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venerdì 3 febbraio 2012


LAVORO. CGIL A MONTI: QUALE 'CITTADELLA', QUELLA DEI LICENZIATI?


(DIRE) Roma, 3 feb. - "Al presidente del Consiglio Monti
piacciono evidentemente gli esempi estremi ma parlare di troppe
tutele per chi e' 'blindato nella sua cittadella' e' non solo
sbagliato, e non vero, ma anche un po' offensivo verso quei
lavoratori". E' quanto afferma il segretario confederale della
Cgil, Fulvio Fammoni, in replica alle parole di oggi del premier
sui temi del lavoro.
"Conosce il presidente Monti la condizione reale del lavoro?
In tre anni- osserva il sindacalista- abbiamo perso centinaia di
migliaia di posti di lavoro. Un lavoratore su tre e' stato
soggetto ad ammortizzatori per problemi nella sua azienda. La
recessione minaccia nel 2012 una nuova raffica di licenziamenti.
Con questo quadro drammatico il presidente che fa? Dichiara che
l'articolo 18 scoraggia gli investimenti in Italia, suggerendo ai
capitali di non investire".
Secondo il dirigente sindacale "dare lavoro e diritti ai
giovani e' l'obiettivo di tutti, ma cosa fa per loro il governo?
Negli interventi sulle pensioni non c'e' niente e manca un piano
per il lavoro. Gli 8 miliardi che dovrebbero arrivare dalla Ue si
tramuteranno poi in un piano per l'occupazione giovanile stabile?
E come? Perche' cali la precarieta' c'e' bisogno di forti
interventi altrimenti si ampliera' la cosiddetta apartheid, come
il presidente ha definito nei giorni scorsi la condizione dei
giovani. O invece l'ipotesi e' quella di far calare i diritti di
tutti, giovani compresi, per parificarli al ribasso? Tesi non
certo nuova in Italia e che ha creato molto dell'attuale
precariato", conclude Fammoni.

(Rai/ Dire)
18:45 03-02-12

NNNN

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