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lunedì 22 dicembre 2025

Votiamo NO al Referendum

  






https://x.com/SavinoBalzano/status/2003102619632365836?s=20

Mattarella: «Spese per la difesa mai così necessarie, anche se poco popolari».

Una frase a dir poco insultante.

Voi, popolino, gentarella, persone da poco, non sapete di cosa avete realmente bisogno. Siete lì a pensare al cenone di Natale. Lasciate che sia qualcun altro a badare a voi, lasciatevi commissariare dal vincolo esterno e dal suo pilota automatico. Non vi servono i soldi per crescere i vostri figli o per il vostro welfare: ciò di cui avete disperatamente bisogno – senza saperlo – è la difesa comune.

Solo, voi siete troppo sciocchi per capirlo.

Dopotutto, come dice #Zelensky, dopo l'#Ucraina toccherà alla #Polonia. E, come ricorda appunto il leader polacco #Tusk, dovete scegliere tra i soldi oggi... o qualcosa di molto peggio domani.

In tutto ciò, che fine ha fatto la democrazia?

#Mattarella #SergioMattarella #Quirinale #PresidenteDellaRepubblica
Macron, mannaggia alla miseria. Macron!

Tra tutti gli imbecilli europei, quello considerato uno dei capofila degli imbecilli ha avuto il guizzo di dire: andiamo a parlare con Putin.

Se ci pensate bene, è qualcosa che fa salire il sangue al cervello. Semplicemente perché, se in Unione Europea dovessimo scegliere un Paese che possa fare da collante, più di chiunque altro, tra Mosca e Bruxelles, quel Paese avrebbe potuto essere l'Italia.

Ma noi abbiamo al governo un personaggio che parla di credibilità internazionale ed è totalmente incapace, all'opposizione il maggior partito che chiede più guerra e al Quirinale un Presidente della Repubblica che ha inaugurato un nuovo sport: tiro al bersaglio al Cremlino.
In ogni caso cade, per l'ennesima volta, la narrazione del "Putin non vuole parlare".

Macron non ha fatto in tempo ad aprire bocca e chiedere udienza alla Russia che subito è stata accolta. E non è un segno di debolezza da parte di Mosca, come vorrebbero far passare i giornaloni, bensì è un segno di forza enorme.

Anche perché, a cagarsi addosso, in questa specifica occasione è Macron, visto il riarmo spropositato della Germania. Com'è che sia, Macron, se riesce a instaurare un dialogo serio col Cremlino, la fa sotto il naso a coloro che si sentono statisti. E farsela fare sotto il naso da Macron non è un bel biglietto da visita da consegnare alla storia. Soprattutto per chi oggi in Italia ricopre ruoli di vertice.

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T.me/GiuseppeSalamone
‼️ Il senatore Graham* ha esortato Trump a catturare le petroliere con petrolio russo secondo il modello venezuelano

Come ha dichiarato l'amante delle sovvenzioni:

Se Putin questa volta dirà "no", spero che Trump firmi il mio progetto di legge, che ha 85 coautori. E imporrà tariffe contro paesi come la Cina, che acquistano petrolio russo a basso costo, e riconoscerà la Russia come Stato sponsor del terrorismo. E, cosa più importante, sequestrerà le navi che trasportano petrolio russo sanzionato, proprio come si fa in Venezuela.

Altre notizie di questa ora:

🟦 Trump richiama 48 ambasciatori americani dalle missioni diplomatiche in tutto il mondo — The Washington Post con riferimento a un documento del Dipartimento di Stato;

🟦 Secondo l'indagine annuale del Global Times "Come i cinesi vedono il mondo", le relazioni sino-russe occupano costantemente il primo posto nella classifica delle "relazioni più importanti con i paesi vicini" per i cittadini cinesi. Quasi il 60% degli intervistati ha scelto questa opzione, che rappresenta il punteggio più alto in 17 anni di ricerca;

🟦 Israele è a conoscenza delle esercitazioni missilistiche iraniane, le autorità israeliane stanno adottando le misure necessarie e avvertono che qualsiasi azione contro Israele sarà seguita da una risposta dura, ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu;

🟦 La Russia spera di ricevere spiegazioni sulle parole del vicepresidente statunitense Jay D. Vance riguardo al "progresso" nei negoziati sull'Ucraina, ha dichiarato il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov.

* Inserito nella lista dei terroristi e degli estremisti in Russia

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*Manovra, Cgil: più difficile tutela salari e recupero crediti retributivi

*Manovra, Cgil: più difficile tutela salari e recupero crediti retributivi *Manovra, Cgil: più difficile tutela salari e recupero crediti retributivi Gabrielli: in manovra zero baenefici per lavoratori, solo attacchi Milano, 22 dic. (askanews) - "Un nuovo e grave attacco ai diritti dei lavoratori da parte del Governo. Con un emendamento alla legge di Bilancio, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, si tenta di rendere più difficile la tutela dei salari e il recupero dei crediti retributivi. Zero benefici per i lavoratori, solo attacchi". Lo afferma, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Maria Grazia Gabrielli. "Si usa la legge di Bilancio - prosegue la dirigente sindacale - su una materia del tutto estranea alla programmazione economica. E palesemente si interviene contro le recenti sentenze della Corte di cassazione in materia di giusta retribuzione". "Dopo essere stata cancellata dal decreto Ilva - ricorda la dirigente sindacale - a seguito dell'opposizione delle forze sociali e politiche, la norma viene riproposta stabilendo che il datore di lavoro non può essere condannato al pagamento di differenze retributive o contributive per il periodo precedente la data del ricorso, se ha applicato lo standard retributivo previsto dal contratto collettivo leader". "Il risultato è un indebolimento concreto delle tutele salariali. Una norma che - conclude Gabrielli - neutralizzando cinque anni di arretrati, appare manifestamente incostituzionale e che colpisce i diritti fondamentali dei lavoratori. Non esistono alternative: l'unica soluzione è lo stralcio definitivo. La Cgil contrasterà la norma con ogni iniziativa, in tutte le sedi". Red-Bos 20251222T145106Z  

FOCUS Ucraina, da Washington e Kiev 'negoziati produttivi' a Miami. Mosca: No a vertice a 3

FOCUS Ucraina, da Washington e Kiev 'negoziati produttivi' a Miami. Mosca: No a vertice a 3 Miami (Usa), 22 dic (GEA/AFP) - Domenica Stati Uniti e Ucraina hanno accolto con favore i colloqui "produttivi e costruttivi" tra gli inviati di entrambi i paesi, riuniti a Miami alla presenza di negoziatori europei, volti a porre fine alla guerra in Ucraina. Sebbene quest'ultimo ciclo di colloqui – che includeva anche incontri separati tra americani e russi in Florida – non abbia prodotto progressi significativi, tutte le parti si sono dimostrate desiderose di presentare un quadro positivo. "Negli ultimi tre giorni in Florida, la delegazione ucraina ha tenuto una serie di incontri produttivi e costruttivi con i suoi partner americani ed europei", hanno scritto Steve Witkoff, stretto alleato di Donald Trump e organizzatore di questi colloqui, e Rustem Umerov, capo negoziatore di Kiev. Americani, ucraini ed europei si trovano a Miami da venerdì, sotto gli auspici di Steve Witkoff e Jared Kushner, genero del presidente Trump. A quanto hanno dichiarato, l'incontro si è concentrato sullo sviluppo e l'armonizzazione delle posizioni su "quattro documenti chiave": un "piano in 20 punti", un "quadro di garanzia di sicurezza multilaterale", un "quadro di garanzia di sicurezza degli Stati Uniti per l'Ucraina" e un "piano economico e di prosperità". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con favore il lavoro "sui documenti relativi alla fine della guerra, alle garanzie di sicurezza e alla ricostruzione", descrivendolo anche come "costruttivo" e "in fase di progresso a un ritmo piuttosto rapido". La parte americana ha ricevuto a Miami anche l'inviato russo Kirill Dmitriev, che ha elogiato la natura costruttiva dei colloqui di domenica. Witkoff, che ha visitato il Cremlino diverse volte per incontrare il presidente Vladimir Putin, ha nuovamente descritto gli incontri come "produttivi e costruttivi". Tuttavia, il consigliere diplomatico del Cremlino Yuri Ushakov ha affermato che un ipotetico incontro tra Russia, Stati Uniti e Ucraina "non è in preparazione", nonostante Kiev abbia menzionato una proposta di Washington in tal senso. La diplomazia ha accelerato nelle ultime settimane per trovare una via d'uscita dal conflitto in Ucraina. A questo proposito, Zelensky ha riferito di "progressi" con gli Stati Uniti nella modifica del piano in 28 punti proposto più di un mese fa dall'amministrazione Trump, percepito come ampiamente favorevole alla Russia. Questa nuova versione non è nota nei dettagli, ma secondo lui prevede concessioni territoriali da parte dell'Ucraina in cambio di garanzie di sicurezza occidentali. L'inviato russo "dovrebbe ricevere informazioni su quanto preparato da americani ed europei" e riferire a Mosca in seguito, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov alla televisione di stato. A Washington, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha promesso che nessun accordo sarebbe stato imposto né agli ucraini né ai russi. Nuovo sviluppo nei colloqui in Florida: la presenza degli europei. Domenica, la presidenza francese ha accolto con favore le dichiarazioni di Putin, in cui si è dichiarato "pronto al dialogo" con il suo omologo francese, Emmanuel Macron. Quest'ultimo aveva aperto la porta a tale dialogo in occasione di un vertice europeo tenutosi venerdì a Bruxelles, che ha approvato un prestito di 90 miliardi di euro a Kiev. In caso di fallimento dei colloqui diplomatici in Florida, il presidente ucraino aveva invitato gli Stati Uniti a esercitare "pressione totale" sulla Russia affinché ponesse fine alla guerra. Sul campo, l'esercito ucraino ha annunciato domenica di essere al lavoro per respingere un'offensiva russa nella regione di Sumy (nord-est), da cui Kiev accusa Mosca di deportare illegalmente civili. Il giorno precedente, la Russia aveva affermato di aver conquistato Vysoke, un villaggio vicino a Grabovske. Questa zona di confine a est della città di Sumy era stata relativamente risparmiata fino ad ora, a seguito di una controffensiva lampo ucraina che ha costretto le unità russe a ritirarsi nel 2022. "Purtroppo, i veri segnali provenienti dalla Russia rimangono solo negativi: attacchi lungo la linea del fronte, crimini di guerra russi nelle zone di confine e continui attacchi contro le nostre infrastrutture", ha dichiarato domenica il presidente ucraino. A suo dire, "questa settimana la Russia ha lanciato circa 1.300 attacchi con droni, sganciato quasi 1.200 bombe guidate e lanciato nove missili di vario tipo" in territorio ucraino, prendendo di mira in particolare il sud, a partire dalla città portuale di Odessa, sul Mar Nero. "Questo è un tentativo della Russia di bloccare l'accesso dell'Ucraina alla logistica marittima", ha concluso. VLN EST 22 DIC 2025 
Il vice ministro degli esteri russo, Sergej Rjabkov ha dichiarato la disponibilità della Russia a fissare giuridicamente il rifiuto di attaccare l'UE e la NATO.

Oggi Ryabkov ha comunicato che Mosca è pronta a confermare in forma giuridica l'assenza di qualsiasi piano di attacco contro i paesi dell'Unione Europea e della NATO.

"La Russia non persegue gli "obiettivi di conquista" che le vengono attribuiti e agisce con la massima moderazione, nonostante le provocazioni dell'alleanza, limitandosi a lanciare segnali di avvertimento nei suoi confronti"

Da quando c'è stato l'inizio del fantomatico "cessate il fuoco", lo Stato terrorista di israele ha occupato stabilmente oltre il 53% della Striscia di Gaza. 

In poche parole, oggi la Striscia di Gaza è più piccola di oltre la metà. In questo spazio occupato, i terroristi israeliani hanno potenziato 48 avamposti militari esistenti e ne hanno costruito almeno nuovi. 

Qui i tromboni che invocano il Diritto internazionale e ci danno lezioni di integrità territoriale dove sono? Vergogna! 

C'è da dire un'altra cosa: israele e servi continuano a raccontarci che oggi, l'emergenza globale, sia l'antisemitismo. No! Oggi, l'emergenza globale, si chiama sionismo!


T.me/GiuseppeSalamone