ANSA/ PAKISTAN: BIMBA 'BLASFEMA', POLIZIA SMONTA LE ACCUSE
RIFLETTORI SU IMAM MOSCHEA CHE AVREBBE CONTRAFFATTO LE PROVE
(ANSA) - ISLAMABAD, 22 SET - Non ci sono prove. Non c'e'
nulla o nessuno a sostegno dell'ipotesi che Rimsha Masih, la
bambina cristiana di 14 anni arrestata il 16 agosto scorso alle
porte di Islamabad, abbia davvero dissacrato il Corano come
sostenuto in una denuncia presentata contro di lei alla polizia.
Al termine di alcune settimane di indagini, infatti, una
commissione di inchiesta della polizia ha depositato presso il
tribunale della capitale un rapporto, non ancora definitivo, da
cui emerge chiaramente l'impossibilita' di provare la
colpevolezza della bambina che attualmente si trova in liberta'
dietro cauzione e protetta in una localita' sconosciuta.
L'ingente somma (8.300 euro) per la cauzione e il denaro per
le spese legali sono state messe a disposizione della ong
italiana Solidarieta' Padana che sostiene anche la All Pakistan
Minorities Alliance, promossa in Pakistan da Paul Bhatti,
consigliere del primo ministro per l'Armonia.
Gli inquirenti osservano invece che appare sempre piu'
compromessa la posizione del principale accusatore, l'imam della
moschea di Mehrabadi, Mohammed Khalid Chishti, che avrebbe
architettato personalmente il piano per ''incastrare'' la
piccola Rimsha, aggiungendo al materiale bruciacchiato
consegnatogli da un abitante del villaggio due pagine del Corano
appositamente bruciate.
Questo, si sottolinea, ''nonostante che Chishti sia una
persona colta che conosce a fondo i temi religiosi ed e' quindi
consapevole della santita' del Corano''.
Il comportamento del religioso era stato peraltro gia'
denunciato dal suo vice, Hafiz Mohammad Zubair, e da altri due
testimoni che hanno assicurato di averlo visto unire i fogli
bruciati agli altri contenuti in un sacchetto di plastica.
Il lavoro degli agenti avrebbe anche appurato addirittura che
sarebbe stata la sorellina di sei anni, e quindi non Rimsha, a
gettare nella spazzatura la busta con materiale bruciato, poi
trovata dalla figlia di un vicino e portata alla moschea.
Settimane fa una commissione medica designata dal tribunale
ha stabilito che Rimsha ha ''circa 14 anni'' ma che la sua eta'
mentale e' ritardata, ''come una bambina di sette''.
La consegna del rapporto avrebbe dovuto dovuto permettere lo
svolgimento oggi di una udienza su questa vicenda. Ma il giudice
che finora l'ha seguita, Amir Aziz Khan, ha chiesto una licenza
e non e' ben chiaro quando tornera' al lavoro.
Il documento e' stato comunque acquisito dal procuratore
distrettuale Raja Jawad Abbas che lo ha allegato agli atti con
alcune osservazioni che complicano la posizione di Chishti. ''Se
lui ha veramente bruciato le pagine in precedenza - ha osservato
il magistrato - potrebbe essere incriminato in base all'articolo
196 del codice penale pachistano'', che codifica il reato di
inquinamento di prove. (ANSA).
SAL-YGC
22-SET-12 16:49 NNNN
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