(ER) SPENDING REVIEW. CGIL: E' UN ATTACCO ALLA SANITA' PER TUTTI
"SIAMO CERTI CHE MAGGIORANZA CITTADINI NON VUOL CAMBIARE MODELLO"
(DIRE) Bologna, 5 lug. - La sanita' in Italia e' efficiente. La
cosa e' riconosciuta anche a livello internazionale: l'Oms la
piazza seconda dietro quella francese e il rapporto fra la spesa
sanitaria e Pil e' al di sotto della media europea. E allora "ci
si sarebbe aspettati dal Governo due semplici azioni: un adeguato
rifinanziamento del servizio sanitario, in linea con quanto viene
speso nel resto di Europa, e un serio intervento nei confronti
delle Regioni con deficit, per introdurre quei cambiamenti
necessari a rendere sostenibile la loro spesa". Invece, oltre ai
17 miliardi in meno del fondo sanitario nazionale, ora arrivano i
tagli della spending review: un miliardo gia' sul 2012 e due
miliardi dal 2013. Per cui, "lo abbiamo gia' detto", ma "lo
ripetiamo oggi con piu' forza: se si vuole discutere di sprechi e
inefficienze, cosi' come di organizzazione e innovazione, siamo
interessati e disponibili, se si vuole cambiare modello non ci
stiamo e, ne siamo sicuri, nemmeno la maggioranza degli
emiliano-romagnoli". E' il muro che la Cgil dell'Emilia-Romagna,
assieme alla sigla dei pensionati (Spi) e della Funzione pubblica
(Fp) oppone ai tagli in sanita'.
Questo settore, dice il sindacato, "e' una delle poche
attivita' dove il nostro paese sale sul podio e chi ha scelto,
nel passato, altre strade, come gli Stati Uniti, sta cercando
faticosamente di cambiare un modello centrato sulle assicurazioni
che si e' dimostrato selettivo e costosissimo. Se poi la
valutazione sull'eccellenza del sistema si misura con le
modalita' di organizzazione dei servizi e i relativi costi,
l'Emilia Romagna appare come un esempio ulteriormente virtuoso",
sottolinea la Cgil. "Per gli ultimi dubbiosi consigliamo di
andare a vedere come la nostra sanita' ha funzionato nelle zone
terremotate", aggiunge.(SEGUE)
(Com/Mac/ Dire)
18:55 05-07-12
NNNN
(ER) SPENDING REVIEW. CGIL: E' UN ATTACCO ALLA SANITA' PER TUTTI -2-
(DIRE) Bologna, 5 lug. - Dunque, non e' sulla sanita' che devono
calare i tagli della spending review, peraltro senza confronto
con le organizzazioni sindacali e i lavoratori. La Cgil, assieme
a Spi e Fp, prova a immaginare quel che potra' succedere se i
tagli saranno confermati. Le Regioni con deficit di bilancio di
decine di miliardi "si 'limiteranno' ad aggiungere altro debito,
quelle che invece erano in pareggio andranno tutte in deficit con
il relativo commissariamento e la conseguente riduzione dei
servizi, a partire da quelli territoriali; diminuira' la
prevenzione, si allungheranno i tempi delle prestazioni,
cresceranno i ticket...". A quel punto, "sara' facile dire che il
nostro modello universalistico non tiene piu' e bisognera'
cambiarlo nella direzione di un finanziamento sempre piu' di tipo
assicurativo e con una maggiore apertura al mercato privato. Un
modello sempre piu' assicurativo per chi puo' e residuale per i
poveri, in contrasto con i principi della nostra Costituzione",
ammonisce il sindacato.
Questa, per la Cgil, "e' la vera posta in gioco, gia' in campo
prima della spending review, che la revisione della spesa lineare
e indifferenziata rende esplicita e visibile" e "il problema non
sono le Regioni inefficienti ma quelle che funzionano perche'
solo da una loro messa in crisi puo' passare il cambio di
modello".
(Com/Mac/ Dire)
18:55 05-07-12
NNNN
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