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sabato 28 gennaio 2012

ANSA/ ARRESTATO SUICIDA IN CAMERA SICUREZZA QUESTURA FIRENZE


ANSA/ ARRESTATO SUICIDA IN CAMERA SICUREZZA QUESTURA FIRENZE
E' UN MAROCCHINO DI 27 ANNI; E' POLEMICA SU 'SVUOTA CARCERI'
(di Daniela Grondona)
(ANSA) - FIRENZE, 28 GEN - Ha strappato una striscia di
coperta, se l'e' legata al collo e ne fissato, l'altro capo,
alla grata della porta blindata di una delle camere di sicurezza
della questura di Firenze. Si e' ucciso cosi' un marocchino di
27 anni, ieri sera, intorno alle 23. Era stato arrestato nel
pomeriggio per ubriachezza, lesioni e resistenza a pubblico
ufficiale. Il caso ha subito sollevato polemiche da parte dei
sindacati di polizia in relazione al contestato articolo 1 del
dl 'svuota carceri' che prevede la custodia nelle celle di
sicurezza della polizia per gli arresti in flagranza, in attesa
di convalida, nel caso in cui l'arrestato non abbia un
domicilio.
Il marocchino era stato bloccato presso l'ospedale di Santa
Maria Nuova da parte degli agenti di una volante, chiamata dai
medici del pronto soccorso dove l'uomo era stato portato in
stato di ubriachezza nel pomeriggio, dando in escandescenze.
Portato in questura, l'uomo era stato chiuso in una camera di
sicurezza. L'allarme e' scattato alle 23,20, nel corso del
normale controllo delle celle. I primi a soccorrerlo sono stati
gli agenti del corpo di guardia della questura fiorentina e poi
i sanitari del 118 che ne hanno tentato a lungo, ma inutilmente,
la rianimazione.
Siulp e Silp non hanno esitato a indicare l'inadeguatezza
delle strutture disponibili per la custodia degli arrestati,
situazione che, secondo i sindacati, non consentirebbe di
attuare il decreto del Governo nella parte che prevede la
permanenza nelle camere di sicurezza degli arrestati in
flagranza di reato. ''Quanto accaduto ieri e', se mai ve ne
fosse stato bisogno - afferma Riccardo Ficozzi, segretario del
Siulp -, la chiara riprova di quanto il provvedimento di legge
sia assurdo ed inattuabile e di quanto, almeno la questura di
Firenze, non sia in condizione di dare attuazione al
provvedimento senza correre il rischio concreto che, episodi
analoghi a quelli accaduti ieri sera, possano ripetersi.
I cittadini tratti in arresto - ricorda il Siulp -, infatti,
vengono 'trattenuti' in camere di sicurezza allestite nel
sotterraneo della questura e sorvegliate, solo all'esterno,
tramite una telecamera, da personale che ha mille altre
incombenze (sorveglianza dell'intero plesso presso cui e'
ubicata la questura, accesso cittadini per ufficio denunce,
accesso ed uscita veicoli, ecc.)''.
''E pensare - aggiunge il Silp Cgil - che si volevano
utilizzare proprio le celle degli uffici di Polizia per
'decongestionare' le fatiscenti carceri. Una soluzione tutta
italiana che preoccupa gli operatori di polizia fiorentini,
perche', alla luce dei fatti, si ha la sensazione (certezza) che
chi deve intervenire non abbia chiaro il quadro complessivo nel
quale operano quotidianamente le forze dell'ordine a Firenze
come altrove''.(ANSA).

GRO
28-GEN-12 21:08 NNNN

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