ANSA/ FISCO:FUMO ELETTRONICO E CONTRABBANDO,-200MLN IN 3 MESI
FINANZE, IN PRIMI 2 MESI -3,6%;40% A CAUSA 'BIONDE ELETTRONICHE'
(di Francesco Carbone)
(ANSA) - ROMA, 21 APR - Tempi duri per le 'bionde'. E quindi
anche per lo Stato che tra le voci dell' incasso fiscale ha
proprio quella delle imposte sui tabacchi: le famigerate accise.
Dai dati recentemente diffusi dal Dipartimento delle Finanze
emerge infatti una tendenza evidente alla contrazione: dalle
accise sul consumo di tabacchi lo Stato nei primi 2 mesi del
2013 ha messo in cassa 1,607 miliardi contro i 1,739 dello
stesso periodo del 2012. Un 'buco' di tutto rispetto: -132
milioni, pari ad un calo del 7,6%. Se a questo si aggiunge anche
la contrazione di 71 milioni registrata nel mese di dicembre si
arriva ad una perdita totale di oltre 200 milioni in soli tre
mesi.
L'ammanco in cassa potrebbe sembrare solo uno degli effetti
scontati della crisi: meno soldi, si fuma meno oppure si fuma di
contrabbando. Ma non e' solo questo. Anche perche' gli esperti
di manovre (sul prezzo delle sigarette) spiegano che quello
delle bionde e' un consumo 'elastico': si contrae con gli
aumenti o la crisi ma poi in pochissimo tempo torna alla
dimensione iniziale. E comunque aumenti di prezzo di recente non
ce ne sono stati.
Allora parte di questo 'buco' sarebbe imputabile non al
normale 'tira e molla' dei consumi ma alla nuova 'frontiera' del
fumo elettronico. Cioe' sarebbero gli 'svapatori' ad alleggerire
l'incasso dell'erario: almeno per il 40% di questi 203 milioni
in meno, e quindi per ben 81,2 milioni. Ancora non una vera
voragine dunque rispetto all'oltre 1,6 miliardi di incasso ma
certo una tendenza preoccupante per le casse pubbliche.
Tendenza che, oltre al dibattito legato ai rischi per la
salute ed ai conseguenti interventi (lo stop di Balduzzi alle
e-cig per i minori di 18 anni) sta allertando anche i
'controllori' dei conti. E non e' escluso che a breve portera'
il legislatore ad un intervento massiccio su un settore che si
sta sviluppando a macchia d'olio.
Ma per capire quale e' il potenziale danno di questo mercato
'tumultuoso' basta fare un semplice calcolo aritmetico: i
produttori di e-cig pensano che a fine 2013 gli 'svapatori'
abituali saranno circa 1 milione (su circa 10,8 milioni di
fumatori). Ammesso che smettessero di fumare tutti le bionde
tradizionali e che quindi non acquistassero piu' una media di un
pacchetto al giorno a testa (per esempio da 4,60 euro) si
otterrebbe un mancato incasso al bancone del tabaccaio di
4.600.000 euro al giorno. 1 miliardo 600 e rotti milioni in 365
giorni. Una cifra 'spannometrica' ma incredibilmente simile
all'incasso totale dei primi 2 mesi.
Soldi che comunque restano nelle tasche degli italiani. Un
fumatore medio, calcolano infatti i produttori di Ovale, spende
in un anno circa 1.460 euro, uno svapatore non va oltre i 400
euro, comprensivi del costo iniziale dell'hardware (280 negli
anni successivi, senza quindi il costo dell'hardware). (ANSA).
CN
21-APR-13 18:00 NNNN
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