Dipendenti pubblici, dal 2014 pagati gli scatti di carriera nella PA
Corte dei conti riconosce progressioni anche a fronte dei blocchi dei contratti
Ci potranno essere blocchi dei contratti, ma non ostacoli alla carriera. Sospiro di sollievo per i dipendenti della pubblica amministrazione che, in tempo di esuberi e di spending review, si vedono riconosciuto il loro diritto all’avanzamento nella crescita di livello professionale e, quindi, anche a livello economico. Vediamo in quali termini.
A stabilirlo, è stata la Corte dei conti che ha applicato una disposizione inserita nel decreto 78/2010, dove viene previsto che, a fini legali, gli scatti tra 2011 e 2014 vadano comunque messi a regime.
Come noto, infatti, i parametri di crescita tra i dipendenti del pubblico impiego vanno differenziati tra avanzamenti di carriera, o verticali, e progressioni economiche, dette anche orizzontali.
Pur nello stallo contrattuale, dunque, la magistratura contabile assicura ai dipendenti degli enti pubblici che i progressi di carriera vadano riconosciuti a norma di regolamento.
Si tratta, dunque, della distinzione tra progressione verticale e orizzontale, nei termini in cui quella orizzontale viene ritenuta valida su basi giuridiche, ma solo dal 2011 al 2013.
Ciò detto, in base al decreto 78/2010, però, le due direttrici di avanzamento sembrano coincidere e per questo, ora le amministrazioni diventano sorvegliate speciali per il 2014.
Affinché gli avanzamenti di carriera non incidano sui conti pubblici, infatti,bisognerà dimostrare che tali approvigionamenti extra non sottraggano risorse già fissate per i servizi stabiliti a livello di contrattazione nazionale, dove vengano previste remunerazioni in base a reperibilità o turni specifici.
Ricorrere in misura eccessiva allo strumento di spinta delle progressioni orizzontali, infatti, ha il potenziale di erodere il fondo già stanziato per l’anno 2014.
Resta il fatto che gli stessi interessati, tra i dipendenti pubblici, non avranno adeguamenti economici prima dell’anno suddetto, mentre per tutti gli altri si dovrà sopportare la mannaia delle decurtazioni per le risorse adibite a indennità e performance.
A stabilirlo, è stata la Corte dei conti che ha applicato una disposizione inserita nel decreto 78/2010, dove viene previsto che, a fini legali, gli scatti tra 2011 e 2014 vadano comunque messi a regime.
Come noto, infatti, i parametri di crescita tra i dipendenti del pubblico impiego vanno differenziati tra avanzamenti di carriera, o verticali, e progressioni economiche, dette anche orizzontali.
Pur nello stallo contrattuale, dunque, la magistratura contabile assicura ai dipendenti degli enti pubblici che i progressi di carriera vadano riconosciuti a norma di regolamento.
Si tratta, dunque, della distinzione tra progressione verticale e orizzontale, nei termini in cui quella orizzontale viene ritenuta valida su basi giuridiche, ma solo dal 2011 al 2013.
Ciò detto, in base al decreto 78/2010, però, le due direttrici di avanzamento sembrano coincidere e per questo, ora le amministrazioni diventano sorvegliate speciali per il 2014.
Affinché gli avanzamenti di carriera non incidano sui conti pubblici, infatti,bisognerà dimostrare che tali approvigionamenti extra non sottraggano risorse già fissate per i servizi stabiliti a livello di contrattazione nazionale, dove vengano previste remunerazioni in base a reperibilità o turni specifici.
Ricorrere in misura eccessiva allo strumento di spinta delle progressioni orizzontali, infatti, ha il potenziale di erodere il fondo già stanziato per l’anno 2014.
Resta il fatto che gli stessi interessati, tra i dipendenti pubblici, non avranno adeguamenti economici prima dell’anno suddetto, mentre per tutti gli altri si dovrà sopportare la mannaia delle decurtazioni per le risorse adibite a indennità e performance.
Fonte: Italia Oggi
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