SANITA': MIGLIAIA D'INFARTI E ICTUS L'ANNO PER CURE INTERROTTE O FAI DATE TE =
SOLO UN PAZIENTE SU 2 SEGUE CORRETTAMENTE TERAPIE
CARDIOVASCOLARI
Roma, 12 nov. (Adnkronos Salute) - Sono migliaia ogni anno i
casi di infarto e ictus, anche fatali, che potrebbero essere evitati
in Italia se i pazienti a rischio cardiovascolare per ipertensione,
colesterolo alto e diabete di tipo 2 seguissero bene le terapie
prescritte e adottassero corretti stili di vita. Oggi, invece, solo un
paziente su due segue le terapie in modo corretto, mentre l'abbandono
terapeutico e il fai-da-te sono frequenti. Sono solo alcuni dei dati
presentati oggi a Roma all'incontro su 'L'aderenza alla terapia: un
problema per la sanita'', promosso dalla Consulta delle Societa'
scientifiche per la riduzione del rischio cardiovascolare - Scv.
La Consulta riunisce 14 societa' scientifiche del settore,
alleate per contribuire allo sviluppo dell'attivita' scientifica in
Italia e all'ottimizzazione della pratica clinica in questo campo
della medicina. Le conseguenze per la salute della scarsa aderenza
alle terapie "sono notevoli - spiegano gli esperti - Basti pensare
che, se i soggetti con pressione alta prendessero correttamente i
farmaci antipertensivi, il tasso di ospedalizzazione per infarto e
ictus si ridurrebbe del 13%. Analogamente, se i pazienti con
ipercolesterolemia prendessero correttamente gli ipolipemizzanti, il
rischio di ospedalizzazione per infarto si ridurrebbe del 15%.
Riduzioni dello stesso ordine di grandezza sono attese per la terapia
farmacologica del diabete di tipo 2".
Le malattie cardiovascolari rappresentano nel loro insieme la
piu' importante causa di malattia, disabilita', morte e spesa
sanitaria al mondo. In Italia, secondo dati dell'Istituto superiore di
sanita', muoiono per malattie ischemiche del cuore 97 maschi e 27
femmine ogni 100.000 persone tra 35 e 74 anni, 40 maschi e 24 femmine
per malattie cerebrovascolari. I tassi di attacco cardiaco sono
compresi tra un minimo di 8 eventi l'anno per 10.000 donne (Modena) e
40 eventi per 10.000 uomini (Brianza). Si stima che ogni anno nel
nostro Paese si verifichino circa 250.000 ospedalizzazioni per infarto
e ictus. (segue)
(Mal/Opr/Adnkronos)
12-NOV-12 13:10
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SANITA': MIGLIAIA D'INFARTI E ICTUS L'ANNO PER CURE INTERROTTE O FAI DATE TE (2) =
(Adnkronos Salute) - I principali fattori di rischio sono
obesita', ipertensione, diabete, colesterolo alto e fumo. Tenerli
sotto controllo significa, quindi, ridurre in modo significativo i
casi di infarto e ictus. Per contrastare ipertensione, colesterolo
alto e diabete sono disponibili terapie mirate ed efficaci. "Cio'
nonostante - rileva Giuseppe Mancia, ordinario di Medicina interna
presso l'Universita' di Milano-Bicocca - l'impatto di queste terapie
nella pratica clinica risulta costantemente piu' basso rispetto a
quanto atteso sulla base degli studi clinici condotti finora".
"Purtroppo e' bassa in tutti i Paesi europei l'aderenza alle terapie
contro pressione alta, diabete e colesterolo alto: il dato e' solo del
50% secondo una recente rassegna di tutta la letteratura mondiale
sull'argomento, e l'Italia non fa eccezione", spiega Giovanni Corrao,
ordinario di Statistica medica presso l'Universita' di Milano.
Un recente studio ha mostrato che in Italia la tendenza
all'abbandono precoce della terapia anti-ipertensiva e' molto piu'
diffusa rispetto a quella di altri Paesi europei: da noi l'addio alle
cure si verifica con una frequenza quasi doppia rispetto alla Svezia.
Le ricerche condotte sulla popolazione della Lombardia hanno
evidenziato che 200.000, 100.000 e 40.000 soggetti di eta' compresa
tra 40 e 79 anni entrano ogni anno in trattamento - rispettivamente
con farmaci anti-ipertensivi, ipolipemizzanti e antidiabetici - per la
prevenzione primaria di esiti cardiovascolari. Ma nel 36-37% dei
pazienti che inizia la terapia con un farmaco di una delle tre classi
sopra ricordate, la prima prescrizione non e' rinnovata entro l'anno
successivo la data di inizio della terapia.
Un dato allarmante per la salute dei pazienti. Un'unica
prescrizione isolata, sottolinea Corrao, comporta inoltre uno spreco
di risorse che, per la sola Lombardia, si aggira intorno a 2,5 milioni
di euro ogni anno. "Appare dunque evidente che molto ancora si puo'
fare in termini di prevenzione, informando e aiutando i pazienti a
seguire correttamente le proprie terapie e sensibilizzando i medici di
medicina generale a seguire i propri assistiti nella gestione delle
terapie", sottolinea Corrao. "Ne trarrebbe vantaggi anche la 'salute'
del Ssn, per il quale si produrrebbe un risparmio in termini di
riduzione delle ospedalizzazioni", conclude l'esperto.
(Mal/Opr/Adnkronos)
12-NOV-12 13:14
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