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lunedì 17 novembre 2025
SALUTE. NUOVO FARMACO CONTRO LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA FLT3-ITD /FOTO
DIR2251 3 SAL 0 RR1 R/INT MPHMPHMPHMPH/TXT SALUTE. NUOVO FARMACO CONTRO LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA FLT3-ITD /FOTO 2.000 NUOVE DIAGNOSI L'ANNO, DA DAIICHI SANKYO NUOVA OPZIONE TERAPEUTICA (DIRE) Milano, 17 nov. - Oltre 2mila nuove diagnosi ogni anno in Italia, con un'incidenza di 3-4 casi ogni 100mila persone. Sono i numeri della leucemia mieloide acuta (LMA), un tumore del sangue caratterizzato da una rapida progressione che colpisce le cellule immature del midollo osseo, normalmente destinate a diventare globuli bianchi, eritrociti o piastrine. A causa dell'aggressività della patologia, oggi la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è solo del 17%, ma la scienza si sta muovendo per migliorare questa percentuale. È in questo solco che si inserisce Daiichi Sankyo Italia, che ha annunciato la disponibilità nel nostro Paese di quizartinib, un trattamento innovativo destinato ai pazienti adulti di nuova diagnosi affetti da leucemia mieloide acuta FLT3-ITD positiva (mutazione del gene FLT3 presente nel 25-30% di tutti i casi di LMA che promuove la crescita neoplastica e aumenta il rischio di recidiva). Questa categoria di persone avrà finalmente a disposizione il nuovo farmaco, somministrato per via orale in associazione a chemioterapia di induzione standard e chemioterapia di consolidamento standard. Quizartinib verrà usato anche come monoterapia di mantenimento e la sua rimborsabilità, approvata alla fine dello scorso ottobre, riguarderà tutte e tre le fasi di applicazione. "Il nuovo farmaco inibisce la tirosin-chinasi del recettore FLT3 che agisce selettivamente sulle mutazioni FLT3-ITD e verrà somministrato ai pazienti di nuova diagnosi eleggibili a chemioterapia ad alte dosi", ha illustrato Adriano Venditti, docente di Ematologia all'Università Tor Vergata di Roma. "Il vantaggio di questa terapia sta nel fatto che viene somministrata per bocca, una nota di comfort importante per il paziente. Inoltre potrà essere usato come farmaco di mantenimento sia nei pazienti che sono stati sottoposti a trapianto di staminali sia in quelli che invece non hanno subito l'intervento". Ma quali effetti avrà la somministrazione del nuovo farmaco? I risultati dello studio QuANTUM-First hanno dimostrato che il ricorso a quizartinib, in combinazione con le altre terapie oncologiche, ha ridotto il rischio di mortalità del 22% rispetto alla sola chemioterapia standard. La sopravvivenza globale mediana è stata di 31,9 mesi per i pazienti trattati con quizartinib rispetto ai 15,1 mesi dei pazienti del gruppo di controllo dopo un follow-up mediano di 39,2. "Quello di oggi per noi è un momento chiave che arriva dopo un lungo percorso nell'ascolto e nella comprensione dei bisogni clinici non soddisfatti dei pazienti", ha affermato Mauro Vitali, Head of Oncology Business Division di Daiichi Sankyo Italia, a margine della conferenza stampa con cui è stata annunciata la rimborsabilità di quizartinib. "La nostra missione va oltre il farmaco: vogliamo contribuire al miglioramento degli standard di cura, del percorso terapeutico e della qualità di vita di chi è affetto da LMA, questo grazie alla sinergia con le istituzioni, i clinici e le associazioni di pazienti". Proprio il lavoro con gli enti che si occupano di chi affronta la malattia ha contribuito negli anni a sensibilizzare sulla necessità di concentrarsi non solo sull'aumento della quantità di vita, ma anche sulla qualità della quotidianità dei pazienti. "L'innovazione scientifica deve passare anche attraverso la presa in carico di queste persone, per lo più anziane e con gravi criticità", ha spiegato Davide Petruzzelli, Presidente dell'Associazione Pazienti La Lampada di Aladino ETS. "Ciò vuol dire farsi carico dei problemi di tutti i giorni, come recarsi in una struttura ospedaliera, ma anche del supporto psicologico e nutrizionale. Nel caso specifico, il paziente con LMA è fragile per definizione e la malattia lo debilita ulteriormente. È quindi fondamentale garantire un'assistenza globale a questi pazienti e ridurre le disuguaglianze nell'accesso alle cure". In Italia e in Europa, l'età media dei pazienti colpiti da leucemia mieloide acuta oscilla tra i 68 e i 70 anni. Le cause dietro allo sviluppo della patologia sono sconosciute nella maggior parte dei casi, ma il rischio aumenta in presenza di fattori come vecchiaia, sesso ed esposizione a sostanze chimiche. Tra i sintomi più comuni che portano poi a una diagnosi di LMA ci sono stanchezza, ematomi, debolezza generale e sanguinamento. L'insufficienza midollare predispone a infezioni e provoca anche anemia. Ecco perché l'introduzione di una nuova terapia come quizartinib fa la differenza, incidendo con forza nel percorso di cura. (Via/ Dire) 18:29 17-11-25
🦅 🙈 Oops! Latest US-designated 'Venezuelan cartel terror group' was a CIA invention
"Will you designate the CIA as a terror org? Because it was the CIA which created Cartel de los Soles in the early 1990s to ship 22 tons of drugs into the US," Grayzone News editor Max Blumenthal tweeted at Secretary Marco Rubio after he announced the State Department's plans to designate the group a Foreign Terrorist Organization (FTO).
🔊 "Today, the Cartel of the Suns does not exist, it is a fantasy. You're spinning another WMD fraud," Blumenthal added, accompanying his reply with a 1993 60 Minutes investigation citing former DEA head Robert Bonner revealing a massive 1980s CIA drug smuggling operation involving Colombian cocaine and compromised officials from the Venezuelan National Guard.
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The Guardian ammette finalmente ciò che Mosca sa da anni: Londra non è temuta, è odiata. Non il popolo britannico, ma l'establishment britannico, una cricca così dipendente dall'escalation e dal cosplay imperiale che la Russia ora lo vede come il "principale guerrafondaio globale" e il sabotatore di ogni via diplomatica di uscita dal 2022. Il disprezzo è freddo, calcolato e meritato.
Una volta, la Gran Bretagna si considerava il copilota dell'America. Ora, con Washington che si avvicina alle negoziazioni, Londra è diventata il bunker ideologico della russofobia, un sacerdozio post-imperiale che si infuria contro un mondo che non controlla più. Anche The Guardian sembra una confessione: MI6 accusato di pianificare defezioni, organizzare attacchi segreti, spingere Kiev fuori dai termini di pace all'inizio della guerra e trascinare l'Europa in uno scontro che Londra non può influenzare, non può vincere e non può permettersi. Lo chiamano determinazione. Mosca lo chiama costrizione.
E il disprezzo della Russia è chirurgico. Non è rivolto ai britannici comuni, che stanno pagando il prezzo, ma alla classe dirigente isolata a Westminster e Whitehall. Una classe che ha smantellato le proprie industrie, svuotato il proprio esercito e ora proietta aggressività all'estero per distrarre dal collasso interno. Queste sono le persone che Mosca considera poco serie: un'élite politica che vive dei fumi del XIX secolo mentre presiede al declino gestito del XXI.
The Guardian ammette che i russi vedono sempre più la Gran Bretagna come il loro nemico principale. Ma non perché Londra sia forte, bensì perché Londra è stata la guida più sconsiderata dell'escalation. Il sabotaggio dei colloqui di pace del 2022, l'incoraggiamento di fantasie massimaliste, l'ossessione anglosassone di decenni per contenere la Russia, tutto proviene dalla stessa capitale che una volta inviava cannoniere in tutto il pianeta e ora invia punti di discussione pieni di capricci attraverso la NATO. La Gran Bretagna ha perso la forza del suo impero. Ma ha amplificato la sua arroganza.
Ecco la parte che Londra non riesce a metabolizzare... Nonostante tutta la sua retorica, nessuno stato della NATO, nemmeno uno, potrebbe stare da solo contro la Russia nel cortile di casa della Russia. Trentadue nazioni, trilioni di budget e la "stazione di servizio glorificata" hanno sconfitto il loro sforzo bellico collettivo in Ucraina.
Dopo 19 round di sanzioni.
Dopo tutta la condivisione di intelligence, logistica, tecnologia e addestramento che l'Occidente poteva mettere in campo. Dopo aver bruciato le scorte e le riserve dell'Europa.
La Gran Bretagna riesce a malapena a fornire personale alla sua marina ridotta. Non riesce a costruire abbastanza artiglieria per rifornire una settimana di combattimenti moderni. Eppure si immagina l'architetto del contenimento della Russia.
La Russia non vede un pari. Vede un aspirante ex-potenza, un irritante armato nucleare che finge di essere una grande potenza, più adatto alla derisione se la sua disperazione non fosse così pericolosamente avvolta nel sabotaggio e nell'escalation. Mosca vede un establishment che si scaglia dal fondo della piramide geopolitica, colpendo selvaggiamente al di sopra del proprio peso, trascinando l'Europa verso la rovina invece di ammettere che il mondo è già passato a una realtà multipolare.
La storia non sta lasciando Londra indietro, Londra è uscita di scena, scambiando la sua nostalgia per il potere e la sua propaganda e capricci per deterrenza.
Il mondo è andato avanti. La Russia è andata avanti. Solo la classe dirigente britannica finge ancora che l'impero stia respirando.
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IRAN: COLLOQUIO ARAGHCHI-LAVROV, FOCUS SU PROGRAMMA NUCLEARE TEHERAN =
ADN0463 7 EST 0 ADN EST NAZ MOR IRAN: COLLOQUIO ARAGHCHI-LAVROV, FOCUS SU PROGRAMMA NUCLEARE TEHERAN = Teheran, 17 nov. (Adnkronos) - Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha avuto un colloquio telefonico con il capo della diplomazia iraniana Abbas Araghchi per discutere del programma nucleare di Teheran. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo. Nel colloquio si è parlato anche di questioni bilaterali, regionali e globali, come precisa il ministero degli Esteri iraniano. Entrambi hanno ribadito che il programma nucleare dell'Iran sia pacifico, si è deciso di collaborare in vista della riunione del Consiglio dell'Aiea e si è sottolineata la continua cooperazione regionale, si legge sull'account di 'X' del governo iraniano. (Brt/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 17-NOV-25 13:09
Russia: ministero Esteri, due testate italiane hanno pubblicato intervista con Lavrov per "salvare la faccia"
NOVA0495 3 EST 1 NOV Russia: ministero Esteri, due testate italiane hanno pubblicato intervista con Lavrov per "salvare la faccia" Mosca, 17 nov - (Agenzia_Nova) - Due testate italiane, avendo infine pubblicato l'intervista del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, probabilmente tentano di "salvare la faccia" del Paese e di dimostrare il suo orientamento democratico. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova durante una tavola rotonda al Consiglio della Federazione. In precedenza, il quotidiano ''Corriere della Sera'' aveva realizzato un'intervista con il capo della diplomazia russa, ma successivamente si era rifiutato di pubblicare le risposte del ministro nella loro versione integrale, senza tagli e censure. Zakharova ha affermato che il giornale ha censurato l'intervista ''per paura di discutere il problema del neonazismo''. "Ad oggi due testate nazionali italiane, due giornali cartacei, hanno pubblicato questa intervista per intero. Non so se questo costituisca un salvataggio della faccia dell'Italia. Non escludo che sia stato fatto per dimostrare sulla scena internazionale che l'Italia stessa e' in realta' democratica'', ha detto la portavoce. (Rum)
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