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venerdì 12 agosto 2011

salute: cnr, diminuire calorie 'ringiovanisce' il cervello

SALUTE: CNR, DIMINUIRE CALORIE 'RINGIOVANISCE' IL CERVELLO =
(AGI) - Roma, 12 ago. - Una moderata riduzione dell'apporto
calorico giornaliero e' in grado di 'ringiovanire il cervello',
promuovendo negli animali adulti un incremento della
plasticita' cerebrale, caratteristica peculiare del sistema
nervoso giovane. Ad analizzare tale relazione, la ricerca 'Food
restriction enhances visual cortex plasticity in adulthood',
realizzata su ratti adulti e sani da un gruppo di ricercatori
dell'Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle
ricerche di Pisa (In-Cnr) guidato da Lamberto Maffei,
presidente dell'Accademia nazionale dei Lincei e gia' direttore
dell'Istituto. Lo studio e' stato pubblicato su Nature
Communications. "Abbiamo dimostrato che una lieve riduzione
delle calorie ingerite ha un forte impatto sulla plasticita'
del cervello, quella caratteristica che ci permette di
apprendere, memorizzare e promuovere il recupero da danni
cerebrali di vario genere", afferma Maria Spolidoro,
ricercatrice dell'In-Cnr di Pisa. Lo studio e' stato realizzato
principalmente sulla plasticita' del sistema visivo,
utilizzando la deprivazione monoculare, continua Spolidoro:
"Una procedura che, effettuata durante le fasi precoci dello
sviluppo postnatale, determina cambiamenti funzionali e
anatomici a livello della corteccia visiva primaria binoculare
ed e' modello sperimentale per una delle patologie piu' diffuse
della vista, l'ambliopia (nota anche come 'occhio pigro')".
"Tale patologia, la cui incidenza nella popolazione umana
raggiunge l'1-4%, puo' essere indotta solo da alterazioni della
vista presenti in eta' precoce: il suo trattamento risulta
pertanto inefficace se ritardato all'eta' adulta", evidenzia
ancora la ricercatrice. "Lo studio, invece, ha dimostrato come
la restrizione calorica induca cambiamenti molecolari noti per
essere correlati con un innalzamento della plasticita' ed ha
consentito, pertanto, di intervenire sull'ambliopia anche in
ratti adulti". Il valore di un'alimentazione corretta ed
equilibrata si conferma dunque fondamentale. "Una limitata
diminuzione di cibo puo' avere effetti sorprendenti
sull'aspettativa di vita media in una grande varieta' di
specie: dai lieviti, ai vermi, ai moscerini della frutta, ai
roditori fino alle scimmie", conclude Spolidoro. "Tale aumento
della longevita' parrebbe accompagnato da un effettivo
antagonismo del processo di invecchiamento sia a livello di
salute in generale - con minore incidenza di malattie
cardiovascolari, diabete, ipertensione e neoplasie - sia a
livello cerebrale, con conseguente rallentamento del declino
cognitivo e dei deficit di memoria dell'ippocampo". Tuttavia,
"bisogna fare attenzione: una deprivazione di cibo eccessiva o
prolungata puo' avere effetti diametralmente opposti, causando
un grave stress all'organismo". (AGI)
Pgi
121238 AGO 11

NNNN

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