TUMORI: SEGNALI PARAMAGNETICI DA MELANOMI, PIU' VICINO SCANNER DIAGNOSI PRECOCE =
RICERCA DELL'IDI DI ROMA PUBBLICATO SU PLOS ONE
Roma, 8 nov. (Adnkronos Salute) - Passi avanti verso una
diagnosi rapida e non invasiva del melanoma. Uno studio dell'Istituto
dermopatico dell'Immacolata (Idi ), Irccs di Roma, dimostra l'utilita'
dignostica una tecnica di risonanza paramagnetica: il segnale
paramagnetico e', infatti, significativamente piu' alto nei melanomi
rispetto ai nevi. Lo studio, pubblicato sulla rivista Plos One da
Eleonora Cesareo e colleghi, apre la strada allo sviluppo di scanner
cutanei per la diagnosi precoce del melanoma.
La ricerca - si legge in una nota - e' stata coordinata
dall'oncologo molecolare Antonio Facchiano, che lavora da tempo alla
comprensione dei meccanismi che regolano la crescita dei vasi
sanguigni e del melanoma e che coordina un progetto nazionale
multicentrico di ricerca sul melanoma. "In questo studio - afferma
Facchiano - realizzato all'Idi in collaborazione con l'Universita' Tor
Vergata di Roma e l'Universita' Federico II di Napoli, abbiamo
dimostrato per la prima volta che nel melanoma umano esistono specie
molecolari paramagnetiche, probabilmente collegate alla melanina, che
hanno un segnale significativamente piu' alto rispetto ai tessuti
sani". Il lavoro dei ricercatori, durato piu' di 3 anni, e' stato
realizzato in vitro su linee cellulari di melanoma, confermato in vivo
su tessuti tumorali freschi di topo, e infine validato su circa 120
biopsie umane di melanomi e di cute sana.
In pratica e' stato individuato un segnale (quello dato dalla
Risonanza paramagnetica elettronica, EPR) utile per identificare
l'accumulo di specie molecolari anomale, spia precoce dello sviluppo
di un tumore molto aggressivo. "Il melanoma - prosegue Facchiano -
nelle fasi avanzate ha una prognosi infausta, percio' e' di cruciale
importanza identificare nuove strategie che aiutino la diagnosi
precoce non invasiva, affiancandosi alla microscopia a
epiluminescenza. Anche all'occhio di esperti dermatologi, la
microscopia a epiluminescenza continua ad avere margini di errore.
L'analisi con scansione EPR avrebbe il vantaggio di essere
quantitativa e dunque meno esposta a errori di valutazione
soggettiva". Oggi scanner cutanei EPR per uso umano sono ancora allo
stadio di prototipi. Lo studio pubblicato dall'equipe dell'Idi
fornisce un forte supporto scientifico per lo sviluppo di questa
tecnologia per scopi diagnostici.
(Com-Ram/Col/Adnkronos)
08-NOV-12 12:44
NNNN
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