dell'ordine moldave a seguito delle verifiche presso l'aeroporto dopo la segnalazione di questa mattina. E' stato accertato che il bagaglio sospetto non conteneva sostanze esplosive. "L'attivita' dell'aeroporto e' stata ripristinata regolarmente e i passeggeri possono proseguire i propri viaggi. La Polizia di frontiera, in collaborazione con le strutture competenti in materia di sicurezza, continua ad adottare misure preventive per evitare qualsiasi situazione che possa mettere in pericolo la sicurezza dei cittadini e dello Stato", ha reso noto l'Ispettorato generale di Polizia. Un bagaglio sospetto, nel quale si presumeva potesse trovarsi una sostanza esplosiva, era stato individuato questa mattina all'aeroporto della capitale moldava. (Rob)  

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Zelensky atterra a Washington per partecipare ad un incontro con Trump, ma nessuna delegazione ufficiale, nessun picchetto d'onore, nessuna cerimonia lo riceve all'aeroporto.

Il presidente ucraino allora decide di montare il teatrino e si fa salutare dai suoi piloti davanti alle sue telecamere.
E una fettina di culo
Di Marco Travaglio

Bisogna ringraziarli, questi pazzi scatenati che chiamiamo Ue, perché confessano senza neppure accorgersene: 6.800 miliardi in 10 anni per le armi (1.500 euro l'anno per ogni europeo, bimbi compresi). E tutti ai piedi di Zelensky che ci chiede "il 2,5% del vostro Pil per un totale di 60 miliardi nel 2026" (e una fettina di culo vicino all'osso no?) per continuare a perdere la guerra. Fino a un mese fa si davano il cambio nel segnalare ogni giorno terribili sconfinamenti di droni senza vittime né danni, promettendo indagini per dimostrare che erano russi e che l'attacco di Putin era finalmente partito. Poi i servizi polacchi rivelarono che l'unica casa polacca danneggiata dal terribile attacco dei droni pseudorussi l'aveva bombardata un missile polacco. E, dopo 20 giorni di avvistamenti quotidiani, i droni scomparvero dai cieli. E con essi le indagini per dimostrare che erano russi. Tanto ormai avevano ottenuto il loro duplice scopo. 1) Spaventare i popoli europei e far loro ingoiare le leggi di Bilancio dei 27 governi, con decine di miliardi rubati al Welfare per comprare armi, perlopiù Usa. 2) Giustificare il "Muro di droni" inventato da Von der Leyen, Kallas, Kubilius e altri svalvolati per ingrassare le industrie belliche soprattutto tedesche e salvare le altre distrutte dalle autosanzioni Ue.

Il guaio è che la gente continua a schifare il riarmo da 800 miliardi contro nemici immaginari. Così Ursula gli cambia nome per la terza volta: da "ReArm Europe" a "Prontezza 2030" (un ossimoro) a "Preservare la Pace" (con più armi: altro ossimoro). Il prossimo sarà "Diversamente Disarmo" o "Sex Bomb". Intanto i partiti del riarmo continuano a perdere milioni di voti, aggrappandosi al Lecornu di turno, e quelli anti-riarmo (incredibilmente di destra) a guadagnarne. E ci mancherebbe che non accadesse. Mettetevi nei panni di un polacco che legge l'intervista a Rep del suo vicepremier Radek Sikorski: siccome l'Europa non ha più nemmeno gli occhi per piangere, deve devolvere "45-50 miliardi all'anno a Kiev per i prossimi tre anni". Cioè la guerra deve continuare fino al 2028, tanto si sa come andrà a finire: "La Russia ha perso la guerra di Crimea nel XIX secolo e quella col Giappone nel 1905", quindi perderà anche in Ucraina dove avanza da tre anni. Avendo studiato la storia su Tiramolla, gli sfugge la fine fatta da Napoleone e Hitler, quando Mosca non aveva ancora neppure le atomiche. La Merkel ci mette in guardia dai corresponsabili della guerra russo-ucraina: Polonia e Baltici. Tre anni e mezzo fa, in combutta con Biden e Johnson, usarono Kiev per attirare Mosca nella guerra. Ora, siccome l'hanno persa, ci riprovano usando l'intera Europa. Cioè noi. Quando ci decidiamo a farla finita con questi dementi?

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