(ER) CARBURANTI. CAMIONISTI CNA: ESPOSTO A UE, VIA ACCISE
SCADUTE
DALLA GUERRA DI ABISSINIA DEL 1935 ALLA CRISI DI SUEZ DEL 1956
(DIRE) Bologna, 24 ago. - Un esposto alla Commissione europea per
la soppressione di tutte le accise scadute. E' l'ultima idea
della Cna-Fita di Modena, per tutelare i camionisti italiani in
balia dell'escalation del prezzo del carburante. Ma di quali
accise si tratta? Un paio di esempi per tutti: l'accise
finalizzata a finanziare la guerra in Abissinia introdotta nel
1935, e quella riferita alla crisi di Suez del 1956. Anche
perche', come si legge in una nota, per gli autotrasportatori
italiani oltre al danno c'e' anche la beffa: non solo pagano di
piu' il carburante per lavorare, ma vengono accusati anche di
lucrare su questi aumenti. Lo sostiene Mirko Valente,
responsabile Fita di Modena, che in una nota sottolinea come
l'accusa di lucro sia "una falsita' che danneggia ulteriormente
un settore che sta lottando ai limiti della sopravvivenza". Altro
che fare la cresta sugli aumenti del carburante, ribadisce
Valente, "qui c'e' qualcuno della filiera che si e' intascato
questi soldi, ma non di certo i trasportatori", che di fatto
"lavorano a prezzi bloccati da ormai un decennio".
Questo, secondo il responsabile Fita, sarebbe "un vero
scandalo", in aggiunta al fatto che "non si fa nulla per
calmierare i costi del carburante". Invece, in Francia, ad
esempio, "il Governo ha deciso di tagliare le tasse sui
carburanti, il che significa che si puo' incidere sul prezzo".
Percio' la Fita chiede al Governo italiano di introdurre la
diminuzione dell'imposta al crescere del costo del carburante, e
di monitorare gli effetti delle liberalizzazioni introdotte a
dicembre. A questo scopo, e' stato richiesto un incontro urgente
con i sottosegretari competenti Improta e De Vincenti,
stigmatizzando come "assurdo ed irresponsabile l'ennesimo aumento
delle accise".
(Com/Gib/ Dire)
18:28 24-08-12
NNNN
CARBURANTI. CAMIONISTI CNA: ESPOSTO A UE, VIA ACCISE SCADUTE
DALLA GUERRA DI ABISSINIA DEL 1935 ALLA CRISI DI SUEZ DEL 1956
(DIRE) Bologna, 24 ago. - Un esposto alla Commissione europea per
la soppressione di tutte le accise scadute. E' l'ultima idea
della Cna-Fita di Modena, per tutelare i camionisti italiani in
balia dell'escalation del prezzo del carburante. Ma di quali
accise si tratta? Un paio di esempi per tutti: l'accise
finalizzata a finanziare la guerra in Abissinia introdotta nel
1935, e quella riferita alla crisi di Suez del 1956. Anche
perche', come si legge in una nota, per gli autotrasportatori
italiani oltre al danno c'e' anche la beffa: non solo pagano di
piu' il carburante per lavorare, ma vengono accusati anche di
lucrare su questi aumenti. Lo sostiene Mirko Valente,
responsabile Fita di Modena, che in una nota sottolinea come
l'accusa di lucro sia "una falsita' che danneggia ulteriormente
un settore che sta lottando ai limiti della sopravvivenza". Altro
che fare la cresta sugli aumenti del carburante, ribadisce
Valente, "qui c'e' qualcuno della filiera che si e' intascato
questi soldi, ma non di certo i trasportatori", che di fatto
"lavorano a prezzi bloccati da ormai un decennio".
Questo, secondo il responsabile Fita, sarebbe "un vero
scandalo", in aggiunta al fatto che "non si fa nulla per
calmierare i costi del carburante". Invece, in Francia, ad
esempio, "il Governo ha deciso di tagliare le tasse sui
carburanti, il che significa che si puo' incidere sul prezzo".
Percio' la Fita chiede al Governo italiano di introdurre la
diminuzione dell'imposta al crescere del costo del carburante, e
di monitorare gli effetti delle liberalizzazioni introdotte a
dicembre. A questo scopo, e' stato richiesto un incontro urgente
con i sottosegretari competenti Improta e De Vincenti,
stigmatizzando come "assurdo ed irresponsabile l'ennesimo aumento
delle accise".
(Com/Gib/ Dire)
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DALLA GUERRA DI ABISSINIA DEL 1935 ALLA CRISI DI SUEZ DEL 1956
(DIRE) Bologna, 24 ago. - Un esposto alla Commissione europea per
la soppressione di tutte le accise scadute. E' l'ultima idea
della Cna-Fita di Modena, per tutelare i camionisti italiani in
balia dell'escalation del prezzo del carburante. Ma di quali
accise si tratta? Un paio di esempi per tutti: l'accise
finalizzata a finanziare la guerra in Abissinia introdotta nel
1935, e quella riferita alla crisi di Suez del 1956. Anche
perche', come si legge in una nota, per gli autotrasportatori
italiani oltre al danno c'e' anche la beffa: non solo pagano di
piu' il carburante per lavorare, ma vengono accusati anche di
lucrare su questi aumenti. Lo sostiene Mirko Valente,
responsabile Fita di Modena, che in una nota sottolinea come
l'accusa di lucro sia "una falsita' che danneggia ulteriormente
un settore che sta lottando ai limiti della sopravvivenza". Altro
che fare la cresta sugli aumenti del carburante, ribadisce
Valente, "qui c'e' qualcuno della filiera che si e' intascato
questi soldi, ma non di certo i trasportatori", che di fatto
"lavorano a prezzi bloccati da ormai un decennio".
Questo, secondo il responsabile Fita, sarebbe "un vero
scandalo", in aggiunta al fatto che "non si fa nulla per
calmierare i costi del carburante". Invece, in Francia, ad
esempio, "il Governo ha deciso di tagliare le tasse sui
carburanti, il che significa che si puo' incidere sul prezzo".
Percio' la Fita chiede al Governo italiano di introdurre la
diminuzione dell'imposta al crescere del costo del carburante, e
di monitorare gli effetti delle liberalizzazioni introdotte a
dicembre. A questo scopo, e' stato richiesto un incontro urgente
con i sottosegretari competenti Improta e De Vincenti,
stigmatizzando come "assurdo ed irresponsabile l'ennesimo aumento
delle accise".
(Com/Gib/ Dire)
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CARBURANTI. CAMIONISTI CNA: ESPOSTO A UE, VIA ACCISE SCADUTE
DALLA GUERRA DI ABISSINIA DEL 1935 ALLA CRISI DI SUEZ DEL 1956
(DIRE) Bologna, 24 ago. - Un esposto alla Commissione europea per
la soppressione di tutte le accise scadute. E' l'ultima idea
della Cna-Fita di Modena, per tutelare i camionisti italiani in
balia dell'escalation del prezzo del carburante. Ma di quali
accise si tratta? Un paio di esempi per tutti: l'accise
finalizzata a finanziare la guerra in Abissinia introdotta nel
1935, e quella riferita alla crisi di Suez del 1956. Anche
perche', come si legge in una nota, per gli autotrasportatori
italiani oltre al danno c'e' anche la beffa: non solo pagano di
piu' il carburante per lavorare, ma vengono accusati anche di
lucrare su questi aumenti. Lo sostiene Mirko Valente,
responsabile Fita di Modena, che in una nota sottolinea come
l'accusa di lucro sia "una falsita' che danneggia ulteriormente
un settore che sta lottando ai limiti della sopravvivenza". Altro
che fare la cresta sugli aumenti del carburante, ribadisce
Valente, "qui c'e' qualcuno della filiera che si e' intascato
questi soldi, ma non di certo i trasportatori", che di fatto
"lavorano a prezzi bloccati da ormai un decennio".
Questo, secondo il responsabile Fita, sarebbe "un vero
scandalo", in aggiunta al fatto che "non si fa nulla per
calmierare i costi del carburante". Invece, in Francia, ad
esempio, "il Governo ha deciso di tagliare le tasse sui
carburanti, il che significa che si puo' incidere sul prezzo".
Percio' la Fita chiede al Governo italiano di introdurre la
diminuzione dell'imposta al crescere del costo del carburante, e
di monitorare gli effetti delle liberalizzazioni introdotte a
dicembre. A questo scopo, e' stato richiesto un incontro urgente
con i sottosegretari competenti Improta e De Vincenti,
stigmatizzando come "assurdo ed irresponsabile l'ennesimo aumento
delle accise".
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